LA MAMMA DEGLI ALPINI


Aprile 2006

Il calendario delle manifestazioni alpine della nostra sezione si è aperto con la tradizionale commemorazione della Battaglia di Nikolajewka, a Solighetto, l’ultima domenica di gennaio.
Cerimonia semplice ma allo stesso tempo molto toccante, resa ancora più importante per la presenza del nostra presidente nazionale Corrado Perona.
Al termine della cerimonia alcuni alpini, tra cui chi scrive, si sono recati a far visita alla signora Maria, moglie del compianto Pansolin, Reduce di Russia, fondatore del gruppo di Solighetto, e promotore assieme ad Olindo Battistuzzi della commemorazione a Solighetto.
Ci ha accolti una piccola-grande donna, ritratto della felicità, nel veder entrare in casa sua quegli uomini con il cappello alpino in testa.
Sono balzate subito all’occhio le due bottiglie di vino, ingrediente fondamentale nella produzione di allegria per gli Alpini ma non solo, che erano state preparate sul tavolo per un brindisi di benvenuto.
Messomi a sedere, il mio cuore batteva più forte che mai: l’emo-zione, il viso della padrona di casa che si trasformava in una maschera di contentezza, i muri della cucina che sprigionano allegria, mentre si rimembrano i fatti accaduti in quella casa.
Io ascoltavo in sacro silenzio, per me il tempo si era fermato. L’emozione che provavo nel mio intimo era paragonabile ad un mucchio di neve che lentamente si scioglie al sole.
Finito di raccontare i ricordi pas-sati, ci siamo salutati, dandoci appuntamento al prossimo anno.
Ringrazio i miei compagni d’av-ventura: Lauro Piaia anima del gruppo, Mario Pollastri veterano delle adunate e non solo, Carlo Zoppas sempre presente quando c’è da fare del bene assieme all’inseparabile Valerio Nogarol, e dulcis in fundo l’Alpino per eccellenza Giuliano Tocchet (Spin), persona di grande disponibilità e portatore di allegria. Grazie per avermi fatto trascorrere delle splendide ore assieme, ed avermi dato la possibilità di aggiungere un’altra bella pagina al mio scarno libro di emozioni, che ho posizionato in una libreria molto particolare: il mio cuore.

Alberto Galli