SUOR NESTORINA


Giugno 1990

Con la riconoscenza dimostrazione di stima e simpati

ALPINI E AUTORITÀ FESTEGGIANO
IL NEO CAVALIERE SUOR NESTORINA


Il presidente della sezione prof. Vallomy
consegna le insegne onorifiche
a Suor Nestorina.
Sullo sfondo il Vescovo mons. Ravignani

Su iniziativa caldeggiata dal gruppo alpini di Conegliano è stato conferito a Suor Nestorina. al secolo Angela Molinaroli, in considerazione dei suoi grandi meriti, il cavalierato della Repubblica.

Certamente suor Nestorina all’interno dell’Ospedale di Conegliano è una istituzione: conosciutissima per la semplicità dei suoi atteggiamenti, per l’esemplare disponibilità, per il senso umano e per lo spirito di umiltà che le appartengono.
Cinquant’anni di grande dedizione, durante i quali profuse tanto affetto e tanta serenità ai pazienti e a tutti gli operatori ospedalieri.
Conegliano, quindi, deve molto a quest’angelo bianco, della Congregazione delle Sorelle della Misericordia, che nell'Ospedale cittadino ha prestato servizio, nei vari reparti, ininterrottamente, dal giugno 1937 a tutto il 1987.
Conegliano e soprattutto le penne nere hanno voluto manifestare la loro riconoscenza, non solo con un semplice gesto estrinseco, ma, in particolare con il sentimento dell’amicizia e con un’espressione di grande affetto.

La cerimonia della consegna dell’attestato è avvenuta in una cornice di naturale schiettezza, in un clima di giocondità, alla presenza del Vescovo mons. Eugenio Ravignani, del presidente della Provincia Lino Innocenti, del sindaco Flavio Silvestrin, del presidente dell’ULSS Sinistra-Piave Umberto Antonello, del presidente della sezione A.N.A. Giacomo Vallomy, di numerosi penne nere e di una rappresentanza del personale medico e paramedico dell’Ospedale.
Tutte le autorità hanno voluto esprimere a Suor Nestorina le loro felicitazioni per il meritato riconoscimento, esaltandone le virtù di una costante ed impegnativa opera umanitaria. Mentre il presidente sezionale prof. Vallomy, consegnando alla Suora le insegne dell’onorificienza, ha detto che noi alpini abbiamo combattuto - anche nostro malgrado - con armi micidiali, viceversa Suor Nestorina ha combattuto con l’arma della carità il male e la sofferenza e che siamo lieti di concorrere alla giusta premiazione.

r.b.