NIKOLAJEWKA A BRESCIA


Giugno 2003

La solenne commemorazione del 60° Anniversario della battaglia di Nikolajewka

Sabato 25 gennaio e domenica 26 gennaio 2003 si è tenuta a Brescia la più Solenne Commemorazione del 60° anniversario della battaglia di Nikolajewka. Sin dai primi anni del dopoguerra la città denominata “Leonessa d’Italia” con i suoi amministratori e la sua Sezione A.N.A. si è prodigata nel mantenere vivo il ricordo di quell’epica battaglia combattuta e vinta dagli Alpini in Russia più con la forza della disperazione che con i modesti armamenti a disposizione.
Parecchi degli Alpini e degli Artiglieri alpini della Tridentina, la Divisione che diede l’apporto fondamentale allo sfondamento vincente del fronte in quel 26 gennaio 1943, provenivano dalle vallate bresciane.
Già nelle settimane precedenti, la Sezione di Brescia aveva programmato varie manifestazioni con lo scopo di ricordare i drammatici momenti dell’epopea della Campagna di Russia.
Sono stati coinvolti soprattutto gli studenti e gli insegnanti delle scuole bresciane, i quali hanno risposto con encomiabile serietà ed impegno.
Sono stati presentati nell’occasione due libri: il Diario di Ferruccio Panazza, edito dall’Ateneo di Brescia testimonianza dell’ufficiale della 33° Batteria del Gruppo “Bergamo” della Divisione Tridentina e “Tutti vivi all’assalto” di Alfio Caruso, insigne giornalista e autore storico, che ha consegnato ai lettori ed appassionati di storia contemporanea, un’opera quanto mai completa e precisa, scritta con lo stile solitamente raffinato e coinvolgente dell’autore.
La giornata di sabato 25 gennaio è stata costellata dalle deposizioni delle corone commemorative ai vari monumenti della città di Brescia.
Nel pomeriggio, il momento più commovente è stato rappresentato dall’arrivo delle Bandiere di guerra del 5° e del 8° Reggimento Alpini e del 1° del 2° Reggimento Artiglieria da Montagna, scortate da due compagnie di alpini e precedute dalla fanfara della Brigata Alpina Taurinense.
Più tardi in Duomo, la Santa Messa è stata officiata dall’ex ordinario militare Monsignor Gaetano Bonicelli.
La serata, denominata non a caso “della memoria” impreziosita dalla presenza della Fanfara della Taurinense e dal Coro A.N.A. di Brescia “Alte Cime” si è svolta al Teatro Tende ove alla presenza dei reduci di Russia sono stati letti alcuni brani inerenti le vicende tragiche dell’ARMIR. Domenica 26 gennaio, circa diecimila alpini hanno partecipato alla sfilata lungo le vie del centro di Brescia terminata presso il piazzale del Duomo.
Lungo il tragitto della sfilata almeno quindicimila persone hanno presenziato aldiquà delle transenne.
Alla presenza del Sindaco di Brescia Corsini, del presidente della Provincia bresciana Cavalli, del Prefetto signora Cancellieri e di altre autorità locali, il Presidente della Sezione Rossi ha fatto gli onori di casa al Presidente dell’A.N.A. Parazzini, al Vice Comandante delle Forze Terrestri Tenente Generale Quintana e al Comandante delle Forze Alpine Ten. Generale Job.
Al tempo scandito dalle Fanfare della Tridentina e della Taurinense hanno cominciato a sfilare per primi i gonfaloni dei comuni che hanno dato origine alle unità ed ai reparti del Corpo d’Armata Alpino in Russia seguiti da quelli di Brescia e da quello di Montecchio Emilia - Cavriago (ove si trovano le spoglie mortali del Generale Reverberi Comandante della Tridentina sul fronte russo e meda- glia d’oro al V.M. assegnatali da vivente). In tutto i gonfaloni erano 27.
Le Bandiere di Guerra dei Reggimenti hanno preceduto alcuni reparti in armi: il 5° Reggimento Alpini in tenuta da sciatori, l’ 8° Reggimento Alpini in tenuta da rocciatori, il 2° Reggimento Artiglieri da Montagna ed il Genio Guastatori.
Sono poi passate le rappresentanze di altri corpi come: il 3° Reggimento Bersaglieri, 1’82° Reggimento di Fanteria, gli Artiglieri a cavallo, i Lancieri di Novara, gli Allievi dell’Accademia di Modena e delle Crocerossine di Brescia.
A seguire hanno sfilato gli striscioni dei reggimenti impegnati sul Fronte Russo, il Labaro Nazionale e i veri protagonisti di questa Solenne Commemorazione: I REDUCI. Alcuni di questi “eterni ragazzi” (i più giovani sono del 1922) hanno marciato disciplinatamente come tutti gli altri partecipanti alla manifestazione, altri invece più acciaccati dall’età e dai congela- menti in guerra, si sono “accomodati” sui mezzi militari messi a loro disposizione. Fra questi reduci vi erano due ex Presidenti dell’A.N.A. Vittorio Trentini e Leonardo Caprioli (presente alla cerimonia) e moltissime personalità che hanno segnato nei campi del lavoro e del sociale la vita italiana come ad esempio Mario Rigoni Stern che assieme a Bedeschi è stato il più autorevole fra i cantori della tragica esperienza in terra di Russia. Infine è passato il gruppone: una vera moltitudine di penne nere.
Le cifre ufficiali hanno registrato 42 Vessilli Sezionali e 430 gagliardetti dei Gruppi A.N.A.
I discorsi ufficiali delle numerose autorità, presenti, hanno avuto come tema comune l’importanza degli Alpini e del loro spirito, nel passato e nel presente e soprattutto perché questo Solenne Anniversario divenga se già non lo è, un punto cardine nei “giorni della memoria” in modo che il sacrificio di tante gioventù non sia stato del tutto invano.
La Città di Conegliano, è stata degnamente rappresentata dal suo Sindaco Alpino Floriano Zambon, che ha accompagnato il Gonfalone cittadino, portato da un agente della Polizia Municipale.
Il Gruppo S. Lucia ha avuto l'onore di rappresentare la nostra Sezione Coneglianese a questo importantissimo anniversario, partecipando con circa 25 unità e portando il nostro glorioso Vessillo e recando visita al Gruppo Alpini Lograto della Sezione di Brescia con noi gemellato. Tra gli intervenuti non mancava il nostro caro Lino Chies già Vice Presidente Vicario dell’A.N.A. sempre così sensibile al richiamo di queste doverose manifestazioni.

Renzo Sossai