UNA PREZIOSA TESTIMONIANZA STORICA


Giugno 2022

Le vicende della popolazione di Susegana attraverso racconti ed avvenimenti storici civili e militari

Il volume “Susegana 1917-1918 profughi, occupati, distruzioni”, opera di Luigi Maretto, Innocente Azzalini e Giorgio Visentin è un vero e proprio scrigno che contiene preziose testimonianze storiche e bellissime foto d’epoca.

La storia d’Italia si incrocia con le vicende della popolazione di Susegana attraverso racconti ed avvenimenti civili e militari. Susegana si ritrova improvvisamente catapultata sulla linea del fronte dove distruzione, privazioni, fame e morte, invadono quelle che erano campagne fertili e borgate piene di vita. Ricordiamo che basò poco per far scoppiare il primo conflitto mondiale, il pretesto fu infatti l’assassinio a Sarajevo dell’Arciduca Francesco, anche se le cause fondamentali furono invece i contrasti e le mire imperialistiche delle potenze europee, cresciute in un clima di esasperato nazionalismo. Il mortale attentato all’arciduca austriaco agì perciò da detonatore in un Europa già profondamente lacerata da rivalità nazionalistiche, con effetti catastrofici.

L’Europa e il mondo vennero scossi da un conflitto senza precedenti per ampiezza, violenza e conseguenze. Esso fu ricordato come, mondiale soprattutto per le sue dimensioni: vi presero parte non meno di venti milioni di soldati con decine di migliaia di cannoni; i morti fra i combattenti raggiunsero gli otto milioni. Analizzando con debita importanza questa cifra ci rendiamo conto della sua gravità in un primo momento, ma solo dopo cominciamo veramente a pensare: cos'è la guerra? non migliora niente, non fa miracoli, non paga i debiti, non lava i peccati; cosa cambierà su questa terra dopo la morte di milioni di persone, quale senso di purificazione, di liberazione, di immane speranza, ci spinge a conoscerla?

Crediamo anche per un momento che gli oppressi saranno vendicati e gli oppressori sconfitti, che alla fine il bene trionferà. Ma non c’è bene che paghi le lacrime versate invano, il lamento del ferito rimasto solo, il dolore del tormento dei cari che non hanno nessuna notizia, il sangue versato che non è servito a niente. Il bene dei vivi comunque non riuscirà mai a compensare l’abbandono senza rimedio di milioni di uomini. Tuttavia sicuramente dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno perso la vita per creare un’esistenza migliore, per creare l’uomo “libero”. Mi chiedo comunque per quali motivi il dialogo non è stato sufficiente per creare un mondo migliore.

La Grande Guerra, ha avuto come scenario per un anno intero il Piave come ultimo baluardo della Patria minacciata dall’avanzata inarrestabile degli austro-tedeschi, dopo il tracollo di Caporetto. E il nostro territorio si trovò in prima linea. Tutta la Sinistra Piave subì un anno di dura occupazione nemica, che verrà ricordato dai più come, ”l’an dea fan”. I nostri paesi, le borgate si sono trovati entro la gittata delle artiglierie o nelle aree di manovra degli eserciti contrapposti venendo così ridotte a cumuli di macerie e rovine. Le nostre campagne rese fertili dal duro lavoro di generazione di nostri avi divennero terreni spettrali disseminate di morti, detriti e crateri di bombe, divennero cosi spoglie e desolate lande improduttive. La popolazione si trovò sola a dover affrontare questa catastrofe.

Questi fatti storici sono oggi distanti dal nostro modo di vivere, ma non per questo vanno dimenticati, è un dovere ricordare le efferatezze del conflitto le privazioni, i sacrifici, la distruzione di intere comunità, la perdita di vite umane.

Quest’opera ricca e ragionata, offre un importante testimonianza della Grande Guerra, vista con gli occhi delle nostre genti, che con forza e coraggio cercarono di superare le avversità del conflitto per poter sopravvivere e quegli orrori che lo scontro bellico impone. Un libro che merita di essere letto.

Simone Algeo