RADUNI TRIVENETI

BOLZANO 1993


Giugno 1993

BOLZANO RICEVE IL SUO 2° RADUNO TRIVENETO
Festeggiato il 65° di fondazione della sezione “Alto Adige” e il giuramento delle reclute del battaglione “Edolo”

Migliaia di Alpini provenienti dal Triveneto, ed anche da altre Sezioni, si sono radunati a Bolzano per festeggiare il 65° di costituzione della sezione Alto Adige e il giuramento delle reclute del 3°/93. Alla soddisfacente partecipazione delle Penne Nere, ha fatto riscontro un lusinghiero apprezzamento e un grande entusiasmo della gente, assiepata lungo le vie della Città, dove si è svolta la sfilata, e nei prati dove le reclute hanno solennemente giurato fedeltà alla Patria. Mi è parso che la popolazione bolzanina avesse accantonato le giuste preoccupazioni quotidiane, per manifestare con convinto calore e simpatia l’invasione degli alpini. La gente comune del luogo - almeno da quello che ho potuto vedere - ha dimostrato di gradire questo incontro - propiziato dalla presenza delle giovani reclute e dei loro familiari - creando un’atmosfera amichevole e gioviale, nella ricerca di un dialogo cordiale e sincero di giovani e meno giovani, in un momento particolarmente contraddittorio ed astruso di coloro che dovrebbero essere i fiduciari della morale e delle giustizia. Se le antefatte dei giorni precedenti hanno, in qualche modo, turbato i responsabili, e in particolare il presidente sezionale Tullio De Marchi, per dei motivi non giustificabili e non adeguati ad un buon vivere civile ed idealistico di alcuni, la conclusione del Raduno Triveneto ha dimostrato, ancona una volta, che la gente comune, il popolo, sa riconoscere e stimare il nostro operato.
- “... Con la concomitante presenza a Bolzano degli Alpini in congedo del Triveneto e degli Alpini in armi della Tridentina, si realizza ancora una volta un emblematico incontro fra “vecchi” e “giovani” nello spirito più genuino della tradizione “alpina” - asseriva il generale comandante il 4° C.A. Alpino Luigi Manfredi, aggiungendo che: - “Questo appuntamento simboleggia, in sostanza, un passaggio di consegne, un invito ai giovani, che si apprestano a giurare fedeltà alla Repubblica Italiana e a voler proseguire sulla via dei valori di spirito di corpo, lealtà ed efficienza che hanno sempre contraddistinto le TRUPPE ALPINE”.
Manfredi ha concluso dicendo: “Ai “veci” del Triveneto, i “bocia” della Tridentina e tutto il 4° Corpo d’Armata Alpino rivolgono un caloroso benvenuto a Bolzano, lieti ed orgogliosi della fratellanza che ci accomuna e ci aiuta a superare, oggi come in passato, tutte le avversità e ad adempiere con coscienza e professionalità i compiti che ci sono affidati”.

La lunga sfilata ha avuto inizio alle ore 9, percorrendo via Torino, via Roma, piazza Adriano, corso Italia (dove era allestita la tribuna delle Autorità), piazza Mazzini, via Manci e via Diaz, si è conclusa in piazza 4 novembre di fronte alla sede del 4° C.A.
La nostra sezione era ben rappresentata: oltre duecento alpini, con il vessillo portato dall’alfiere Marsilio Rusalen; scortato dal vice presidente Nino Geronazzo, seguito dal direttivo, dalla quasi totalità dei gagliardetti, dalla fanfara diretta da Zorgno.
Bisogna riconoscere che gli applausi rivolti al nostro indirizzo dalla gente, compostamente collocatasi lungo le vie, sufficientemente imbandierate del Tricolore, ci ha inorgoglito, rendendo omaggio ad una associazione che tiene alto quei valori di solidarietà, di onestà in questa nostra “bistrattata” Italia.

Successivamente hanno giurato le reclute dell’Edolo.
La storia del battaglione coincide con quella del 5° reggimento alpini del quale è erede delle tradizioni e delle decorazioni conquistate sul campo.
Il battaglione venne ricostituito nel gennaio 1946 nel 6° Reggimento alpini, e solo nel 1953 poté rientrare nei ranghi del 5°.
Sciolta l’Orobica, nel 1991, il battaglione “Edolo” assume l’incarico di “Fucina” delle giovani leve della Brigata Tridentina.

La presenza delle varie autorità, tra cui il presidente nazionale Nardo Caprioli e il vice presidente Bortolo Busnardo con il Labaro nazionale, il comandante generale del 5° C.A. Luigi Manfredi ed altre personaggi civili, hanno dato lustro alla manifestazione, meritevole di consensi incondizionati. Bravi Alpini dell’Alto Adige! L’Italia ha bisogno. sempre più di uomini sinceri, puliti e fidati.
Renato Brunello