Milovice 2016


2017

Il pellegrinaggio delle 5276 croci

Era il 1997 quando l’alpino Lino Chies della sezione di Conegliano ed ex consigliere nazionale A.N.A (1978/1984 e1990/1996 dove in questo ultimo periodo ha coperto per un anno la carica di vice presidente vicario sotto la guida del compianto presidente Caprioli), durante una visita ad un suo compagno di studi il Dott. Giuseppe Filippo Inbalzano Console di Praga venne a conoscenza dell'esistenza del cimitero di Milovice in Repubblica Ceca.

Dal 2002 con l’ amico Angelo Dal Borgo attuale presidente della sezione di Belluno organizzano un pellegrinaggio a Milovice sulle lapidi dei nostri 5276 connazionali di quel ex campo di prigionia disseminato di croci di legno, da all’ora sulle tombe dei nostri caduti promisero di ritornare annualmente, e cosi finora è stato fatto, fatti prigionieri dopo la disfatta di Caporetto e internati qui a Milovice, a nord/est di Praga dove morirono di fame e malattie, anche quest’ anno dal 4 al 6 novembre 2016 gli alpini di Belluno e Conegliano rinnovano l'impegno e ritornano a Milovice in Boemia per portare un fiore e recitare una preghiera a questi nostri connazionali che per oltre ottant’ anni sono rimasti abbandonati in quel campo incolto in fosse comuni con una misera croce di legno. Milovice fin dall’ inizio del novecento fu una base militare, tutto il territorio fu utilizzato per scopi militari, nel 1904 l’amministrazione austroungarica decise di farne un poligono di esercitazione, poi fu trasformato in campo di concentramento allo scoppio della Grande Guerra, qui transitarono oltre 18000 prigionieri tra italiani, russi e serbi.

Al termine del conflitto durante la prima repubblica cecoslovacca, Milovice tornò all’originaria destinazione di poligono militare e continuò durante l’occupazione tedesca nella seconda guerra mondiale, poi divenne la più grande base Russa durante la guerra fredda con l’ occidente, da questa grande base le truppe dell’ Unione Sovietica, invasero Praga e soffocarono la rivolta della cosiddetta “Primavera di Praga”. Molte cose sono cambiate in questi anni, dopo la partenza dei sovietici il cimitero di Milovice è stato affidato alla tutela del Governo italiano e grazie all’ ex console Italiano a Praga Dott. Giuseppe Filippo Inbalzano, (ufficiale di Marina) del Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra del Ministero della Difesa Italiano e dell’Ambasciata italiana di Praga, il cimitero è stato tra mille difficoltà' completamente ristrutturato, una recinzione, il museo, le croci in legno sono state sostituite con croci bianche di marmo di Carrara, è cosi stato possibile restituire a questo luogo la dignità che merita. A Milovice è così ripresa la consuetudine (era stata interrotta dopo invasione tedesca nel 1938) di rendere gli onori militari una volta l’anno ai Caduti. La cerimonia si svolge nel primo sabato vicino al 4 novembre (festa dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate).

E così anche quest’anno una sessantina di alpini italiani guidati da Angelo Dal Borgo, Lino Chies e Michele Dal Paos Consigliere Nazionale A.N.A. con i vessilli di quattro sezioni A.N.A., Belluno, Conegliano, Valdobbiadene e Pordenone, (presenti i presidenti delle prime tre sezionali) decine di gagliardetti dei gruppi, i gonfaloni di Canale D' Agordo e Conegliano, hanno affrontato la lunga trasferta in terra Ceca per onorare i nostri 5276 caduti di Milovice, alla presenza del nostro ambasciatore S.E. Aldo Amati, del Corpo Diplomatico dell’ambasciata italiana, del ex console Imbalzano alti ufficiali della Rep. Ceca, un generale americano, reduci Boemi, autorità civili ed ecclesiastiche e il sindaco di Milovice Lukáš Pilc con molti suoi concittadini.

Emozionante e toccante la cerimonia durante la deposizione delle corone, con gli onori ai caduti del picchetto militare Ceco, l’ inno d’Italia suonato dalla fanfara militare della Repubblica Ceca e l’inno nazionale Ceco < kde domov muj? > (Dov’ è la mia casa?) cantato dal coro Minimo Bellunese.

Terminata questa cerimonia, presso la chiesa parrocchiale di Milovice è stata celebrata la Santa Messa, ma il ricordo ai nostri caduti non è terminato qui, ci siamo spostati di una quindicina di km. Presso la cittadina di Ljsa Nad Labem dove alcuni anni fa, ci siamo imbattuti per puro caso in un monumento nella piazza centrale del paese eretto dal popolo Cecoslovacco in ricordo dei caduti Italiani, Russi e Francesi e cosi è divenuta una tappa obbligatoria con una cerimonia di commemorazione e posa dei fiori. La giornata è proseguita con la visita alla città di Praga e all’ambasciata italiana dove siamo stati ospiti del nostro ambasciatore S.E. Aldo Amati.

L’indomani ci siamo rimessi in viaggio per il lungo ritorno in Italia dove siamo giunti a tarda sera stanchi ma felici di aver onorato i nostri caduti che riposano eternamente lontani dalla loro patria, promettendoci di ritornare per gli anni avvenire.

Luigi Rinaldo (gigistrop)