7° ALPINI


Giugno 1966

STORIA DEL 7° ALPINI

I pochi anni di pace del Reggimento

inizio
(18a puntata della storia del 7° Alpini)

Con la succinta rievocazione della gloriosa storia del «Settimo» siamo giunti alle soglie dell’ultimo immane conflitto.
Nelle più recenti puntate abbiamo ricordato le imprese compiute in Abissinia dal «Settimo d’Africa» con i suoi battaglioni «Feltre», «Exilles » e «Pieve di Teco» (e il nuovo battaglione «Uork Amba»), mentre i battaglioni «Belluno» e «Pieve di Cadore» - rimasti in patria - costituirono il 12° Reggimento Alpini poi riassorbito; abbiamo pure ricordato l’apporto del Reggimento nella guerra di Spagna alla quale parteciparono alcuni dei suoi reparti.
Il comando del Settimo passò al Ten. Col. Carlo Danioni dal 10 luglio al 14 ottobre 1937 e infine al Col. Carlo Ghe dal 15 ottobre 1937 al 20 settembre 1940.
Ricordiamo ora i comandanti dei singoli battaglioni fino all’inizio delle ostilità sul fronte occidentale.
Il Battaglione «Feltre», gia comandato dal Magg. Vittorio Emanuele Bollati dal marzo 1935 al 26 aprile 1937, ebbe a nuovo comandante - dal 4 giugno 1937 al 9 ottobre 1940 - il Magg. Mario Cornalba.
Del Battaglione «Pieve di Cadore» non abbiamo avuto modo di parlare dal suo vittorioso ingresso a Feltre il 31 ottobre 1918 quando era al comando del Magg. Luigi Sibille. Nei successivi vent’anni trascorsi in territorio italiano il battaglione venne comandato dal 1919 al 1921 dal Magg. Mario Girotto, dal Magg. Aldo Pocchiola nel 1922, dal Magg. Umberto Dedini nel 1923, ancora da Aldo Pocchiola dal 1924, dal Magg. Augusto Bauzano nel 1927, dal Ten. Col. Giuseppe Crova fino al 1928 quando ritornò Pocchiola (col nuovo grado di tenente colonnello) reggendo il comando fino al 1930; dall’aprile del 1931 all’aprile del 1933 il battaglione ebbe quale comandante il Magg. Carlo Cigliana, poi il Magg. Luigi Lorenzo Navone per i successivi due anni, il Magg. Domenico Mené dall’1 dicembre 1937 al 31 agosto 1939, ed infine dal Magg. Renato Perico che tenne il comando dal 3 settembre 1939 fino allo scioglimento del reparto avvenuto il 12 ottobre 1943.
Il Battaglione «Belluno» - sciolto il 12 giugno 1917 dopo lo sfortunato epilogo al Lago di S. Croce - venne ricostituito nei marzo del 1919 agli ordini del Cap. Americo Masini (che già appartenne al «Belluno» e che era riuscito a sfuggire, col Ten. Cadorin, alla morsa nemica tra il Fadalto e il lago predetto) mantenendone il comando fino al 5 settembre del 1920.
Ricordiamo pure i comandanti dei successivi vent’anni durante i quali il battaglione non venne impegnato: il Magg. Marcello Battisti dal luglio 1921 al febbraio 1922, il Magg. Pietro Zaglio dal marzo 1922 al gennaio 1926; il Magg. Roberto Olmi dall’aprile di quell’anno a metà maggio del 1927, il Magg. Guido Cesarini fino al giugno 1928, il Magg. Gaetano Ricci fino all’1 aprile 1930, il Magg. Bartolomeo Ballaira fino al 17 ottobre 1932, il Magg. Rodolfo Psaro dal 18 ottobre 1932 alla fine del 1933, il Magg. Giuseppe Rossi dall’i gennaio 1934 al 6 settembre 1937, il Magg. Domenico Menè nei due mesi successivi, il Magg. Giuseppe Bruschi dal 27 novembre 1937 al 10 febbraio 1940 e infine il Ten Col. Lelio Castagna che ne assunse il comando l’11 febbraio 1940 tenendolo fino al 5 marzo 1941. Molti sono i nomi illustri e che ancora incontreremo nella nostra rievocazione della storia reggimentale.
Il Battaglione «Val Cismon  venne ricostruito poco prima dell’inizio della guerra, l’8 settembre 1939 quando il Magg. Augusto Berti ne prese il comando tenuto fino al 31 ottobre 1940 e riprendendolo (dopo rimediate un po’ le ferite subite nel corso del combattimento che ricorderemo) per il periodo tra il 21 dicembre 1940 e il 30 gennaio 1941; gli altri valorosi comandanti del «Val Cismon» verranno ricordati nel corso della narrazione.
Con la stessa data dell’8 settembre 1939 venne pure ricostituito il «Val Piave» agli ordini del Ten. Col. Federico Attilio Calvi che il 3 ottobre dell’anno successivo venne trasferito ad altro incarico; il reparto venne sciolto a fine ottobre e i suoi alpini passarono al «Cadore».
Anche il «Val Cordevole» ebbe la stessa breve seconda vita del precedente battaglione «valle» ed ebbe quale comandante il Magg. Alberto Bizzarini.
I comandanti dell’«Uork Amba» sono stati recentemente ricordati nel corso della rievocazione delle gesta di questo famoso - e glorioso - battaglione che visse sempre combattendo in Africa destando l’ammirazione anche dell’avversario.
Il lettore non consideri inutile l’elencazione dei nomi fatta in questa puntata che precede quelle che dedicheremo all’ultimo conflitto mondiale del 1940-43: sono nomi di valorosi comandanti che nel periodo che precedette la guerra forgiarono quei «veci» che seppero poi dare l’esempio ai giovanissimi bocia che iniziarono la naja alpina quando già il fuoco infuriava nel mondo.

(continua)