COMPLETATI I LAVORI IN SEDE E NELLA TAVERNA


Giugno 2001

Si è trattato di un intervento di notevole impegno
ma è stata anche occasione di grande collaborazione
tra simpatici amiconi …in perfetto stile alpino

L'intervento era stato programmato e caldeggiato da tempo dal Presidente Gai e dal Direttivo Sezionale e non era possibile prorogarlo. I lavori si sono protratti da luglio 2000 a maggio 2001 e hanno riguardato varie parti della sede e la taverna, che è stata ampiamente risanata dall'umidità con la realizzazione di un muro controterra, di intercapedini ed impermeabilizzazione contro le infiltrazioni.
Si è provveduto anche al risanamento del tetto ed alla sistemazione del sottoportico dove, a lato del caminetto, è stato ricavato un angolo-distribuzione con lavello e banco mescita.
I lavori in giardino prevedevano l'eliminazione due piante e la potatura delle rimanenti. Sono stati ampiamente ristrutturati i servizi con creazione di un vano ad uso femminile, come richiesto dal Consiglio Sezionale.
Oltre che alle opere murarie la taverna è stata interessata da interventi di abbellimento con l'installazione di nuovo arredo e di nuove perline all'ingresso e la sostituzione del banco, ove ora spicca un oblò luminoso con il logo della nostra Associazione: un opera di pregio artistico e carica di significati, pensata e realizzata dal nostro Lauro Piaia. Le opere di tinteggiatura hanno messo in maggior evidenza i carboncini di Caldart, artista scomparso, grande amico degli alpini, che anche sul muro della nostra sede ha lasciato i segni della sua tristezza e della sua grande arte. Sostituite e rinnovate, sempre dalla mano di Lauro, le targhe ed i loghi all'esterno delle sede.
Ora la nostra taverna risulta più accogliente e si spera che potrà attirare anche i "palati difficili" di coloro che la boicottavano, dopo le riunioni serali in sede, per altri luoghi di mescita.

Dirigeva lo staff del cantiere Carlo Sala, primo responsabile della sede, coadiuvato dal geometra Luciano Giordan, direttore lavori, e dai consiglieri della Commissione Sede: Silvano De Luca, Perenzin Renato, Lionello Frare, e Sergio Saccon. Facevano parte della squadra anche Piero Papa e Valerio Montesel, personaggi noti sia per la grande professionalità che per l'"incapacità" di dire di no ogni qualvolta vengono chiamati per un qualsiasi intervento (in pratica: grandi alpini).

La Commissione Sede ringrazia per la loro generosità tutti coloro che in qualche modo hanno preso parte ai lavori od hanno contribuito alla completamento dell’intervento, e tra questi Francesco Sossai e Toni Callegher (Gruppo Refrontolo), Toni Fornasier (opere idrauliche), Pietro Zago (opere elettriche), Ceneda Luciano e Pinese Evangelista, padre di Pietro (tutti del Gruppo Colfosco), Valter Sartoretto del Gruppo Città (tinteggiature), il signor Lucchetta Pietro di Refrontolo per gli arredamenti, Luigi Battistuzzi capogruppo di Orsago, la Ditta Perin di Barbisano per le fornitura delle piastrelle di rivestimento, ed il Gruppo Città per le opere di pulizia e di risistemazione dell’arredo.

La squadra (vedere elenco iniziale) era composta da un pool di persone di grande professionalità, capacità e prestigio. Spicca su tutti nome di Piero Papa, figura storica dell'edilizia del Quartier del Piave, che ha iscritto il suo nome anche nel libro di San Quirico, dove ha guidato la metà delle squadre impegnate nel cantiere del monastero. In perfetto stile alpino i lavori sono stati eseguiti senza badare ad orari od ore, tanto è vero che il responsabile ne ha anche perso il conto (ma sono tantissime). Grande perizia e professionalità, ma (rileggere l'elenco iniziale) non altrettanto si può dire in merito alla serietà. Ed infatti, come in tutti i cantieri alpini che si rispettino, le regole … non sempre venivano rispettate. Frequenti erano infatti i momenti in cui la tipica approssimazione delle Penne Nere aveva il sopravvento, senza parlare delle incursioni nel cantiere di osservatori e sostenitori non sempre affidabili, tra cui quelle di Piero Masutti che riforniva con regolarità la compagnia di spuntini a base di squisitissimo pesce e di (un po' meno squisito) nettare bianco. Dicono che il cantiere abbia cominciato a marciare con una certa regolarità, perdendo un po' di chiassosità ma anche di allegria, quando a dicembre Lionello Frare si è assentato per partecipare ai quei riti che nel Quartier del Piave si compiono ancora e cui il nostro amico sovrintende in qualità di norcino. Per farsi perdonare dell'ingiustificata assenza, Lionello a fine gennaio si è presentato con quattro sopresse (di cui due investide), rientrando così nei ranghi della squadra.

I lavori si sono conclusi in perfetto stile alpino con una cena a base di baccalà tenutasi a Collalbrigo. Secondo le regola del galateo delle Penne Nere, questa è stata pagata da coloro che hanno partecipato ai lavori.

Carlo Sala - Luciano Giordan


Foto ricordo con Renato e Steno, primo avventore nella nuova taverna