BUON NATALE


Dicembre 1991

Buon Natale! Che da noi significa ancora soprattutto Pace in terra agli uomini di buona volontà, Ma che triste questo tempo! Noi Alpini la buona volontà la viviamo ora come sempre. Come in armi ci impegnammo per gli altri, ora ci impegniamo per gli altri. Il volontariato, che è, in fondo; l’anima civile della nostra Associazione, continua imponente e rende alla società risultati tangibili.
Forse questo volontariato alpino da noia a qualcuno: in alcune occasioni (vi basterà pensare a Friuli, Armenia, riabilitazione dei tossico-dipendenti) è palese che il Governo Italiano stesso, e con ben altri mezzi, non ha fatto di più. Per non dire di quel meraviglioso e silenzioso operare che gli Alpini svolgono, misconosciuti, nel sereno sottobosco delle iniziative sezionali e di gruppo. Non siamo più solo costruttori di monumenti in pietra. Con troppe braccia ormai mettiamo le mani sulle piaghe di chi soffre, e diamo senza volerlo fastidio a chi non soffre.
La Rai parla di adunate solo se non riguardano gli Alpini. Forse perché, da buon organo di stato, ha capito che qui non si scherza.
E per uno stato che si rimpinza quotidianamente di debolezze, di parole fini a se stesse, e di clientelismi ad oltranza, il volontariato alpino diventa insostenibile paragone sul piano dei fatti. Allora meglio non parlarne: i telegiornali tacciano. Qualcuno potrebbe capire troppo. Aboliamo il cappello. Magari aboliamo le truppe alpine.
Ma proviamo ad ascoltarli bene i telegiornali: mafia di cui parlare (senza fare e senza polso), sanità che serve come piagnisteo per incassare tasse esose cui corrispondono peggioramenti ad andamento esponenziale. E intanto gli Alpini danno sempre più noia. Sono 340.000 quando si trovano e potrebbero disturbare. Meglio eventualmente un servizio Rai su una riunione condominiale di periferia, Meglio comunque beffeggiarli questi Alpini rendendoli alla TV protagonisti di scenette col fiasco. Senza volerlo, e siamo appena 340.000, diamo già tanta noia! Si vede che allora siamo davvero uniti e forti.
Lasciamo capire che in questo spazio semplice di società è ancora molto bello stare insieme. Per questo, forse, ci toglieranno il cappello, e del nostro corpo militare scelto e compatto, fiore all’occhiello della nazione, probabilmente faranno la storia di un tempo che fu. Ma almeno quella sarà nobile, La storia di ora la possiamo ascoltare ogni giorno al telegiornale. Buon Natale! Pace in terra agli uomini di buona volontà. Ma agli uomini di buona volontà!
Renzo Frusi