70° DELLA MORTE DI "MASO"


Luglio 2015

A 70 ano dalla morte di MASO

Scomigo - 12 APRILE 2015

A Scomigo nella bellissima giornata di domenica 12 aprile, organizzata dal comune e sez. ANA di Conegliano, si è commemorato il 70° anniversario della morte dell’alpino M. O. Pietro Maset chiamato“ Maso “ figura irreprensibile di correttezza e senso del dovere con cui a dedicato la sua esistenza.

Pietro “ Maso “ nato a Scomigo il 12 aprile 1911, ha studiato in seminario, maestro elementare, a partecipato a diverse guerre, Africa, Albania, Grecia, Russia; ed infine quando si trattò di scegliere per la libertà e la patria partigiano; morto il 12 aprile 1945 a Malga Ciamp colpito da un cecchino mentre stava esplorando la linea di combattimento.

Erano presenti oltre ai numerosi gagliardetti dei gruppi alpini locali, il gonfalone associazione partigiani OSOPPO, il gonfalone del comune di Conegliano, le bandiere di varie rappresentanti d’arma in congedo; presenti anche i sindaci dei comuni di Conegliano, di Budoia e da diversi ufficiali comandanti alpini in congedo; il sig. Tognana in rappresentanza del C.N.L.

La giornata è iniziata con l’alza bandiera presso la scuola elementare di Scomigo, dedicata alla Sua memoria, poi accompagnati dalla banda di Mareno di Piave si è sfilato per la via principale fino al monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre dove dopo gli onori militari si è deposto una corona.

Si è poi celebrato la Messa nella chiesa parrocchiale dove il celebrante ha ricordato la figura dell’uomo “MASO” prima alpino, poi partigiano ed eroe pluridecorato, dove a tutti noi dovremo imparare ed essere riconoscenti. La giornata a toccato l’apice nel cimitero di Scomigo dove riposa l’eroe partigiano M.O. “Maso” che per la ricorrenza la tomba è stata abbellita con due statue eseguite dalla scuola di ceramica di Scomigo, dove propone Pietro Maset in abbigliamento di vita vissuta.

Dopo il rito militare dovuto e l’omaggio floreale, ed i discorsi delle varie autorità presenti, tra i quali il V/presidente ANA di Conegliano Nicola Stefani, il V/presidente della associazione partigiani Osoppo , incentrati sul tema della pace, tutti hanno ricordato quanto dato dalla M. O. Pietro Maset per la libertà e la libera convivenza dei popoli; a noi tutti il dovere del ricordo ed il mantenimento di quanto acquisito, con tanta fatica ed abnegazione, per il bene comune e per i nostri figli.

Gino Toffoli


Conegliano 12 Aprile 2015

Commemorazione MOVM Pietro Maset

Signore, Signori, Autorità, Alpini, Gente delle terre del Cima, Signori Sindaci a voi il nostro affettuoso, ma non per questo meno rispettoso, saluto.

Molti di noi oggi sono sparsi in tanti luoghi vicini e lontani per testimoniare il nostro impegno a mantenere vivi i principi della nostra Associazione, i vincoli di fraternità, solidarietà e sano cameratismo che ci caratterizzano. A dispetto dei numeri però qui ci siamo idealmente tutti, tutti presenti gli Alpini della Sezione di Conegliano, per onorare l’uomo straordinario che fu Pietro Maset, valoroso Ufficiale del Battaglione Alpini Tolmezzo e Comandante della 5^ Brigata Osoppo Friuli.

Ringrazio il Sindaco della nostra Città, Conegliano, per averci accomunati in questa ricorrenza in cui si fa memoria, insieme, non solo del 70° anniversario della morte di un uomo ma anche dei 90 anni di vita della nostra Sezione.

A Pietro Maset sono state dedicate pubbliche vie, una scuola, una caserma, uno dei nostri 30 Gruppi porta il suo nome, ed in ogni una di queste intitolazioni viene sottolineato con forza il suo essere un Alpino; ancora in occasione del 50° anniversario della sua morte Livio Vanzetto dava alle stampe la sua biografia intitolata “Maso l’Alpino” e nel 2011, nel centesimo anniversario della nascita, si pubblicavano gli atti del convegno di studio a cura di Lino Chies e Renato Sartor, dove questa specificazione, reiterata, sottolineata, assurta ormai ad aggettivo qualificativo di certezza d’onestà, laboriosità, amor di Patria, chiudeva la sua esemplare parabola di vita definendolo “Eroe della nostra Terra”. Siamo qui perché Maso ci è stato e tutt’oggi, ci è d’esempio.

Pluridecorato al valor militare, transitava in servizio permanente effettivo per meriti di guerra, amatissimo dai suoi sottoposti, aveva seguito anche lui con giovanile irruenza il richiamo di una promessa, la lusinga di qualcosa in cui credere. L’Albania, la Grecia, la Russia dissolsero quel sogno.

Restava l’Alpino, che in quel clima di ceca violenza aveva assimilato e compreso le pagine di S. Tommaso d’Aquino: “la virtù del coraggio è al servizio della giustizia, della prudenza, e perciò della pace. Non sono le armi che difendono e promuovono il bene comune ma le leggi”.

Per quelle leggi moriva un giorno d’Aprile alla testa della 5^ Brigata Osoppo Friuli, colpito da una pallottola in fronte. Moriva come gli eroi, senza il brutale strazio delle carni, come Cantore, e come il Generale custode del nostro “Paradiso” anche lui avvolto nei misteri di una guerra senza quartiere come quella che si sviluppò tra il 1943 e il 1945 sul confine orientale e che solo da pochi anni gli Storici hanno iniziato a studiare.

Abbiamo però la certezza che la sua medaglia d’Oro, appuntata sul Vessillo della nostra Sezione splende e splenderà ancora: in nome della pace e della giustizia. Nel nome di Pietro Maset, Maso l’Alpino, Eroe della Nostra Terra.


L'omaggio floreale in memoria dei caduti di tutte le guerre


Le statue dei ceramisti di Scomigo alla tomba di Maso