NULLA SARA' COME PRIMA


Ottobre 2006

NULLA SARA’ COME PRIMA

Dopo la tragedia di Nassiryia  molte cose sono cambiate in Italia e nel mondo. Non sempre la generosità, il desiderio di donare, il sacrificio di chi dona sono compresi e accettati.
Il sacrificio dei nostri Carabinieri, che ha toccato nel profondo dell’anima tutti gli Italiani di buona volontà, ha sicuramente ottenuto anche il risultato di riunire il paese attorno ai protagonisti di una tragedia, ai loro familiari e certamente a tutti noi che dopo molto tempo ci siamo sentiti appartenenti a una stessa grande famiglia.
La nostra Bandiera ha assunto un significato nuovo, coinvolgente, ci ha fatto ricordare le passate glorie frutto dei sacrifici di tutti quelli che hanno donato la propria vita per il bene della Patria, della comunità italiana, del prossimo: quel prossimo che talvolta non si trova fuori dalla porta di casa ma ritrova a migliaia di chilometri di distanza, parla una lingua diversa, ha la pelle di un altro colore, ha un altro dio con diversi comandamenti.
Loro però hanno pensato solamente a fare il proprio dovere senza distinguo, in nome dei valori  propri della nostra civiltà e di tutti noi italiani.

E’ indispensabile che questo sacrificio non sia dimenticato, è necessario che il sacrificio di tutti coloro che hanno donato la propria esistenza per un migliore avvenire del proprio prossimo e farci sentire migliori, vengano ricordati perennemente ai giovani perché possano trarre esempio ed insegnamento nel plasmare la propria vita.

Anche noi Alpini sentiamo il dovere di tramandare ai giovani un segno forte della testimonianza dell’alpinità, una memoria storica della cultura dei valori attraverso il ricupero dei nostri concetti culturali.
Concetti culturali che rischiano di essere ricoperti dalla polvere del tempo dopo la scomparsa dei Protagonisti che noi ora conosciamo, ma che inesorabile il trascorrere del tempo, il modificarsi delle situazioni socio-culturali, l’affacciarsi nel nostro mondo di nuove culture con esigenze imperative, possono cancellare dal presente e dal futuro delle nostre giovani generazioni.

Se Omero non avesse scritto l’Iliade, se Senofonte non scritto l’Anabasi e se Giulio Cesare non avesse scritto il De Bello Gallico, noi oggi non saremmo a conoscenza degli eventi dell’antichità che pur hanno segnato la nostra cultura italica e certamente anche quella europea.

Ecco perché il Presidente Parazzini ha fermamente voluto il Centro Studi dell’Associazione Nazionale Alpini. L’A.N.A. non trova la sua ragione d’essere in fatti e motivazioni materiali, ma nei valori morali che ci coinvolgono profondamente fino al punto di dare vita a una delle più grandi associazioni di compagni d’arme del mondo, le cui gesta, in guerra e in pace, sono talvolta diventate leggenda: dalle steppe della Russia a Timor Est, dal Mozambico all’Afganistan.
Gli aspetti più salienti  dei nostri valori sono certamente l’attaccamento al Corpo degli Alpini, l’onore di portare la Penna nera, l’amore per la nostra Patria anche se talvolta aspra e matrigna e forse per questo più cara, l’amore per la fedeltà e l’amicizia, il bisogno di condividere le sofferenze altrui ma anche la gioia di fare festa con gli amici di sempre. Tutto questo ci permette di  restare giovani, diversi e migliori, non membri di un gregge amorfo e incolore.

E’ doveroso quindi che tutti noi ci facciamo carico di perpetuare le memorie del passato, perché i nostri valori non vadano perduti ma restino patrimonio delle future generazioni.
Il Centro Studi ha il compito di registrare e tramandare la Storia degli Alpini anche attraverso la vita e la storia delle Sezioni e dei Gruppi, la Storia dell’Italia vista e narrata attraverso la storia degli Alpini: è una motivazione certamente emozionante che richiede la partecipazione corale di tutti noi, narrando le nostre vicende e quelle dei nostri vecchi per rendere testimonianza della nostra vita di Alpini, di cittadini italiani, di emigranti che hanno onorato il nome dell’Italia nel Mondo.
Tutto questo dovrà essere realizzato con l’aiuto e l’intervento di tutti gli associati senza escludere nessuno con l’attenzione a comunicare in modo immediato, scorrevole, sincero e fruibile, con lo scopo di contribuire a produrre cultura e tramandare il patrimonio delle memorie.
Il Centro Studi dell’A.N.A. ve ne sarà grato. L’Italia e la Storia ve ne saranno grate.

E. Faidutti