LETTERE AL DIRETTORE


Luglio 2005

Constatazioni e paradossi

Riceviamo e, con sommo piacere, pubblichiamo le seguenti constatazioni inviateci dal socio Renato Gumier (Gruppo di Pieve di Soligo). Sorridere fa sempre bene alla salute.

Constatazioni distillate da paradossi
Premessa: La propensione a bere vino ribadisce una cronica repulsione a dissetarsi con l’acqua.
1. La vendemmia per l’Alpino, è il giorno della Creazione.
2. un Alpino nato sotto il segno dell’Acquario vive con un senso di colpa.
3. La parola acqua non farà mai rima con Alpino.
4. Chiare, fresche e dolci acque: buone solo per un pediluvio.
5. Il vino annacquato è una Ferrari a pedali.
6. Lo stomaco degli Alpini ha la forma di un fiasco, sarebbe sbagliato riempirlo di acqua.
7. Il generico dar da bere agli assetati doveva perlomeno puntualizzare quale tipo di liquido distribuire agli Alpini.
8. Una buona spremuta può derivare solo dal torchio.
9. Tra le opere pubbliche la Strada del Vino Bianco è un esempio di soldi spesi bene.
10. Un Alpino addetto all’acquedotto comunale è un disservizio annunciato.
il. Servire a un Alpino un brulè al latte può provocare la caccia all’oste.
12. Tre Magnum di acqua minerale sul podio è svilire i vincitori.
13. Oltre al fumo e alla droga bisogna bandire gli analcolici.
14. Un Alpino astemio: gravissimo errore degli addetti al reclutamento.
15. Nella classificazione dei recipienti di grande utilità la damigiana occupa un posto di assoluto rilievo.
16. L’unica bevanda contenente acqua accettata dagli Alpini è l’acquavite.
17. In parete il 4° grado è già esaltante, in enologia ci si esalta dal 10° grado in su.
18. La Scuola Enologica sforna ogni anno tanti benemeriti benefattori.
19. I punti tolti con la prova palloncino: congiura tramata da una commissione di astemi.
20. In agricoltura potare la vite è un rito, tutto il resto è attività rurale.
21. Una nave varata con l'acqua minerale è irrimediabilmente destinata a naufragare.
22. Proposta fantasiosa per i colori di una bandiera: bianco, rosso, ...rosé.
23. Non aver intestato una via o una piazza a Noè indica a quale grado è arrivata l'ingratitudine umana.
24. Sostituire nel battesimo l’acqua con il vin santo sarebbe avviare i neonati sulla buona strada.
25. Per la loro funzione sociale le cantine dovrebbero essere considerate Patrimonio dell’umanità.
Conclusione: Se una mela al giorno toglie il medico di torno, pasteggiare col fiascone manda il medico in pensione.

Renato Gumier

Sull'Adunata di Parma

Sono da pochi giorni tornato dall’Adunata Nazionale a cui partecipo ormai dal lontano 974, con i soliti 3 amici, e mi sento di esternare, così come mi vengono in mente, alla rinfusa, alcuni pensieri su questa straordinaria manifestazione di Popolo e di Italianità.

Innanzitutto un grazie grande così alla Gente di Parma ed Emiliano in genere per la squisita ospitalità e per la commovente gentilezza e cortesia. Siamo anche stati ospitati in una casa provata dove ci hanno offerto ogni “ben di Dio”, e si vedeva proprio che lo facevano con la massima naturalezza facendoci sentire quasi di casa. Poi mi chiedo cosa sia quel “sacro fuoco” che ti arde nel petto in quei 2-3 giorni, e che ti fa stare magari più di un’ora (anche sotto la pioggia) sul sagrato del Duomo ad aspettare che aprano le porte per poter partecipare alla S. Messa ufficiale dell’Adunata, o alla mattina della domenica ore ed ore in piedi per l’ammassamento e poi per la sfilata. Quel “sacro fuoco” che ti fa venire il groppo in gola quando vedi (appunto come a Parma) la città completamente imbandierata o l’entusiasmo e la partecipazione della gente durante la sfilata e che ti fa venire la pelle d’oca. Quel “sacro fuoco” che non ti fa sentire la stanchezza fisica e che ti inorgoglisce nel vedere quella marea di Penne nere sparse per tutta la città. Quel “sacro fuoco”  che ti fa anche arrabbiare quando vedi quegli odiosi trabiccoli carnevaleschi e assai rumorosi che infastidiscono tutti (purtroppo ne ho visti due anche della nostra Sezione) o quegli individui (non li chiamo Alpini) ubriachi e caciaroni che disturbano i passanti e che non danno di noi una bella immagine soprattutto a chi poco ci conosce.

Mi accorgo però, che mentre sto scrivendo questi pensieri, vorrei che fosse già la vigilia della prossima Adunata ad Asiago. Ah! Quell’incredibile “sacro fuoco”…

Antonio Tarzariol – Gruppo Città