BRIGATA ALPINA JULIA


Dicembre2019

Festa a Lignano per i 70 anni della Julia

A Lignano Sabbiadoro il 30 e 31 agosto e il 1 settembre sono convenuti tanti alpini per festeggiare il 70° anniversario di fondazione della Brigata Alpina Julia, ma l’organizzazione ne attendeva ben di più. Hanno pesato eventi concomitanti e il periodo troppo a ridosso delle ferie agostane


IL GENERALE VEZZOLI IN TESTA AL BLOCCO UFFICIALI

Tutti gli alpini che negli anni hanno avuto l’onore e il privilegio di servire nelle fila della Brigata Alpina Julia erano invitati a Lignano Sabbiadoro il 30-31 agosto e il 1 settembre per il suo 70° anniversario.
Il gruppo Alpini di Lignano con il supporto della Sezione A.N.A. di Udine e della S.A. della Brigata Alpina “Julia” hanno organizzato nella nota località di turistica l’evento celebrativo per il 70° anniversario di costituzione della Brigata Alpina “Julia”.
La Brigata Alpina “Julia” erede della gloriosa omonima divisione delle prime formazioni alpine create nel lontano 1873, nasce il 15 settembre 1949 nell’ambito del processo di ricostituzione delle forze armate. A settant’anni da quella data viene celebrato un anniversario di notevole valore storico e dagli speciali contenuti ideali e culturali che suscita forti emozioni fra le genti che hanno ospitato i suoi reparti.
Questo conferma il suo radicato legame con il territorio e la gente del Friuli Venezia Giulia, per la quale la “Julia” è divenuta una delle più belle realtà di riferimento.
Mercoledì 28 agosto in serata si è tenuta l’inaugurazione della mostra statica allestita a cura della Brigata Alpina “Julia” presso il Centro Civico in via Treviso. Da evidenziare il grande successo della stessa, che ha visto un notevole afflusso di visitatori sia italiani che stranieri incuriositi dai mezzi e materiali caratteristici delle Truppe Alpine, esposti nelle tende e affascinati dalla mostra fotografica sul Libano e dalla sezione storica dedicata a Francesco Baracca, l’asso dell’aria, allestita dal Piemonte Cavalleria.
Venerdì 30 agosto nel tardo pomeriggio la sfilata della Fanfara della Brigata Julia per le vie di Lignano Pineta da piazza Rosa dei Venti, Raggio dell’Ostro, piazzale Marcello D’Olivo con una breve sosta per un’esibizione. In serata una nuova esibizione con sfilata della Fanfara per le vie di Lignano Sabbiadoro da piazza Abbazia, viale Venezia, via Tolmezzo, piazza Fontana, via Gorizia fino a Terrazza a Mare dove si è tenuto un breve concerto. Alle 20:30 il concerto nella Chiesa di Lignano del Coro Congedanti della Julia, nel 40° anno della sua fondazione, in contemporanea il Coro ANA di Codroipo si esibiva nella Chiesa di Lignano Pineta. Sabato 31 agosto in mattinata cerimonia dell’alzabandiera e deposizione di corona al Monumento ai Caduti alla presenza delle maggiori autorità militari e civili e un picchetto in armi e la Fanfara della Julia, al termine presso la sala consiliare del Comune ricevimento e consegna dei riconoscimenti al Comandante della Brigata ed ai Comandanti degli otto Reparti che la compongono. Al termine è seguita una sfilata accompagnata dalla Fanfara della Julia dal piazzale Divisione Julia per le vie del centro fino ad arrivare alla Terrazza Mare. Nel pomeriggio presentazione dell’ Annullo Postale, in serata si è tenuta la Santa Messa nella Chiesa di Sabbiadoro allietata dal Coro Alpini Passons al termine sfilata per le vie del centro cittadino con la Fanfara i Veci della Julia, seguiti da alcuni mezzi storici e dal Reparto Alpino Fiamme Verdi con arrivo alla Terrazza Mare dove i mezzi storici sono rimasti in esposizione fino al termine della manifestazione, mentre i Veci della Julia hanno offerto ai presenti un meraviglioso carosello.
Alle 21:00 presso la Sala Cinematografica del Cinecity si è tenuta la conferenza sul tema La Brigata Alpina Julia Ieri Oggi Domani, moderatore il giornalista Tony Capuozzo con la presenza del Generale Alberto Vezzoli, Comandante della Brigata Julia, del Generale Giovanni Marizza, del Generale Claudio Mora, del Vicecomandante delle Truppe Alpine Generale Marcello Bellacicco e la partecipazione in video conferenza del Generale Paolo Serra. La serata è stata interessantissima 2 ore in cui i diretti protagonisti hanno illustrato le tante esperienze vissute dalla Julia in ambito internazionale, sia dal punto di vista operativo che dal punto di vista umano, di come sia cambiata questa grande unità dell’Esercito Italiano negli anni fino ad oggi, e dalle sfide che la attendono in futuro e di come si evolverà e si trasformerà andando avanti. Peccato che la sala non fosse gremita, vista la quantità e la qualità degli ospiti intervenuti e dei temi da loro trattati.
Domenica 1 settembre si è svolta per le vie del centro di Lignano la sfilata che ha concluso la tre giorni di manifestazioni del 70° anniversario della ricostituzione della Brigata Alpina Julia. Oltre 5000 alpini hanno sfilato per le vie del centro al ritmo del 33 e si stima che l’affluenza complessiva sia stata di oltre 15000 alpini che hanno riempito con la loro allegria e spirito di corpo la nota località balneare teatro della kermesse.
Dietro il Labaro Nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini, scortato dal Presidente Favero e dal Vice Comandante per il Territorio del Comando Truppe Alpine, Generale Gamba, ha sfilato la Fanfara della Brigata Alpina Julia seguita da un reparto di formazione composto da alpini, artiglieri, cavalieri, genieri, logistici e trasmettitori appartenenti a tutti i reggimenti che compongono la Grande Unità. Li comandava il Capitano Silvia Natalia, Comandante della 69^ Compagnia Alpini del Battaglion Tolmezzo che con piglio deciso rendeva gli onori al Labaro Nazionale ed alle numerose autorità civili e militari presenti. A seguire i già Comandanti della Julia e il Comando della Brigata Julia con il suo Comandante in testa, il Generale Vezzoli, che in questi giorni è impegnato anche nel comando del Raggruppamento Lazio Abruzzo nell’Operazione Strade Sicure con parte del Comando e circa 1000 uomini e donne della Julia impegnati nelle piazze di Roma e nelle città limitrofe.
Non potevano mancare i rappresentanti delle Nazioni componenti la Multinational Land Force, gli ufficiali e sottufficiali Ungheresi e Sloveni, che quotidianamente lavorano nel Comando della Julia, caso unico in Italia di brigata multinazionale permanente. Seguivano i Vessilli delle Sezioni Friulane e quelli delle Sezioni ospiti, ad accompagnarli i “Veci” della Julia, divisi ordinatamente per Reggimenti, Battaglioni, Gruppi e compagnie autonome, alla testa dei quali molti ufficiali ancora in servizio che desideravano sfilare con i vecchi commilitoni di una volta. Da sottolineare la presenza del Piemonte Cavalleria (2°), con il suo Comandante Giuseppe Russo in testa, ultimo arrivato nella grande famiglia della Julia e che grandi soddisfazioni sta dando alla brigata in quel di Roma.
Lo scioglimento è avvenuto sul lungomare, dove il nostro Vessillo Sezionale portato dal consigliere Roncolato e scortato dal Vicepresidente Vicario Algeo, è rimasto fino alla fine per rendere il saluto ai radunisti che terminavano lo sfilamento.
Piccola riflessione personale, speravo che per il 70° della Julia ci fossero molti più Alpini a Lignano, forse il periodo a ridosso delle ferie e in concomitanza con altri eventi di prima grandezza come il raduno al Bosco delle Penne Mozze e la cerimonia sul Monte Tomba hanno sicuramente in parte influito. Forse anche la location non era delle più gradite ai veci alpini, anche se come diceva un nostro giovane capogruppo “non è la città che fa l’adunata, ma gli alpini”. Insomma per quanto riguarda le presenze questo anniversario è stato un flop, un vero peccato, non ci abbiamo fatto un gran figura soprattutto nei confronti degli Alpini in armi. Questo deve far riflettere i nostri vertici associativi per non commettere in futuro errori di valutazione che portino a risultati così deludenti per le nostre manifestazioni, i tempi sono cambiati e dobbiamo essere in grado adeguarci.
La mancanza di partecipazione mi infastidiva rattristava ancora di più quando mi trovavo di fronte agli striscioni con la scritta “la Julia riabbraccia i suoi figli”, e si povera mamma Julia un po' ti abbiamo deluso, ma il nostro amore per tè è sempre quello di quando abbiamo servito nelle tue caserme, nei tuoi Gruppi, nei tuoi Reparti, Battaglioni e Reggimenti.
La leggenda continua, sempre JULIA !!!

Simone Algeo


Conferenza del sabato sera


Simone con il giornalista Tony Capuozzo


Un po' di storia della Brigata Alpina Julia dagli inizi ad oggi

La Brigata Alpina "Julia" è una delle Grandi Unità specializzate per il combattimento in montagna che la Forza Armata annovera fra le sue fila. Costituita come 3° Raggruppamento Alpino nel 1923 assume la denominazione attuale nel 1934. Impiegata nel 1939 in Albania, vi permane allo scoppio della seconda guerra mondiale impegnata sul fronte greco. Inviata in Russia rientra in Patria nel 1943 decimata. Sciolta a seguito dell'armistizio si ricostituisce nel 1949. Formata da reggimenti alimentati con Volontari in Ferma ed in Servizio Permanente, è la struttura portante di una Grande Unità Multinazionale, composta anche da reparti Sloveni ed Ungheresi. Dislocata in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige, si compone di un reparto comando, tre reggimenti d'arma base, uno d'artiglieria, un reggimento genio guastatori ed un reggimento logistico, alle dipendenze dal Comando truppe alpine ed ha la sede del suo comando a Udine, il comandante in carica è il generale di brigata Alberto Vezzoli.
Storia
Discende dal 3° Raggruppamento Alpino costituito in Belluno in attuazione della legge 7 marzo 1923. L'ordinamento 11 marzo 1926 determina la costituzione della 3^ Brigata Alpina, nella quale vengono inseriti i Reggimenti Alpini 8° e 9° ed il 3° Reggimento Artiglieria da Montagna. Nell'ottobre 1934, il comando della brigata assume la denominazione di Comando Superiore Alpino cui nel dicembre dello stesso anno è attribuito il nominativo di "Julio" e il numero 3°. Nell'anno successivo, il 10 settembre, viene formata la Divisione Alpina "Julia" (3^) ed ai due reggimenti alpini si affianca il 3° Artiglieria Alpina. Dopo aver preso parte nel 1935-36 con alcuni suoi reparti, inquadrati nella Divisione "Pusteria", alla guerra d'Etiopia e nel 1939 con tutti i suoi reparti nell'occupazione dell'Albania, la Divisione "Julia", nel corso della seconda guerra mondiale, si distinse nella campagna di Grecia del 1940 - 1941 e in quella di Russia del 1942 - 1943, inquadrata nell'8ª Armata, dove subì ingentissime perdite. La Divisione diventa subito famosa per l'eroico comportamento dei suoi uomini nella dura e sfortunata Campagna di Grecia, seguita dalla Campagna di Russia dove la "Julia" impegnata nell'epico ripiegamento dell'inverno 42-43 perderà gran parte dei suoi effettivi. Nel 1941-42 Don Carlo Gnocchi fu cappellano del Battaglione "Val Tagliamento" (reparto facente parte dell'8º Reggimento Alpini in quel periodo) durante la campagna di Grecia. Giulio Bedeschi, ufficiale medico durante la campagna di Grecia, poi trasferito alla Divisione per quella di Russia, raccontò le sue esperienze di guerra nel libro Centomila gavette di ghiaccio pubblicato dopo la fine del conflitto. Il 29 dicembre 1942 la divisione, impiegata d'urgenza dal 18 dicembre 1942 per rafforzare lo schieramento dell'Asse e concorrere a frenare l'avanzata dell'Armata Rossa durante l'operazione Piccolo Saturno, venne citata nel comunicato giornaliero del comando supremo della Wehrmacht con le parole: "Nell'azione di difesa sul grande arco del Don si è particolarmente distinta la divisione Julia"[1]. Insieme alla divisione "Cuneense" non riuscì ad uscire dalla sacca di accerchiamento, ma venne bloccata a Valujki (28 gennaio 1943); gran parte dei suoi soldati venne catturata dai sovietici. Al rientro in Italia, nell'estate del 1943 la grande unità, in corso di riordinamento in Alto Adige venne avviata faticosamente la ricostruzione della Divisione "Julia, è sciolta nel settembre 1943 per gli eventi successivi alla proclamazione dell'armistizio. In seguito all'eroismo e alle dolorose vicende della spedizione nei Balcani e della ritirata di Russia dal fiume Don del gennaio 1943, alla Divisione Julia vennero intitolate numerose vie e piazze d'Italia.
La ricostruzione
Il 15 ottobre 1949 ha inizio in Udine la ricostituzione della della Grande Unità con l'8° Reggimento Alpini, il Gruppo Artiglieria da Montagna "Belluno" ed un Gruppo Artiglieria Controcarri da 57/50. L'organico viene ampliato nel 1950 con il Plotone Comando di Brigata ed una Compagnia Collegamenti e nel 1951 con il 3° Reggimento Artiglieria da Montagna, un Gruppo Artiglieria Controaerei Leggera ed una Compagnia Genio Pionieri. Dal 1º gennaio 1952 la Brigata alpina "Julia" è articolata su Comando e Plotone Comando, 8º Reggimento alpini, 3º Reggimento artiglieria da montagna, Gruppo "Conegliano" da 100/17, Gruppo Controcarri da 57/50, Gruppo Controaerei Leggera da 40/56, Compagnia Genio Pionieri, Compagnia Collegamenti. La Brigata "Julia viene inquadrata nel Comando truppe Carnia-Cadore di Belluno. Nel 1954 assume alle dipendenze l' 11° Raggruppamento da Frontiera (in cui confluisce anche il 12° Raggruppamento che diviene V Gruppo Sbarramenti), un Battaglione Addestramento per il 7° e 8° Alpini ed un Gruppo Addestramento Reclute per il 3° e 6° Artiglieria da Montagna (trasferiti nel 1955). Nell'agosto 1958 la Sezione Aerei Leggeri (SAL) del 3° Reggimento Artiglieria da Montagna è assegnata al Comando Brigata, quindi negli anni che seguono l'articolazione subisce più volte parziali variazioni.
Piani strategici in caso di guerra
In caso di guerra con il Patto di Varsavia, il 4º Corpo d'armata alpino aveva due piani di guerra: uno nel caso in cui le forze sovietiche e l'esercito ungherese avessero marciato attraverso la Jugoslavia e l'altro nel caso il patto di Varsavia avesse violato la neutralità austriaca e marciato attraverso l'Austria. Nel caso in cui le forze nemiche arrivassero attraversato la Jugoslavia, la "Julia" avrebbe coperto il fianco sinistro montuoso del 5º Corpo d'armata, che, con le sue quattro brigate corazzate e cinque meccanizzate, avrebbe cercato di logorare il nemico sulla cosiddetta soglia di Gorizia prima che potesse dilagare nel Nord Italia attraverso la pianura friulana e la Pianura padana, mentre le altre brigate alpini sarebbero rimaste statiche. In caso di conflitto con la Jugoslavia, il 4º Corpo d'armata alpino sarebbe rimasto statico nella sua posizione a guardia del fianco sinistro del 5º Corpo d'armata, che avrebbe affrontato le forze nemiche nella pianura veneto-friulana. L'unica brigata che sarebbe stata coinvolta nei combattimenti in questo caso sarebbe stata la "Julia" con il Gruppo artiglieria da montagna "Gemona", dislocato proprio al confine a Tarvisio, con il Battaglione alpini "Cividale" a Chiusaforte e il Gruppo artiglieria da montagna "Belluno" stanziato a Pontebba. Il Gruppo alpini "Gemona" avrebbe avuto il compito di bloccare la Val Canale proprio al confine, mentre il Battaglione alpini "Cividale" avrebbe avuto il compito di difendere il Passo di Pramollo e quindi di proteggere il fianco sinistro del battaglione "Gemona". Il più grande battaglione dell'Esercito Italiano il battaglione alpini d'arresto "Val Tagliamento", che aveva sede a Tolmezzo, schierava 16 compagnie a piena forza e, con un organico di oltre 2.500 uomini era l'ultima linea di difesa in montana prima della pianura del Friuli-Venezia Giulia dove il 5º Corpo d'armata sarebbe stato pronto in attesa in caso di sfondamento del nemico. Il battaglione "Val Tagliamento" sarebbe stato sostenuto dal Gruppo artiglieria da montagna "Conegliano" di Udine. Il battaglione alpini "Tolmezzo" di stanza a Paluzza, aveva il compito di difendere il Passo di Monte Croce Carnico, che se violato, avrebbe consentito alle forze nemiche di marciare attraverso la Valle del But alle spalle delle altre unità della "Julia". Nel caso più probabile che le divisioni sovietiche e ungheresi avessero invaso l'Austria, marciando attraverso la Stiria meridionale e, attraverso la valle della Drava in Carinzia, le brigate alpine sarebbero state le prime unità di prima linea dell'Esercito Italiano. La Brigata "Julia" avrebbe difeso la Val Canale, il Cadore e con l'appoggio della brigata "Cadore", la valle del Piave. Essendo considerato un attacco attraverso la val Canale uno dei più probabili scenari, la brigata "Julia" era di gran lunga quella di maggiori dimensioni, potendo schierare 10000 uomini.
1975 la ristrutturazione dell'Esercito Italiano
Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 1° ottobre 1975, il 4º Corpo d'armata alpino divenne responsabile della difesa del confine italiano lungo la catena principale delle Alpi dal confine con Svizzera e Austria a ovest fino al confine orientale con la Jugoslavia. L'organico della grande unità è modificato e comprende: Reparto Comando e Trasmissioni; Battaglioni Alpini "Gemona" (erede dell' 8° Reggimento), "Cividale", "Tolmezzo", "L'Aquila" e "Vicenza" (erede del 9° Reggimento); Battaglione Alpini d'Arresto "Val Tagliamento"; Gruppi Artiglieria da Montagna "Conegliano" (erede del 3° Reggimento), "Belluno" e "Udine", una Compagnia Genio pionieri, una Compagnia Controcarri, il Raggruppamento Servizi che sciolto il 1° maggio 1976 è sostituito dal Battaglione Logistico "Julia". Il 6 maggio 1976, alle ore 21,10 vi fu il Terremoto del Friuli una violenta scossa che sconvolse il Friuli Venezia Giulia. Gli Alpini della Julia, anch'essi duramente colpiti dal sisma (28 alpini vittime del crollo della caserma Goi Pantanali a Gemona) prestarono i primi soccorsi alla popolazione scavando nelle macerie e occupandosi dei feriti. Nei giorni a seguire i Battaglioni e le Compagnie del Genio con altri reparti delle brigate alpine furono mobilitati con uomini e mezzi per fronteggiare l'emergenza. L'anno dopo la Brigata Alpina Julia fu insignita della medaglia d'Oro al Valor Civile. Fra gli altri interventi da ricordare vi è quello del 1980 di alcuni reparti inviati in Irpinia a sostegno dei sinistrati colpiti dal sisma del 23 novembre. In vista di un nuovo ordinamento per la Forza Armata, il 31 ottobre 1989 viene sciolto il Gruppo Artiglieria da Montagna "Belluno" e nel 1991, il 4 settembre, il Battaglione Alpini "L'Aquila" assume, in via sperimentale, una nuova configurazione ed il nome di Reggimento Alpini "L'Aquila" mentre il 6 dicembre il Gruppo "Udine" assume la fisionomia di Gruppo Artiglieria Controaerei. Con il ripristino del livello reggimentale, nel 1992 vengono ricostituiti i Reggimenti Alpini 8° (base Battaglione "Gemona"), 9° (base Battaglione "L'Aquila") e formato il 15° (base Battaglione "Cividale"), ricostituito anche il 3° Reggimento Artiglieria da Montagna (base Gruppo "Conegliano") mentre il 26 settembre è soppresso il Battaglione Alpini d'Arresto "Val Tagliamento". Nel 1993 la Brigata comprende: Reparto Comando e Supporti Tattici; Reggimenti Alpini 8°, 9°, 14° (costituito, base Battaglione "Tolmezzo") e 15°, 3° Reggimento Artiglieria da Montagna, Battaglione "Vicenza", Gruppo Controaerei Leggera "Udine", Battaglione Logistico "Julia". Sciolti sia il 15° reggimento che il Gruppo controaerei "Udine" la "Julia" si apre alla collaborazione multinazionale con Ungheria e Slovenia. Nel corso del 2002 riceve dalla Brigata "Tridentina" il 5° reggimento alpini e sul finire del 2005 perde il 14° reggimento. La Brigata alpina "Julia" in questi ultimi anni pur riducendosi il numero di effettivi, in seguito alla riduzione dei reparti dell'Esercito, non è mai venuta meno all'alta specializzazione dei suoi componenti. Da luglio del 2013 la Brigata alpina "Julia" è composta da:

Multinational Land Force
La MLF è una formazione multinazionale a livello Brigata, estesa e integrata da un'unità (battaglione o reggimento) dell'Ungheria e della Slovenia, operativa dal 2001. E' costituita sull'intelaiatura della Brigata Alpina "Julia", integrata da un battaglione per ciascuna delle altre Nazioni. La MLF può essere impiegata e riceve disposizioni da un Comitato Politico-Militare trinazionale composto dalle seguenti organizzazioni internazionali: NATO, ONU, UE e OSCE. L'Italia, in qualità di "Nazione guida" ha il compito di fornire il Comandante dell'MLF e la maggior parte della struttura del Quartier Generale della Brigata, rinforzata su base permanente da personale sloveno ed ungherese. Le unità designate sono tre reggimenti o battaglioni di fanteria (uno per ciascuna delle Parti), un reggimento d'artiglieria fornito dall'Italia, unità di supporto della brigata fornite dall'Italia, con l'aggiunta degli Elementi di Supporto Nazionali (NSE) necessari. Le Unità designate non sono assegnate permanentemente, ma pronte su chiamata.