GLI AUGURI DEL PRESIDENTE


Dicembre 1998

NATALE A SAN QUIRICO

In una società in cui tutto si consuma così rapidamente, gli Alpini rimangono saldamente impressi nell'immaginario collettivo per la loro simpatia, il buonumore che trasmettono, ma soprattutto per i piccoli e grandi gesti di cui sono protagonisti.
Questo dimostra quanto sia radicato nella loro coscienza l'anelito ad un mondo più giusto e fraterno, e l'attaccamento a quei valori che sono alla base della convivenza civile: la solidarietà, la laboriosità, la capacità di farsi carico delle sofferenze altrui.
Con il loro impegno silenzioso, la loro testimonianza discreta, la loro umanità semplice e schietta, gli Alpini hanno scritto pagine di coraggio e fedeltà alla loro missione. La chiave di lettura della loro opera è la solidarietà che li vede impegnati a favore di chi è stato colpito dalla catastrofe (Vajont, Friuli, Armenia, Irpinia, Piemonte). Pagine stupende ma anche uniche, come quando sono tornati con i segni della fratellanza (a Rossosch, là dove un tempo erano schierati in armi) per ribadire la loro testimonianza per un mondo in cui regni la concordia ed il loro monito contro tutte le guerre.

In questo momento anche noi, Alpini di Conegliano, stiamo scrivendo una bella pagina, una delle più belle, forse, nella storia della nostra Sezione. Assieme agli amici di Vittorio Veneto siamo impegnati nella ristrutturazione di un'area del monastero di San Quirico, devastato dal terremoto di un anno fa, per permettere alle suore Clarisse di riprendere la loro missione. Una pagina di cui siamo orgogliosi, se è vero che siamo i primi (e quasi gli unici) a rappresentare l'Associazione Nazionale Alpini nella ricostruzione post-terremoto.

Con i nostri volontari, ad Assisi stiamo trasferendo il nostro patrimonio, che è anche la nostra ricchezza, rappresentato dal loto umile impegno, dalla loro grande umanità ed alpinità. E' il patrimonio cui le Clarisse attingono per ricostruire il loro monastero; è lo stesso patrimonio al quale le persone che ci seguono e ci conoscono attingono per ricostruire un tessuto di rapporti umani, all'insegna della solidarietà e fraternità.
Siamo andati ad Assisi anche per dimostrare che il ricco Nord Est del miracolo economico è fatto non solo di piccole e grandi imprese, ma anche e soprattutto di valori, e siamo sempre disponibili a collaborare e non solo nel nostro territorio.

Nel porgere a tutti i miei Consiglieri Sezionali, al Consiglio di San Quirico, ai miei Gruppi, a tutti i miei Alpini ed alle loro famiglie i più sinceri auguri di BUONE FESTE, invito a tradurre in gesti concreti quanto c'è di buono in ciascuno di noi, affinché, mentre i nostri volontari ricostruiscono le pietre di San Quirico, tutti noi possiamo sentirci costruttori di pace.

Paolo Gai