2003 Il rientro del Terzo e del gruppo Conegliano - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

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2003 Il rientro del Terzo e del gruppo Conegliano

Attività > Attività 2003
IL 3° A.MON. RIENTRA DA KABUL
Fiamme Verdi Dicembre 2003
SOLENNE CERIMONIA A CONEGLIANO
PER IL RIENTRO DEL CONTINGENTE DALL'AFGHANISTAN


Vengono resi gli onori alla Bandiera del 3° Rgt. Art. Mon., scortata dal nostro socio ten. Andrea Barzotto

Sabato 1° Novembre 2003, a Conegliano, in concomitanza degli eventi legati alla Festa del 4 Novembre, si è svolta la cerimonia di rientro del Contingente formato dagli Alpini del Terzo Reggimento Artiglieria da Montagna – Gruppo Conegliano, dalla loro missione a Kabul, Afghanistan.
La cerimonia, che in un primo tempo prevedeva una sfilata per le vie centrali della Città, a causa del particolare maltempo e della pioggia persistente su Conegliano, si è tenuta in Piazzale Zoppas. Lì, infatti, grazie ad una copertura fissa e strutturale della piazza il numeroso pubblico presente ha potuto assistere ad un evento importante per la nostra Città, per la nostra Sezione, per le nostre Forze Armate.
Presenti delegazioni di tutte le Associazioni combattentistiche e d’armi, nonché i Vessilli delle Sezioni Alpine più vicine a noi ed i gagliardetti della nostra e di altre Sezioni.
Alla presenza inoltre di numerosi sindaci della Provincia di Treviso, di numerose Autorità militari e civili, compreso il Senatore Archiutti, componente della commissione Difesa del Senato e più alta carica presente alla cerimonia, sono sfilati e si sono schierati nella piazza gli Alpini del “Terzo da Montagna” accompagnati dalla Fanfara della Julia.
Numerosi anche i giornalisti e le Testate presenti (in serata un servizio è passato anche su RaiTre).
Significativo è stato l’intervento del Sindaco di Conegliano, Floriano Zambon:

Autorità, rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, cittadini. come ogni anno ci ritroviamo a celebrare la giornata dedicata alle Forze Armate e all’Unità d’Italia, la Giornata che rende onore agli uomini e alle donne che prestano servizio in tutti i settori delle Forze Armate.
Una celebrazione vissuta con un sentimento di convinta partecipazione scevra da ogni retorica, nella quale, commemorando la vittoriosa conclusione della Grande Guerra, ci troviamo raccolti e riuniti per ricordare e pregare le persone care che ci hanno lasciato, per tenere viva la memoria dell’idealismo e del grande spirito di sacrificio del popolo italiano e dei suoi figli combattenti.
Le Forze Armate incarnano la fedeltà al giuramento alle libere istituzioni, un patrimonio di umanità e di valori che è caratteristica profonda del popolo italiano. assieme alla capacità di sacrificarsi per questi valori e di lottare per la libertà anche di altri popoli.
La libertà è uno dei diritti inalienabili dell’uomo, assieme alla vita. E l’uomo da sempre ha combattuto con varie armi per conquistarla e mantenerla: ricorrendo alla guerra, spesso, alla persuasione della parola, della diplomazia, altre volte.
I nostri soldati hanno combattuto battaglie crude e spietate, la Grande Guerra (1915/18), la seconda guerra mondiale (1940/45), spinti da un unico ideale, che era quello della costruzione di un mondo nuovo, forse migliore, che noi tutti abbiamo ereditato dai nostri antenati.
Guerre dalla forza dirompente, dagli effetti tragici e drammatici, che ci hanno insegnato a comprendere e fare nostro, ad amare, il valore della pace.
Quando ancora oggi apprendiamo dagli organi di informazione notizie di scontri tra popoli, episodi di violenze nei territori del Medio Oriente, capiamo che allo strumento della persuasione ancor oggi si preferisce abbracciare quello della forza, delta violenza, prevaricando una conquista ormai millenaria: il rispetto della persona umana.
Per questo crediamo nell’impegno di coloro che danno spazio al dialogo, al confronto di idee, alla ricerca di soluzioni che migliorino la qualità della vita dei popoli.
Le forze armate italiane hanno dato prova della volontà di contribuire a questo, all’interno dei confini nazionali, assolvendo al compito istituzionale di difesa del territorio, intervenendo in aiuto delle popolazioni colpite da gravi calamità naturali, concorrendo con le forze di polizia in attività finalizzate alla tutela dell’ordine e della legge.
All’estero, partecipando al mantenimento della pace nei paesi oppressi da regimi violenti e dalle guerre intestine.
Le operazioni in Adriatico, la missione in Bosnia, l’intervento in Albania, d’adesione all’iniziativa umanitaria nel Kosovo, sono testimonianze dell’impegno italiano per la pace e la giustizia nelle regioni a noi vicine.
Più distante, a Timor est, nell’estremo Oriente.
In passato, la missione in Libano, le operazioni in Namibia, gli interventi nel Golfo Persico, le missioni in Iraq, in Somalia e in Mozambico.
Missioni di pace, alle quali le nostre Forze Armate hanno partecipato con onore e professionalità, ottenendo il riconoscimento importante della Comunità internazionale per la particolari capacità di operare in situazioni difficili, dove è necessario ricreare condizioni di convivenza in territori martoriati da conflitti e guerre.
Capacità ben dimostrate dagli Alpini del Terzo Reggimento Artiglieria da Montagna. Gruppo Conegliano che oggi, nel ricordo dell’85° anniversario della vittoria, giornata dell’unita nazionale e delle forze armate ci onoriamo di poter accogliere nella nostra città.
A loro diamo il bentornato rendendo gli onori per il servizio svolto nella missione di pace in Afghanistan, dove hanno contribuito ad assicurare l’ordine e la stabilità di un paese in cui i valori di libertà e civiltà sono costantemente minati dal terrorismo.
Giovani che incarnano la nostra tradizione, orgogliosi dell’uniforme che portano, ai quali va la sincera gratitudine della Città di Conegliano, e dell’intero Paese, per il servizio che hanno saputo svolgere, con la certezza che in questo impegno saranno sempre fedeli agli ideali della Patria, nel perseguimento dei quali daranno sempre il massimo di loro stessi.
“Forze armate di pace” – come le ha definite il nostro presidente della Repubblica – “pronte a intervenire per la difesa della democrazia e della libertà della nazione, ma anche per restituire la libertà a chi l’ha perduta per portare la pace a chi ne è stato privato ed è oppresso da atti di violenza".

Hanno portato la loro testimonianza anche il Presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci, Benito Costarella; il nostro Presidente Sezionale, Antonio Daminato, il quale ha rivolto un saluto particolare ai reduci presenti ed ha fatto notare, riguardo la pericolosa missione in Afghanistan, che i nostri Alpini sono partiti con le armi e che, nel pericolo latente e costante, non hanno avuto necessità di usarle; il Vicepresidente Nazionale Fabio Pasini che ha portato il saluto del Presidente Parazzini e l’intervento del Comandante del Terzo Reggimento Artiglieria da Montagna, Colonnello Silvio Biagini il quale ha introdotto il momento forse più emozionante dell’intera cerimonia: la riconsegna alla Città ed agli Alpini di Conegliano del Tricolore donato la sera della presentazione della missione, questa primavera, al centro Dina Orsi, affinché sventolasse nei cieli di Kabul, quale segno fondamentale del nostro essere italiani.

La bandiera è quindi passata letteralmente dalle mani dei militari a quelle del nostro Presidente Sezionale, Antonio Daminato, che a sua volta le ha consegnate ai due validi alpini che hanno provveduto ad issarla sul pennone che il Comune di Conegliano aveva posto all’interno del Piazzale Zoppas.

Subito dopo la cerimonia ufficiale volgeva al termine ed accompagnati da un breve saggio della Fanfara, il numeroso pubblico presente lasciava la Piazza e la relativa balconata.
Ufficiosamente la festa è continuata in sede sezionale, dove tutti, dal Senatore Archiutti in poi, hanno assaggiato il vino e lo spuntino preparato dal nostro preziosissimo Renato Perenzin e dalle sue aiutanti.
Per i militari e per le Autorità, poi, trasferimento alla sede del Gruppo Maset, dove gli uomini di Mario Luca avevano già preparato un lauto e sostanzioso pranzo, “condito” con la solita dose di buon vino che, in allegria ha reso la Truppa (militare e non) ancor più affiatata e “sincera” nelle proprie esternazioni, nei propri ricordi!

Francesco Tuan

Il Reggimento e la Fanfara della JULIA schierati di fronte alle autorità
La restituzione del Tricolore che ha sventolato su Kabul
Il saluto del comandante del 3° A.M. col. Silvio Biagini
Il tricolore consegnato al Presidente Daminato per la conservazione al Museo degli Alpini
CONEGLIANO 1° NOVEMBRE 2003
GLI ALPINI IN PASSERELLA CON IL TRICOLORE
di Roberta Camillo - Dalla Tribuna di Treviso del 21/10/03

Per l' 85° anniversario del 4 novembre, la vittoria della Prima guerra mondiale, e della giornata nazionale dell'unità nazionale e delle forze armate, sabato 1° novembre 2003 l'amministrazione comunale di Conegliano ha deciso di festeggiare il rientro in Italia degli alpini del 3° Reggimento Artiglieria da Montagna, tra cui il Gruppo «Conegliano», dall'Afghanistan. Le truppe (circa 200 unità) sono di ritorno dalla missione di pace ISAF con base a Kabul sotto l'egida delle Nazioni Unite, ed appartengono alla Brigata Alpina Julia, con sede a Tolmezzo. Storicamente alcune delle batterie che costituiscono il reggimento sono nate a Conegliano e, per l'appunto, in forza di tale legame storico, il sindaco di Conegliano Floriano Zambon ha deciso di festeggiare il rientro in Patria del contingente (uno dei più numerosi e decorati) nella città di Conegliano. Gli alpini riconsegneranno la bandiera italiana (donata dalla sezione di Conegliano e dall'Amm. comunale) issata nella caserma di Kabul al loro arrivo nel paese (vedi foto a lato) e che resterà poi esposta in piazza Cima. Il sindaco Zambon vuole sottolineare la soddisfazione di poter conciliare il ricordo della fine della prima guerra mondiale con il rientro degli alpini da questa nuova tipologia di intervento con una diversa fisionomia di soldato, «non più soldato in trincea, ma supporto umanitario», in occasione poi della giornata dedicata alle nostre forze armate. Le truppe infatti erano impegnate in missioni di mantenimento della pace e di protezione della popolazione civile nella capitale afghana. «Conegliano - spiega Zambon - è sempre stato un importante bacino di reclutamento. Tra l'ottocento ed il novecento infatti operavano ed erano residenti in città quasi 4000 militari divisi in quattro caserme storiche».
Gli alpini della sezione di Conegliano saranno impegnati a breve in lavori di protezione civile in viale Gorizia e nel parco giochi di Via Brigate Marche.

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