Nikolajewka, nel nome di Giovanni Pansolin


Maggio 2009

Sia il parroco celebrante che il presidente sezionale Giovanni Battista Bozzoli hanno evocato il nome di Giovanni Pansolin (Btg Tolmezzo della Julia), per sottolineare l’importanza della grande intuizione che l’alpino di Solighetto ebbe, 63 anni or sono, nel voler commemorare ufficialmente i morti di Nikolajewka.

Domenica 25 gennaio a Solighetto si è ripetuto l’omaggio a quei soldati che, con gesti di raro eroismo, seppero trovare la strada della libertà nella lontana terra di Russia. “Compito nostro, come recita lo statuto, è quello di mantenere e tramandare le tradizioni degli alpini, illustrarne la gloria e le gesta – ha affermato nel suo intervento il presidente sezionale Giovanni Battista Bozzoli – Ricordiamo Nikolajewka come l’atto finale, disperato, che ha coperto di onore gli alpini nella dissennata campagna di Russia. Nel ricordare quei morti non c’è alcuna apologia della guerra, è fare memoria insieme”.

Quella di Solighetto è una cerimonia tradizionalmente sobria e molto sentita. La sfilata si snoda per le vie del paese, prima di confluire nella chiesa parrocchiale per la messa. Poi la commemorazione ufficiale davanti all’asilomonumento non lontano dalla sede degli alpini.

Come da tradizione, un gruppo di bambini della scuola elementare, diretti da Piero Marchesin e ben preparati dalle maestre, ha intonati alcuni canti, tra i quali l’Inno Nazionale. Anche la Fanfara Alpina di Conegliano ha fatto la sua parte nel rendere solenne questo appuntamento del Gruppo Solighetto di fine gennaio.

L’aria frizzante della mattinata ha reso il ristoro, organizzato dagli alpini del capogruppo Giovanni Mazzero al termine della cerimonia, ancora più desiderato, in un clima che alcuni coristi dei “Cantori da filò” hanno reso ancor meno freddo, grazie ai loro canti lasciati andare in un’atmosfera di sana cordialità alpina.

 (a.m.)