NIKOLAJEWKA A BRESCIA


Aprile 2005

Commemorazione del 62° anniversario di Nikolajewka a Brescia


Al centro il Vessillo della Sezione ANA di Conegliano


La scuola della solidarietà alpina

Annualmente si rinnova a Brescia, l'emozionato e commosso ricordo della Battaglia di Nikolajewka. Quest'anno ricorre il 62° anniversario di quell'evento bellico che permise lo sfondamento da parte della Divisione Tridentina dell'accerchiamento delle forze armate russe durante la ritirata dopo il triste esito della sciagurata "Operazione Barbarossa". Una fredda ma assolata giornata facilita la cerimonia, sviluppata nell'arco della giornata di sabato 22 gennaio. Essa è semplice e significativa nello stesso tempo.
Il ritrovo è nell'immediata periferia della splendida città lombarda, presso il piazzale antistante la "Scuola di mestieri per spastici e miodistrofici Nikolajewka".
La scuola, costruita nel 1984, è stata voluta dai soci A.N.A. della Sezione di Brescia e da altri delle sezioni limitrofe, per non dimenticare il sacrificio degli alpini in Russia ed aiutare in maniera concreta, chi è stato meno fortunato in questa vita.

La sede.
Anno dopo anno, questa entità scolastica si arricchisce di nuove strutture e di nuovi padiglioni, sempre finanziati dalla solidarietà alpina bresciana che rappresenta un esempio nel nostro ambito nazionale, di ciò che devono essere gli ideali e gli scopi dell'esistenza dell'A.N.A..
Accanto alla scuola vi è un'elegante palazzina a tre piani sede della Sezione di Brescia. Abbiamo la fortuna di poterla visitare guidati dal Consigliere Sezionale Luciano Menassi del Gruppo di Lograto.
E' bella ed ordinata, piena di cimeli storici e di testimonianze d'alpinità, che la rendono accogliente ai nostri occhi.

La cerimonia.
La fanfara alpina "Tridentina" della sezione di Brescia segna con il suo incedere imponente l'inizio della manifestazione. Almeno 20 vessilli, tra cui quello di Conegliano, e 150 "fiamme" contornano il labaro nazionale presente ad onorare la giornata.
Autorità civili con i gonfaloni di Brescia e di altre città, autorità militari italiane con un picchetto armato, autorità militari russe in divisa di stanza all'ambasciata in Italia prendono parte alla celebrazione.

I reduci.
Ma soprattutto ci sono loro; i reduci della campagna di Russia, una quindicina quest'anno a presenziare. L'inesorabile  passare del tempo, dirada sempre più le loro fila ma non scalfisce il loro spirito e la forza morale, plasmata dalle incommensurabili durezze di quella terribile epopea.
Ed è ai reduci che si rivolge, dopo averli salutati, il Presidente Nazionale dell'A.N.A. Corrado Perona, nella sua orazione ufficiale, con la consueta e genuina enfasi il nostro Presidente chiede a questi "vecchi ragazzi" se noi attuali alpini in armi o in congedo possiamo sentirci degni di loro o se manchi ancora qualcosa nelle nostre azioni e nella nostra etica.

Il Presidente.
Il Presidente Perona auspica che dal loro esempio possiamo trarre l'insegnamento per superare le difficoltà di questi tempi che appaiono aspri e controversi. E' bello e suggestivo, veder issare assieme le bandiere d'Italia e di Russia sul pennone, fa ancora sperare nella pace e nell'auto rispetto dell'umanità.
Più tardi, nella seicentesca cattedrale di Santa Maria Assunta, situata in Piazza Paolo VI nel cuore della città di Brescia, si tiene la Santa Messa officiata dall'Eminente Vescovo Ausiliario Monsignor Francesco Beschi.
L'ampia chiesa è gremita da una moltitudine di penne nere che conferiscono un'adeguata atmosfera a questa solenne Funzione in suffragio delle sofferenze in terra di Russia.
Monsignor Beschi nella sua omelia, breve ma intensa di significato, commentando le Sacre Letture si sofferma sulla prova data dagli alpini in quei frangenti "Essi nell'assurda circostanza della guerra - sono parole del celebrante - hanno resistito alla "tentazione di disumanità" dando prova di fede incrollabile ai valori cristiani, esibendo uno straordinario spessore di vera integrità, scegliendo di essere "alpini per sempre" come del resto sono quegli associati dell'A.N.A. che tanto si impegnano nelle proprie comunità nelle varie attività a sfondo sociale".
Fuori della Cattedrale, a Santa Messa finita, si forma un corteo spontaneo che sfila per le principali vie della città.
Sapevamo di essere in tanti convenuti qui in questa giornata, forse siamo ancora di più .. L'entusiasmo cresce, pari all'emozione del nostro cuore, si confermano una volta di più  le certezze che sostengono la nostra associazione: Fede, Memoria e Volontà.

Renzo Sossai


Ecco gli eroi di Nikolajewka