NOTIZIE VARIE


Giugno 1993

LUIGI MANFREDI AL COMANDO DEL IV CORPO D'ARMATA ALPINO

Il Generale di Corpo d’Armata Luigi Manfredi ha assunto il Comando del 4° Corpo d’Armata Alpino, è nato a Torino il 21 marzo 1933, proviene dai corsi regolari dell’Accademia Militare di Modena ed è stato nominate Sottotenente degli alpini il 1° settembre 1954.
Ha frequentato il 91° Corso presso la Scuola di Guerra di Civitavecchia, il 14° Corso presso la Führungsakademie della Bundeswer (Scuola di Guerra tedesca) di Amburgo ed il Centro Alti Studi della Difesa in Roma.
Nei gradi di Tenente e Capitano, ha effettuato i periodi di Comando presso unità del 5° reggimento alpini e della Scuola Militare Alpina di Aosta, Successivamente ha comandato il battaglione alpini “Morbegno”. è stato Vice Comandante della Brigata alpina “Taurinense” che ha comandato la Brigata alpina “Orobica” dal 1982 al 1983 e la 19a Zona Militare di Genova dal 1988 al 1991.
Ha anche svolto, tra i più significativi, gli incarichi di
Capo Ufficio Addestramento ed Operazioni del 4° Corpo d’Armata alpino dal 1983 al 1986. Membro del Consiglio Direttivo e Direttore di Sezione presso il Centro Alti Studi della Difesa.
E’ insignito della Medaglia Mauriziana e delle onorificenze di Commendatore all’Ordine della Repubblica Italiana e della Repubblica Federale di Germania e di Ufficiale all’Ordine della Repubblica Federale Austriaca.


E' ANCORA TEMPO DI RICOSTRUIRE

Ricordo benissimo, come fosse ora, che al Castello di Gemona si ballava in Agosto.
Erano gli anni cinquanta ed ogni estate si eleggeva la "Bella Castellana", graziosa ragazza o giovane signora che quella sera più di altre attirasse su di sé la simpatia dei presenti. Una grande chiave dorata, riprodotta in legno ma molto bella, e che simboleggiava il possesso del Castello, avrebbe poi testimoniato a quella signora, per tutta la sua vita, un indimenticabile momento di grande fascino e di allegra serenità. Mia madre, che ha sessant’anni e conserva quella chiave, racconta ancora, al suo figlio di quaranta primavere, che sarei io, di quanto quei tempi di povertà fossero imbastiti, ben più di oggi, di sentimenti semplici, amicizie sincere, stime ed aiuti senza controparti.
Dice che un trasloco diventava motivo di incontro festoso, arrivavano tutti i vicini e smontavano i mobili insieme, poi si andavano a trovare per anni.
E se nevicava era una festa, una festa un po' al freddino per la verità, ma sempre festa tanto per muoversi non serviva mettere le catene, perchè le automobili in paese erano tre: medico, tassista e avvocato (quest’ultimo perchè ricco di famiglia). Ma camminando lungo quelle strade a saliscendi l’alito ritmava la gioia di vivere e di migliorarsi propria di quegli anni.
La Jugoslavia di Tito era lì, a due passi, ma a noi della Jugoslavia non interessava proprio e non ne parlavamo mai, perchè ci sentivamo tanto italiani e tanto uniti. Anche con i Della Pietra che erano del Sud, e da loro si mangiava molto bene ed aprivano la porta a tutti.
La mia mamma "castellana" dai capelli bianchi, che oltre a quella chiave di quegli anni conserva tutto, mi racconta che i consigli comunali erano civili e piacevoli incontri tra persone che finivano col condividere tutto anche se la pensavano in modo opposto, e i comunisti andavano al “bar Nazionale” con i missini per scherzare tra loro, e non veniva mai l’ora di salutarsi.
Il guardiano delle carceri, che erano ai Castello, ogni tanto lasciava uscire Millero, l’unico ospite, un gigante un po' sbalestrato e senza famiglia ma buono, perchè desse una mano a qualcuno, magari a spaccare la legna o a rivangare un orto.
Si aiutavano tutti.
Costruivano. E si è visto. Per tant’anni.
E poi?
Poi, da qualche anno, silenzioso l’astio ha invaso la politica e la morale del nostro Paese. l'acredine si è con perfidia insinuata, come gli abiti firmati e le grosse cilindrate tra quartieri, sobborghi, condomini e famiglie; è risorta l’invidia, s’è risvegliato il dispetto, che dal tempo della guerra era sopito.
Che brutto quando un Paese viene governato male! Che triste accorgersi che l’interesse venale ci interessa, che il materialismo pian piano ci prende la mano, che ci domandiamo se non sarebbe meglio separarti da chi non ci frutta, o non ci assomiglia, o ci annoia.
Che razza di crolli di coscienza, poveri noi, e con quali esempi tra chi dovrebbe governare!
Mia madre dice che si sentiva l'odore dolciastro del gelso e nella notte i bachi da seta intonavano il concerto del loro crescere in tanti e tutti assieme appesi al bordo della foglia.
Ora per tutti noi è tempo di guardarci l’un l’altro con coscienza rinnovata e ci faccia da guida lo spirito alpino assieme allo spirito di quei tempi. Nella speranza che si possa assistere al rinascere del gesto disinteressato e del tempo trovato per realizzarlo.
Altrimenti, noi, ai nostri giovani e ai nostri piccoli, che cosa racconteremo?
Il presidente del Consiglio Ciampi, il 12 Maggio 1993, nella seduta del Senato relativa alla fiducia al Suo governo afferma: “L’Italia risorgerà se tutti recupereranno quello spirito di ricostruzione così come avvenne già nel dopoguerra".
Ciò avverrò, io credo e tutti ce lo auguriamo, se anche oggi come allora non ci saranno “sponsor” alle idee dei cittadini, né astio, né acredine. e se al denaro, considerato ora chiave principale per la felicità, si sostituiranno ancora i valori della collaborazione e della fratellanza fra i cittadini. Quei valori che trovano forse solo nello spirito Alpino ancora il più vivo e tangibile esempio di realizzazione.
RENZO FRUSI


DECISIONI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO
Il giorno 6 aprile 1993 si è riunito il C.D. che ha deliberato sui seguenti o.d.g..
1) Calendario manifestazioni 1993
2) Manifestazione S. Pietro
Feletto per il giorno 25/04/93
3) Incarichi vari sezionali
4) Giornata della Protezione Civile per il giorno 6/6/93
5) Adunata Nazionale a Bari
Per calendario manifestazioni e per gli incarichi sezionali vedere in altre pagine;
importante è la mobilitazione di tutti i Gruppi, che tramite i Capigruppo sono già informati per una buona riuscita della Giornata Nazionale della Protezione Civile che nella stessa data 6/6/93 vedrà in tutta Italia mobilitata per lavori di carattere sociale tutta la nostra Associazione.
Il giorno 25 Maggio 1993 riunisce il C.D. con il seguente o.d.g.
1) Considerazione su Adunata a Bari
2) Organizzazione Giornata Nazionale di Protezione Civile 6/6/93
3) Impegni giugno-luglio 93


CERIMONIA A MURIS DI RAGOGNA

Il giorno 28/03/93 una rappresentanza della Sezione composta dal Presidente Basso, dal Consigliere Maretto, dall’alfiere Danieli e da altri soci Zanchetta, Antiga, Battistuzzi ecc. ha partecipato alla cerimonia commemorativa per ricordare gli Alpini deceduti per l’affondamento della nave GALILEA che trasportava in Italia dalla Grecia il BTG ALPINI "GEMONA" e il Comando dell’8° Reggimento Alpini a Muris di Ragogna (UD). Ivi sulla spianata di un colle che domina da una parte il Fiume Tagliamento e dall’altra la pianura friulana, in un suggestivo scenario, è stato posto dai superstiti nell’affondamento un monumento a fermo ricordo dell’avvenimento. Commovente è stato l’incontro, sia per le numerosissime partecipazioni, sia per le parole di circostanza dette dal Sindaco di Ragogna, dal Celebrante e dal Generale Comandante la brigata Julia. Erano presenti anche un picchetto armato e la fanfara della brigata Julia.

Luigi Maretto