UNA MATTINATA CON IL PRESIDENTE


Dicembre 2004

Il 3 novembre il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi ha reso omaggio alla popolazione civile che ha sofferto per la Grande Guerra e ha onorato i caduti dell’epica battaglia sul Piave che ha segnato l’inizio della riscossa italiana. Il calore del pubblico e quello del Presidente.


Il Piave mormorò....dal Coro Ana di Vittorio Veneto.


Onore alla Bandiera di Guerra.


L'omaggio ai Caduti del Presidente Ciampi


Il presidente incontra i bambini delle scuole

Arrivo in auto all’Isola dei Morti prima delle nove: meglio essere lì per tempo e godercela tutta la visita del Presidente Ciampi.
La Protezione Civile controlla il pass della Prefettura, saluta e fa passare. Lungo la strada tanta gente a piedi che ha pensato bene di arrivare con largo anticipo sull’inizio della cerimonia prevista una decina di minuti prima delle undici.
Il sole comincia già a scaldare l’aria, ma la terra è ancora inzuppata dalle piogge dei giorni precedenti. In tanti parlano del tempo e della pioggia, ricordando la mattinata di domenica 31 ottobre quando il cielo la buttava giù a secchiate.
“Ora per fortuna c’è il sole e il Presidente la potrà ammirare davvero la nostra terra” – si dice in un capannello.
Il chiosco lavora a pieno ritmo e non solo per i caffè, ma anche il reparto panini e ombre era in azione ben prima delle dieci.
Per la Tribuna di Treviso devo fare solo un pezzo su donna Franca (che poi non ci sarà nemmeno) e quindi non invidio gli altri giornalisti che raccolgono appunti, si annotano particolari, accerchiano il Sindaco Pergentino Breda per sapere le ultime.
Breda è visibilmente soddisfatto: è riuscito a portarlo lui il primo Presidente della Repubblica su quel lembo di grava insanguinata da cui è partita la riscossa italiana dell’ottobre 1918.
Sotto il palco ancora sguarnito di autorità si aggira Nicola Stefani, che tutti ben sappiamo essere la voce alpina di tante adunate nazionali, al battesimo del fuoco da speaker di una visita presidenziale. I Sindaci arrivano alla spicciolata con la fascia tricolore in mano; si affacciano alcuni Onorevoli; arrivano i bambini delle scuole elementari con il tricolore di carta; fanno il loro ingresso le rappresentanze delle Associazioni d’Arma e i gonfaloni dei Comuni; vengono schierati gli uomini in armi di fronte alla tribuna d’onore; si schiera la Bandiera di Guerra.
Tutto è pronto. Passano in cielo gli elicotteri e di lì a poco il Presidente Ciampi scende dall’auto, accolto da una delegazione di autorità, al suono della gloriosa Banda Musicale di Moriago. Il protocollo viene subito rotto perché il Presidente si avvicina alla gente e comincia a stringere mani e a salutare sorridente. Poi l’inizio della cerimonia ufficiale.
L’angolo di tribuna riservato alla stampa è a 30 metri in linea d’aria dal Presidente. Sul prato c’è Cirillo Morgan, invalido di guerra, ferito da una granata il 5 dicembre del 1917 quando aveva solo un anno e mezzo. Nello scoppio della bomba Cirillo perse la madre e tre fratelli. Al termine della cerimonia ufficiale il Presidente Ciampi gli consegnerà una medaglia di bronzo celebrativa dell’85° anniversario della vittoria, accarezzando con entrambe le mani quel volto magro e pallido di persona che ha sofferto l’intera vita per colpa della guerra.
Il Coro Ana di Vittorio Veneto intona “Il Piave” e solo allora taluni capiscono la solennità dell’evento. Il presidente sorride con gli occhi ed intona sommessamente il canto divenuto il simbolo vittorioso della prima guerra mondiale.
Poi parlano il sindaco di Moriago, il presidente dell’Associazione “La Grande Guerra”, il Ministro Martino e il Presidente Ciampi.
Tutti applaudono il discorso del Presidente,ma quando il Capo dello Stato scende dal palco e fa il giro del grande piazzale le mani si protendono verso di lui, sventolano le bandierine tricolori dei bambini delle elementari, dal pubblico si levano tanti “Presidente! Presidente!”. Tutti vorrebbero stringergli la mano, dirgli qualcosa, consegnargli un messaggio.
Lui, il Presidente, saluta con entusiasmo e sorride con affetto. Un sorriso che rassicura, che fa percepire il bisogno di unità che c’è nel nostro Paese: una iniezione di fiducia per tutti i presenti.
Il presidente riparte in auto verso Nervesa, gli onorevoli guadagnano rapidi le auto blu, la gente se ne torna a casa con l’animo pieno di soddisfazione.
Tra i più soddisfatti c’è il Sindaco di Moriago della Battaglia: il Cavalier Pergentino Breda, decano dei primi cittadini della Marca ed esempio di determinazione e capacità organizzativa.
Breda ha voluto fortemente questo evento per onorare non solo chi è caduto in battaglia, ma anche le tante persone civili morte a causa della prima guerra mondiale, per fame o sotto le bombe. L’orgoglio non celato del Sindaco Breda è l’aver ricevuto dalle mani del Capo dello Stato la medaglia d’oro al valor civile per il suo Comune, massimo riconoscimento del sacrificio della popolazione inerme di fronte alla guerra.
Ormai è quasi mezzogiorno e mezzo, è tempo di raggiungere l’automobile e tornare a casa.
Chiamo la redazione per dire che la Signora Ciampi non c’era e che quindi non avrei scritto nulla, ma vengo convinto lo stesso a fare una quarantina di righe.
Ormai sono quasi alla macchina, ma c’è un capannello di tute gialle col cappello alpino in testa intorno ad un fuoristrada.
“Sarà successo qualcosa?” – mi chiedo incuriosito e pronto a dare una mano se ce ne fosse stato bisogno. Qualcosa era successo veramente: si stava affettando una soppressa da una paio di chili e si stava stappando una bottiglia di vino bianco frizzante.
Quando ho capito che la Protezione Civile aveva veramente bisogno di aiuto mi sono unito al presidente Daminato, accorso anche lui ad onorare da Alpino quel ben di Dio.

Antonio Menegon


Presidente! Presidente!

“Presidente! Presidente!” e lui, il Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, quasi si getta verso quei gagliardetti, tra quei ragazzi delle scuole elementari, tra quegli Alpini, tra quella gente.
Il Presidente della Repubblica ricambia l’affetto che il popolo gli tributa ad ogni occasione stringendo mani, dispensando sorrisi, infondendo fiducia e mettendo in serio imbarazzo gli uomini della sicurezza.
Anche a Moriago della Battaglia il Presidente non si è risparmiato. Non aveva molto tempo a disposizione dovendo andare a Nervesa e poi a Trieste, ma ha toccato con la sua presenza fisica tutti gli angoli dello schieramento di folla intorno al piazzale Vaccari dell’Isola dei Morti.
Il suo affetto lo ha manifestato anche agli Alpini andandoli a salutare vicino alle transenne, quasi in un abbraccio ideale con il copro dell’Esercito che forse meglio di altri sa rappresentare e mantener fede agli ideali di unità e Patria tanto cari a Carlo Azeglio Ciampi. Presidente! Presidente!


L’abbraccio del Presidente alle associazioni.