LA GIOSIOSA INVASIONE ALPINA


Luglio 2015

A Conegliano decine di migliaia di alpini hanno onorato con la loro presenza il Raduno Triveneto nell’anno del Novantesimo sezionale. Il via alle celebrazioni con un partecipato alzabandiera.
Il Presidente nazionale Sebastiano Favero visita il Museo degli alpini

Ricorderemo sempre con entusiasmo le giornate del secondo fine settimana di giugno 2015 per ciò che è avvenuto a Conegliano.
Rimarrà indelebile la gioiosa invasione alpina durante il Raduno Triveneto nell’ambito delle commemorazioni per il 90° Anniversario di Costituzione della Sezione ANA di Conegliano.
Neppure le più ottimistiche previsioni facevano sperare un così numeroso afflusso di persone arrivate nella città del Cima sia per solennizzare l’evento, sia per assaporare quella gioia goliardica, tipicamente alpina, delle adunate. La città, tirata in gran spolvero per gli alpini, è rimasta sbalordita dall’entusiasmo, magari un po’ chiassoso ma indubbiamente genuino, di questa ondata coinvolgente.
Crediamo che tra i fattori trainanti di tutto questo ci sia l’infinito credito che gli alpini godono presso i cittadini, perché impegnati sempre in prima persona nelle varie attività benefiche, tutto l’anno.
L’alpino piace per la sua voglia di fare spontanea e generosa, atta a ricordare chi per la Patria ha dato la vita e anche per la sua voglia di trovarsi con vecchi e nuovi amici a fare festa nel senso più vero.
A Conegliano questo concetto è radicato da sempre, a cominciare dall’Amministrazione Comunale che subito ha sposato con grande entusiasmo l’iniziativa della Sezione ANA della città.
Il Monumento ai Caduti, riportato agli antichi splendori, è il frutto della sinergia fra penne nere e Comune di Conegliano.
Ma anche fra le categorie del commercio, vi è stata una immediata condivisione. Bar, osterie e ristoranti alberghi, nonché i negozi nella quasi totalità hanno voluto partecipare al concorso indetto “Io sono amico degli alpini” addobbando le proprie vetrine con cimeli e oggetti inerenti l’alpinità.


Al Museo degli Alpini

Al Museo degli Alpini

Il presidente Favero visita la biblioteca sezionale

Il col. Lauri al Museo degli Alpini

Già giovedì sera, quando abbiamo partecipato a una cena informale con i fautori e gli sponsor del 90°, Conegliano si mostrava piena di attesa e trepidazione per l’imminente fine settimana.

Nella serata di venerdì, mentre la città si lanciava nella “notte bianca”, un significativo evento si svolgeva all’interno del Duomo di Conegliano in via XX Settembre. In questa antica chiesa, dedicata a Santa Maria Annunziata e a San Leonardo, si sono esibiti il coro ANA “Giulio Bedeschi” di Gaiarine e il coro “Col di Lana” di Vittorio Veneto.
La serata calda ed afosa non ha impedito l’afflusso di centinaia di persone fino ad esaurire ogni ordine di posto.
Il coro Bedeschi ha proposto il proprio classico repertorio arricchito dall’interpretazione della stessa direttrice M. Simonetta Mandis.
Il coro Col di Lana ha voluto proporre invece un programma basato sulla sacralità, diretto in maniera egregia dalla Maestra Sabrina Carraro.
Alla fine delle esecuzioni le due coralità hanno intonato assieme l’inno di Mameli, coinvolgendo emotivamente tutti i presenti, decretando il successo della serata.


Il centro studi "Cerletti"

La nuova biblioteca sezionale

L’alzabandiera di sabato 13 giugno era considerato un evento importante perché dava il là alle celebrazioni ufficiali, ma non era pensabile che riscuotesse un interesse così vasto: circa un migliaio di presenze e una dozzina di Vessilli sezionali contornati dai gagliardetti dei Gruppi coneglianesi.
Forse è stata anche la bellezza del monumento ai Caduti restaurato a far venir la voglia di essere presenti davanti alla sua imponenza.
Dopo l’alzabandiera i convenuti si sono recati presso il Museo degli Alpini ove è stato proiettato un suggestivo filmato sul 3° Rgt. Art. da Montagna.
Per i Montagnini erano presenti il comandante emerito colonnello Flavio Lauri e il maggiore Andrea Barzotto, già aiutante maggiore del reggimento e comandante della 15^ batteria.
Nelle sale museali i presenti potevano ammirare la mostra sull’anno 1915, come sempre ben curata nei dettagli, con oggetti e cimeli originali in ottima conservazione, disposti in ordine e in maniera da catturare l’attenzione dei visitatori. Sia il presidente dell’ANA Sebastiano Favero, che il sindaco di Conegliano Floriano Zambon sono rimasti favorevolmente sorpresi dalla qualità dell’esposizione.
Gli stessi si sono poi ulteriormente complimentati quando il direttore Luciano Barzotto li ha portati nell’altra ala del museo di recente ristrutturazione.
Lì oltre alla preziosa biblioteca sezionale, sta sorgendo il “Centro studi bonifica bellica” dedicato all’insigne studioso coneglianese Ugo Cerletti. Rappresenterà un vero punto di riferimento per lo studio degli ordigni e per risolvere complicate indagini legali. Oltre ad avvalersi di una collezione talmente importante da considerarsi unica, si sta creando una commissione composta da periti balistici, artificieri, esperti militari, magistrati militari e studiosi del settore.


Inaugurazione Mostra fotografica

Visita alla mostra fotografica sulla Protezione Civile

Visita alla mostra fotografica sulla Protezione Civile

La passerella degli alpini, imbandierata

La fanfara di Conegliano

Il Gonfalone della Città seguito da quello della Regione

Alzabandiera solenne

Sabato sera, dopo la santa messa celebrata in duomo da Mons. Eugenio Ravignani, vescovo emerito di Vittorio Veneto e l’ammaina bandiera al monumento ai Caduti, che hanno attirato l’attenzione di molti alpini e coneglianesi, un altro evento riproposto a grande richiesta, ha polarizzato l’interesse dei radunisti a Conegliano: il concerto della Fanfara dei Congedati della Brigata Cadore presso il teatro Accademia.
La gente che non è potuta entrare all’Accademia si è riversata nelle piazze ove piccole band, cori ufficiali e improvvisati hanno saputo entusiasmarla.
poi festa, ancora festa fino a notte inoltrata e difficoltà per la ditta che doveva montare la tribuna delle autorità di fronte alla scalinata degli alpini ove poco prima di mezzanotte si sono ritrovati tutti i musicisti e i coristi per suonare e cantare un grandioso Inno di Mameli da dedicare alla città, agli alpini e alle decine di migliaia di persone arrivate a Conegliano.

Renzo Sossai