IL 3° A.MON. RIENTRA DA KABUL |
Dicembre 2003 |
*L'incontro del Gruppo "Conegliano" con la Sezione A.N.A., alla vigilia della partenza per Kabul |
*Notizie e foto da Kabul | *L'annuncio della cerimonia |
Sabato 1° Novembre 2003, a Conegliano, in concomitanza degli eventi legati alla Festa
del 4 Novembre, si è svolta la cerimonia di rientro del Contingente formato
dagli Alpini del Terzo Reggimento Artiglieria da Montagna – Gruppo Conegliano,
dalla loro missione a Kabul, Afghanistan.
La cerimonia, che in un primo tempo prevedeva una sfilata per le vie centrali
della Città, a causa del particolare maltempo e della pioggia persistente su
Conegliano, si è tenuta in Piazzale Zoppas. Lì, infatti, grazie ad una
copertura fissa e strutturale della piazza il numeroso pubblico presente ha
potuto assistere ad un evento importante per la nostra Città, per la nostra
Sezione, per le nostre Forze Armate.
Presenti delegazioni di tutte le Associazioni combattentistiche e d’armi,
nonché i Vessilli delle Sezioni Alpine più vicine a noi ed i gagliardetti
della nostra e di altre Sezioni.
Alla presenza inoltre di numerosi sindaci della Provincia di Treviso, di
numerose Autorità militari e civili, compreso il Senatore Archiutti, componente
della commissione Difesa del Senato e più alta carica presente alla cerimonia,
sono sfilati e si sono schierati nella piazza gli Alpini del “Terzo da
Montagna” accompagnati dalla Fanfara della Julia.
Numerosi anche i giornalisti e le Testate presenti (in serata un servizio è
passato anche su RaiTre).
Significativo è stato l’intervento del Sindaco di Conegliano, Floriano
Zambon:
Autorità,
rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, cittadini. come
ogni anno ci ritroviamo a celebrare la giornata dedicata alle Forze Armate e
all’Unità d’Italia, la Giornata che rende onore agli uomini e alle donne
che prestano servizio in tutti i settori delle Forze Armate.
Una celebrazione vissuta con un sentimento di convinta partecipazione
scevra da ogni retorica, nella quale, commemorando la vittoriosa conclusione
della Grande Guerra, ci troviamo raccolti e riuniti per ricordare e pregare le
persone care che ci hanno lasciato, per tenere viva la memoria dell’idealismo
e del grande spirito di sacrificio del popolo italiano e dei suoi figli
combattenti.
Le Forze Armate incarnano la fedeltà al giuramento alle libere istituzioni, un
patrimonio di umanità e di valori che è caratteristica profonda del popolo
italiano. assieme alla capacità di sacrificarsi per questi valori e di lottare
per la libertà anche di altri popoli.
La libertà è uno dei diritti inalienabili dell’uomo, assieme alla vita. E
l’uomo da sempre ha combattuto con varie armi per conquistarla e mantenerla:
ricorrendo alla guerra, spesso, alla persuasione della parola, della diplomazia,
altre volte.
I nostri soldati hanno combattuto battaglie crude e spietate, la
Grande Guerra (1915/18), la seconda guerra mondiale (1940/45), spinti da un
unico ideale, che era quello della costruzione di un mondo nuovo, forse
migliore, che noi tutti abbiamo ereditato dai nostri antenati.
Guerre dalla forza dirompente, dagli effetti tragici e drammatici, che ci hanno
insegnato a comprendere e fare nostro, ad amare, il valore della pace.
Quando ancora oggi apprendiamo dagli organi di informazione notizie di scontri
tra popoli, episodi di violenze nei territori del Medio Oriente, capiamo che
allo strumento della persuasione ancor oggi si preferisce abbracciare quello
della forza, delta violenza, prevaricando una conquista ormai millenaria: il
rispetto della persona umana.
Per questo crediamo nell’impegno di coloro che danno spazio al dialogo, al
confronto di idee, alla ricerca di soluzioni che migliorino la qualità della
vita dei popoli.
Le forze armate italiane hanno dato prova della volontà di contribuire a
questo, all’interno dei confini nazionali, assolvendo al compito istituzionale
di difesa del territorio, intervenendo in aiuto delle popolazioni colpite da
gravi calamità naturali, concorrendo
con le forze di polizia in attività finalizzate alla tutela dell’ordine e
della legge.
All’estero, partecipando al mantenimento della pace nei paesi oppressi da
regimi violenti e dalle guerre intestine.
Le operazioni in Adriatico, la missione in Bosnia, l’intervento in Albania,
d’adesione all’iniziativa umanitaria nel Kosovo, sono testimonianze
dell’impegno italiano per la pace e la giustizia nelle regioni a noi vicine.
Più distante, a Timor est, nell’estremo Oriente.
In passato, la missione in Libano, le operazioni in Namibia, gli interventi nel
Golfo Persico, le missioni in Iraq, in Somalia e in Mozambico.
Missioni di pace, alle quali le nostre Forze Armate hanno partecipato con onore
e professionalità, ottenendo il riconoscimento importante della Comunità
internazionale per la particolari capacità di operare in situazioni difficili,
dove è necessario ricreare condizioni di convivenza in territori martoriati da
conflitti e guerre.
Capacità ben
dimostrate dagli Alpini del Terzo Reggimento Artiglieria da Montagna. Gruppo
Conegliano che oggi, nel ricordo dell’85° anniversario della vittoria,
giornata dell’unita nazionale e delle forze armate ci onoriamo di poter
accogliere nella nostra città.
A loro diamo il bentornato rendendo gli onori per il servizio svolto nella
missione di pace in Afghanistan, dove hanno contribuito ad assicurare l’ordine
e la stabilità di un paese in cui i valori di libertà e civiltà sono
costantemente minati dal terrorismo.
Giovani che incarnano la nostra tradizione, orgogliosi dell’uniforme che
portano, ai quali va la sincera gratitudine della Città di Conegliano, e
dell’intero Paese, per il servizio che hanno saputo svolgere, con la certezza
che in questo impegno saranno sempre fedeli agli ideali della Patria, nel
perseguimento dei quali daranno sempre il massimo di loro stessi.
“Forze armate di pace” – come le ha definite il nostro presidente della
Repubblica – “pronte a intervenire per la difesa della democrazia e della
libertà della nazione, ma anche per restituire la libertà a chi l’ha perduta
per portare la pace a chi ne è stato privato ed è oppresso da atti di
violenza".
Hanno portato la loro testimonianza anche il Presidente dell’Associazione
Combattenti e Reduci, Benito Costarella; il nostro Presidente Sezionale, Antonio
Daminato, il quale ha rivolto un saluto particolare ai reduci presenti ed ha
fatto notare, riguardo la pericolosa missione in Afghanistan, che i nostri
Alpini sono partiti con le armi e che, nel pericolo latente e costante, non
hanno avuto necessità di usarle; il Vicepresidente Nazionale Fabio Pasini che
ha portato il saluto del Presidente Parazzini e l’intervento del Comandante
del Terzo Reggimento Artiglieria da Montagna, Colonnello Silvio Biagini il quale
ha introdotto il momento forse più emozionante dell’intera cerimonia: la
riconsegna alla Città ed agli Alpini di Conegliano del Tricolore donato la sera
della presentazione della missione, questa primavera, al centro Dina Orsi,
affinché sventolasse nei cieli di Kabul, quale segno fondamentale del nostro
essere italiani.
La bandiera è quindi passata letteralmente dalle mani dei militari a quelle del
nostro Presidente Sezionale, Antonio Daminato, che a sua volta le ha consegnate
ai due validi alpini che hanno provveduto ad issarla sul pennone che il Comune
di Conegliano aveva posto all’interno del Piazzale Zoppas.
Subito dopo la
cerimonia ufficiale volgeva al termine ed accompagnati da un breve saggio della
Fanfara, il numeroso pubblico presente lasciava la Piazza e la relativa
balconata.
Ufficiosamente la festa è continuata in sede sezionale, dove tutti, dal
Senatore Archiutti in poi, hanno assaggiato il vino e lo spuntino preparato dal
nostro preziosissimo Renato Perenzin e dalle sue aiutanti.
Per i militari e per le Autorità, poi, trasferimento alla sede del Gruppo
Maset, dove gli uomini di Mario Luca avevano già preparato un lauto e
sostanzioso pranzo, “condito” con la solita dose di buon vino che, in
allegria ha reso la Truppa (militare e non) ancor più affiatata e “sincera”
nelle proprie esternazioni, nei propri ricordi!
Francesco Tuan
Vengono resi gli
onori alla Bandiera del 3° Rgt. Art. Mon., scortata dal nostro socio ten.
Andrea Barzotto.
Il Reggimento e la Fanfara della JULIA schierati di fronte alle autorità.
Il saluto del comandante del 3° A.M. col. Silvio Biagini.
La restituzione del Tricolore che ha sventolato su Kabul.