VITTORIO VENETO


Dicembre 2008

Il Presidente Napolitano a Vittorio Veneto

Mio padre sulla Grande Guerra aveva scritto a mo' di appunti: Si è intensamente sofferto. Ma, dopo la sofferenza, si ritorna migliori. La vita acquista un senso nuovo".
Sono parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano a Vittorio Veneto a novant’anni dal termine dell’epica battaglia finale della Grande Guerra, espresse con sincera commozione nel giorno in cui si è ricordata solennemente la conclusione del primo conflitto mondiale e si è celebrata la festa delle Forze Armate.
Nel discorso del presidente Napolitano, tenuto al Teatro Da Ponte, è emersa una direttrice di carattere storico e identitario, riassunta dal Capo dello Stato nella consapevolezza di essere parte di un'unica collettività, di un'unica Nazione.
Ancora il Presidente della Repubblica ha ricordato i passi fondamentali della Costituzione, laddove si dice che l'Italia "ripudia la guerra" e che "la difesa della Patria unita è un dovere per ogni cittadino". Rendendo poi omaggio alle Forze Armate, delle quali il 4 novembre si è celebrata la festa, il Presidente Napolitano ha ricordato il loro impegno internazionale nella difesa della pace, che insieme all'amor di Patria e all'Unità nazionale – ha detto il Presidente - sono gli obiettivi fondamentali a cui tutti devono tendere. Il Presidente ha salutato le autorità locali ed in particolare il ministro della difesa Ignazio La Russa e il ministro Luca Zaia.
Davanti ad una folta delegazione di ragazzi, il presidente Napolitano non si è sottratto a riflessioni di carattere storico, sottolineando come, dopo Caporetto, la guerra sia diventata una guerra "nostra", combattuta dai militi, ma anche dagli operai e dalle donne rimaste a presidiare le case.