GRUPPO CONEGLIANO


2013

Conegliano e i suoi artiglieri alpini

4° RADUNO DEL GRUPPO CONEGLIANO
5/6 Ottobre 2013

La simbiosi che unisce la città di Conegliano e la locale Sezione ANA con il 3° Rgt. Artiglieria da Montagna di cui il Gruppo Conegliano è la spina dorsale, si manifesta in ogni occasione: tangibile è la riconoscenza dei montagnini per la vicinanza e l’attenzione che gli alpini coneglianesi rivolgono a loro nelle occasioni ufficiali e anche nelle altre meno informali.

Noi ci siamo sempre, quando con loro facciamo festa, quando onoriamo il comandante uscente e diamo il benvenuto a quello entrante, quando, pensierosi e commossi, offriamo quello stesso Tricolore un po’ logoro ma molto glorioso che da dieci anni li accompagna nelle varie missioni compiute nell’ostile Afghanistan. Ovviamente ci siamo quando a noi felici e commossi viene riconsegnata questa bandiera che ha sventolato nel cielo e finora ha protetto i nostri soldati nel loro tentativo di arrecare un po’ di pace e sollievo alla popolazione locale. I loro arrivi a Conegliano sono per noi dei veri ritorni a casa, perché la città del Cima è orgogliosa di aver dato il nome e la nascita ad uno dei più prestigiosi reparti dell’esercito italiano tuttora al massimo dell’efficienza.

Anche in quest’ultima occasione, di domenica 6 ottobre 2013, quasi un migliaio di penne nere ha presenziato all’evento, nonostante la minaccia della pioggia, caduta poco dopo la fine della cerimonia ufficiale.

Era il 4° raduno dei già appartenenti al Gruppo Conegliano inserito nell’annuale raduno sezionale. La cerimonia è cominciata con il doveroso omaggio delle autorità presso la lapide che ricorda la nascita dei reparti alpini a Conegliano, situata fra il Museo degli alpini e la chiesa dedicata a San Martino. L’alzabandiera e l’onore ai caduti si sono tenuti presso il monumento in piazza 4 novembre.

Lo speaker Nicola Stefani ha coinvolto da par suo i radunisti presenti scandendo a chiare lettere i momenti salienti della celebrazione. Piena di commovente suggestione è stata la consegna da parte del Maggiore Andrea Barzotto, assistito dal Luogotenente Ciro Stoia, del vecchio e glorioso Tricolore che anche in quest’ultima missione garriva ad Herat, al past president Battista Bozzoli che a sua volta lo ha affidato alle forti mani di Renzo Bazzo, che lo ha fatto salire sul pennone.

Diverse decine di gagliardetti contornavano l’imponente presenza di una ventina di Vessilli sezionali, affiancati da alcuni gonfaloni tra cui quello di Conegliano e da altre bandiere di associazioni locali. La sfilata lungo le più importanti vie cittadine registrava, com’è naturale che sia la partecipazione dei radunisti del Gruppo Conegliano suddivisi per batteria. Il passo veniva ritmato dalle note della Fanfara alpina di Conegliano e gradita era la presenza dei coristi sezionali che al loro coro hanno dato il nome dell’indimenticabile ufficiale medico Giulio Bedeschi appartenuto al Gruppo Conegliano.

Ai lati della strada si poteva notare una discreta presenza di coneglianesi nonostante l’incertezza meteorologica. Ma i veri protagonisti erano due iscritti dal gruppo di Codognè: Evaristo Barazza classe 1920 ed Egidio Pin classe 1921, due reduci di Russia ancora arzilli. Noi che possiamo solo immaginare ciò che dovettero subire in quella pagina di storia così estenuante e dolorosa, dobbiamo inchinarci davanti a questi uomini, che al loro ritorno ebbero più ostilità che onore e che ancora sono qui per quelli che non sono tornati.

La sfilata è terminata nei pressi della Piazza Fratelli Zoppas ove si sono tenuti i discorsi ufficiali. Ha esordito nelle allocuzioni il comandante del 3° Rgt. Artiglieria da Montagna Colonnello Flavio Lauri dicendo testualmente: “solo la città di Conegliano sa organizzare un evento così profondamente sentito”. Ha poi voluto salutare due Generali che lo hanno avuto come giovane ufficiale subalterno: Mazzaroli e Gadia. Si è infine soffermato sul Tricolore riconsegnato, che ha mantenuto la tradizione proteggendo i montagnini nella missione e portando il saluto del Generale Gamba, comandante della Julia, ha ricordato come da qualche mese molti artiglieri del 3° Rgt. siano impegnati nel sud d’Italia in operazioni di ordine pubblico.

Il vice presidente della Provincia di Treviso nonché sindaco di Conegliano Floriano Zambon, dopo aver portato i saluti alle varie autorità militari, ai sindaci e alla preziosissima presenza di Nicolò Bortolussi, nipote della Medaglia d’oro Aldo, ha voluto brevemente ricordare la cerimonia del 2003 quando l’allora comandante del 3° Rgt. Colonnello Silvio Biagini riconsegnò la bandiera di guerra che sventola oggi sul pennone di Piazza 4 novembre. Ha voluto riflettere sul triste momento di questi primi giorni di ottobre con la tragedia di Lampedusa e il 50° anniversario del disastro del Vajont e dopo questo commosso passaggio ha rinnovato i complimenti alla Sezione coneglianese presieduta da Giuseppe Benedetti.

Per ultimo è intervenuto il vice presidente nazionale Nino Geronazzo richiamando i convenuti ai valori che rappresentano questa commemorazione. Ha salutato i sindaci presenti permettendosi in grande tranquillità di ricordare quanto e da sempre ricevono dalla collaborazione con i Gruppi alpini della Sezione. Ha portato il saluto del presidente nazionale Sebastiano Favero, che da decenni offre con disponibilità la sua maestria di ingegnere nelle opere della nostra associazione come l’asilo di Rossosch. E proprio per questa costruzione, di cui si è da poco tenuto il ventennale, ha voluto ringraziare oltre a Sebastiano Favero, il nostro Lino Chies e Cesare Poncato, due trevigiani e un bellunese e tutti quegli altri che hanno contribuito alla costruzione. Ha detto testualmente: “l’ANA non si è fermata e non si fermerà mai”. Ha citato la casa per Luca Barisonzi e una scuola materna in Emilia, le ultime realizzazioni dell’ANA. Ha ribadito come Conegliano meriti queste manifestazioni e meriti il Triveneto per il 2015 per festeggiare i 90 anni della sua storia. Ha concluso augurando lunga vita alla Sezione ANA di Conegliano e elevato un pensiero deferente alla M.O. Angelo Parrilla, caduto in località Costabella di Collalbrigo tra il 28 e il 29 ottobre del 1918. Ha fatto piacere rivedere qualche vecchio amico della Sezione di Conegliano come Ivano Gentili, Giorgio Sonzogni e Angelo Dal Borgo.

La giornata è continuata con il rancio alpino preparato e servito presso l’oratorio di San Martino ove il buon vino e le gustose libagioni non sono mancate per concludere in gloria la stupenda giornata dell’artiglieria da montagna.

Renzo Sossai


La lapide che ricorda il sacrificio di Angelo Parrilla

Si rendono gli onori a Angelo Parrilla

Sabato 5 ottobre
Loc. Costabella – Commemorazione M.O. Angelo Parrilla
Teatro Accademia – Concerto Fanfare Alpine di Conegliano e Orzano (UD)

Domenica 6 ottobre
Ammassamento in Piazzale San Martino
Piazza IV Novembre – Alzabandiera e deposizione corona al Monumento ai Caduti
Sfilata, Interventi delle autorità, Rancio alpino