Nikolajewka a Brescia 65 anni dopo la battaglia


Giugno 2008

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I labari di UNIRR e ANA simboli del sacrifico e dell'onore

Domenica 27 gennaio a Brescia una sontuosa sfilata per le maggiori vie cittadine è stato il degno epilogo di una settimana ricca di manifestazioni atte a celebrare il 65° Anniversario della Battaglia di Nikolajewka. E’ una mattinata frizzante con il sole che a poco a poco fa capolino e riluce tutti i particolari della mirabile Piazza Arnaldo ove c’è il ritrovo. Gli Onori al Labaro Nazionale dell’ANA, alla Bandiera di Guerra del 1° Rgt Artiglieria da Montagna, al 5° Rgt Alpini e all’8° Rgt Alpini e al Generale Betti comandante delle truppe alpine, al Vessillo dell’Unione Reduci di Russia hanno aperto la Solenne Celebrazione. Ha scandito il passo dello sfilamento la Fanfara Brigata Taurinense che si è diretta lungo Corso Magenta, Corso Zanardelli, Via X Giornate, Via Trieste sino a Piazza Paolo VI ove poi si sono tenute le Orazioni ufficiali e gli Onori finali. Come è ormai consuetudine questo corteo è stato di notevole imponenza con la presenza di 387 fiamme e 43 vessilli di sezione, con gli stendardi di tutte le truppe da montagna europee, con le bandiere delle nazioni allora coinvolte in guerra, con i gonfaloni di molte città fra le quali Conegliano, con alcuni picchetti armati delle truppe alpine, soprattutto con i reduci sempre più sparuti ma ancora lucidi testimoni di quegli eventi, trasportati sopra alcuni mezzi militari. In tutto quasi 5.000 alpini. La sezione di Conegliano era presente con il proprio vessillo e con le fiamme dei Gruppi Città, San Fior, Gaiarine e Santa Lucia, Collalbrigo.
Tra le varie orazioni, degna di nota è stata quella letta dal Sindaco Corsini che ha rievocato gli eventi con precise puntualizzazioni ricordando le motivazioni che portarono a realizzare la scuola dei diversamente abili per ricordare chi era rimasto in terra di Russia.
Come sempre il discorso che ha ricevuto il maggior consenso, testimoniato da un lungo e scrosciante applauso, è stato quello proferito dal nostro Presidente Perona, il quale soddisfatto della presenza del Comandante alpino Gen. Petti e delle autorità militari e diplomatiche russe ha voluto salutare commossamene i reduci.
Nel proseguo del suo intervento non sono mancati i riferimenti ai difficili momenti della nostra nazione ricordando che "per fare le cose serie noi siamo ancora a disposizione ma è dalle istituzioni che deve partire un chiaro messaggio". Infine Corrado Perona ha rinnovato l'invito all'impegno nel tesseramento.
Sciolto il corteo, ci siamo recati presso l'ex stabile Idro, non molto distante dal centro, ove abbiamo consumato un lauto e gradevole pranzo sviluppando quella convivialità tipica dell'alpino.

Renzo Sossai