ANGELO CASON


Maggio 2011

L'artigliere ANGELO CASON torna a baita tra gli onori

Cerimonia indimenticabile quella svoltasi a Miane l’11 dicembre 2010.
L’urna, contenente i resti mortali dell’artigliere Angelo Cason (Croce al Merito di Guerra alla memoria, deceduto sul fronte russo il 30 ottobre 1941), è tornata a “baita”.
Prestò giuramento il 21 aprile 1940 e fu successivamente assegnato al 5° Reggimento Artiglieria Contraerei, dove giunse il 2 febbraio 1940.
Prese parte alle operazioni sul fronte greco-albanese fino al 23 aprile 1941, ritornò quindi in Italia fino al 9 luglio 1941 e ripartì per il fronte russo con il medesimo reparto mobilitato nel C.S.I.R., dove giunse il 31 dello stesso mese.
Ammalatosi, fu ricoverato presso l’Ospedale da Campo n. 827, dove morì alle ore quattordici del 30 ottobre 1941, con diagnosi di polisierosite con successivo empiema destro e probabile miliare terminale. Aveva soltanto ventuno anni.
Fu sepolto nel Cimitero Militare di Guerra Italo-Tedesco di Balti (ora Bjelzi), in Moldavia, nella fossa identificata con il n. 85.
Nella tarda estate 2010, su richiesta del nipote Luigi e con la collaborazione del Ministero della Difesa, la salma dell’artigliere Cason è stata riesumata con altre sette salme di soldati italiani sepolte in quel cimitero. L’urna è così giunta al Sacrario Militare di Redipuglia (GO) dove, il 4 novembre 2010, ha ricevuto gli onori militari in occasione della Cerimonia per la Festa dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate.

L’undici dicembre 2010, a Miane (TV), le spoglie mortali hanno ricevuto gli onori militari da un picchetto armato del 5° Reggimento Artiglieria Contraerei “Pescara”, lo stesso cui apparteneva l’art. Cason dal 2 febbraio 1940. La cerimonia è stata fortemente voluta da un comitato spontaneo formato da numerose Associazioni civili, combattentistiche e d’arma, dall’amministrazione comunale, da Franco e Roberto De Biasi unitamente al loro Gruppo Alpini di Miane.
Numerose le penne nere presenti e, tra loro, diversi artiglieri da montagna. Alla cerimonia hanno pure presenziato: il Sindaco di Miane, dottoressa Angela Colmellere; il Sindaco di Follina, professor Renzo Tonin; il Vice-sindaco di Tarzo, Ennio Casagrande; il Colonnello Spada, del Corpo Forestale dello Stato; il Capitano Carraro, Comandante la Compagnia Carabinieri di Vittorio Veneto; il Sig. Giorgio Giordan, presidente della Sinistra Piave per l’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia; il Sig. Luigino Olivotto, presidente della sez. Artiglieri di Miane; il Sig. Giovanni Tosello di Musano (TV), reduce di Russia ed iscritto alla Sezione Alpini di Treviso. Per questa particolare celebrazione, il Colonnello Eugenio Gallo comandante del 5° Reggimento Artiglieria Contraerei “Pescara” di Rovigo, era presente con il picchetto armato per la resa degli onori militari, unitamente al maresciallo Andrea Giuffrè, accompagnato dal Capitano Vincenzo Mazzei e dal sottufficiale di corpo 1° maresciallo luogotenente Alfredo Grillo.
E’ da rilevare il grande gesto educativo del preside delle scuole medie di Miane che, cappello alpino in testa, ha fatto partecipare all’evento due scolaresche. Oltre ad una nutrita rappresentanza di labari e gagliardetti di varie Associazioni Combattentistiche e d’Arma, era pure presente una delegazione di alpini della sez. di Como con i propri gagliardetti ed il vessillo sezionale.
Alle 9, presso il Monumento dei Caduti, ha avuto luogo l’alzabandiera; poi tutti sull’attenti sulle note dell’inno nazionale; infine, scortati dal picchetto armato e ordinatamente inquadrati nel piazzale del Municipio, abbiamo assistito alla cerimonia magistralmente condotta dal “nostro” Capitano Ivano Gentili.
E’ seguita la Santa Messa, celebrata dal parroco di Miane Don Maurizio Dassie.
Al centro della piazzetta era stata posta l’urna avvolta dal tricolore. Sfilando poi tra due ali di folla è stata tumulata nel cimitero di Miane.
Mentre la tromba suonava il silenzio, in un’atmosfera di grande commozione, tutti i presenti, uniti al picchetto armato, abbiamo rivolto una preghiera al nostro fratello Angelo Cason affinché riposi in pace tra le sue colline, i suoi prati, i suoi boschi, i suoi vigneti ed, all’orizzonte, le sue montagne.

Fabio Dassie


Ivano Gentili e sullo sfondo il picchetto armato


L'urna contenenti i resti del'art. Angelo Cason


I Partecipanti


Il nipote Luigi Cason ed alcune delle autorità presenti


Al cimitero verso la tumulazione