GRUPPO SPORTIVO ALPINI


Dicembre 1993

FESTA DELLO SPORT


Il prof. Gecele illustra ai giovani le tecniche
di base dell’Orienteering.

 

Nei giorni 4-5 e 6 giugno 1993 abbiamo partecipato per la prima volta alla ‘Festa dello Sport” organizzata dagli Assessori allo Sport, Tempo Libero e alla Pubblica istruzione del Comune di Conegliano.
Abbiamo allestito in Conegliano, presso la Palestra Stadio, come Società Sportiva, uno stand specifico per la corsa orientamento, molto apprezzato dal pubblico specialmente giovane, accorso numeroso.
Possiamo ben dire di essere stati uno degli stand piè animati della intera festa grazie anche alla collaborazione delle altre Società di Orienteering e soprattutto del prof. Lorenzo GECELE, valido aiuto nell’illustrare alle numerose scolaresche intervenute le tecniche di base di questo stupendo sport.
Abbiamo avuto la fortuna, grazie alla collaborazione delle altre Società di orienteering, di esporre del materiale molto interessante come ad esempio numerose cartine di paesi esteri fra le quali molte dei paesi dell'est e dei paesi nordici, dove questa attività è più sviluppata, e nientemeno che la tuta del Campione del mondo assoluto in carica, lo svedese Mortensen.
Certamente un’esperienza da ripetere, senza dubbio un’occasione, da on perdere in futuro per far conoscere anche attraverso lo Sport i lati migliori della nostra Sezione Alpini.
M/P

Collaboriamo con l'ufficio Sport del Comune di Conegliano per la fase comunale dei Giochi della Gioventù e attraverso il Comitato Provinciale, nel quale Michele Pilla è consigliere, seguiamo pure la successiva fase provinciale.


La lampada alpina arde più che mai.
MADONNA DEL DON

Settembre 1993.
Significativo è stata questo anno l'atto di donazione dell’ampolla con l’olio occorrente ad aimentare la lampada che arde perennemente nella chiesa dei frati cappuccini a Mestre vicino all'immagine della Madonna del Don, icona portata in Italia nel 1943 da Padre Policarpo Crosara, cappellano della Divisione Tridentina, rinvenuta fra le macerie durante la ritirata di Russia.
Già, poiché l’ampolla con l’olio è partita dal Memoriale delle Penne Mozze di Cison di Valmarino, portata dagli alpini della sezione di Vittorio Veneto, i quali, con la fiaccola votiva, hanno percorso 81 Km., attraversando Cison, Resine Lago, Vittorio Veneto, Carpesica, Ogliano, Conegliano, Susegana, Spresiano, Treviso, Preganziol e Mogliano per giungere a Mestre..
Gli alpini della nostra sezione per la prima volta hanno partecipato all’annuale staffetta, da Ogliano al Ponte della Priula.
E’ stata - affermano i protagonisti - una esperienza nuova e altamente positiva, in quanto lungo il percorso hanno potuto fraternizzare con gli alpini della vicina sezione di Vittorio Veneto, ai quali, appunto, toccava questo impegno. La fiaccola è stata loro consegnata ad Ogliano - confine della nostra sezione - e attraversando Conegliano e Susegana sono giunti a Ponte della Priula dove, dopo una breve cerimonia, con il lancio di un mazzo di fiori nel fiume Piave, da parte del nostro vice presidente Bozzoli e del vice presidente Carnielli di Vittorio Veneto, la fiaccola è stata consegnata al Gruppo AVIS-AIDO di Spresiano.
Lungo la strada si erano dati appuntamento parecchi alpini, in particolare al monumento ai caduti di Conegliano, dove il gruppo Città e la sezione hanno posto un mazzo di fiori.
A Susegana e a Ponte della Priula, a causa del passaggio anticipato della staffetta, qualcuno non ha fatto in tempo ad essere presente: non si rammarichi, in quanto il prossimo anno, essendo organizzatrice la Sezione di Conegliano, avrà tutto il tempo di godersela e magari anche di collaborare, affinché si possa portare a termine questo compito nel migliore dei modi.
Ricordiamo che l’eloquente gesto é legato ad un commosso avvenimento storico religioso, soprattutto degli Alpini; cioè: durante la ritirata di Russia. tra il dicembre 1942 e gennaio 1943, padre Policarpo Crosara. cappellano della Divisione Tridentina, ritrovò tra le macerie di un’isba. nella steppa del Don, un’icona raffigurante la Madonna. Dopo varie e tragiche vicissitudini, riuscì a portarla in Italia e a custodirla nel convento dei padri Cappuccini di Mestre. Divenne così la Madonna del Don, ricordo sacro delle migliaia di soldati italiani morti in Russia.

r.b.