BOSCO DELLE PENNE MOZZE


Dicembre 1990

SOLIDARIETA' ALPINA AL BOSCO DELLE PENNE MOZZE

Anche quest’anno il Raduno al “Memoriale” delle Penne Mozze di Cison di Valmarino è avvenuto all’ insegna della più profonda etica:
onorare e celebrare i Caduti Alpini della Marca Trevigiana, nel ricordo di tutti i Caduti durante le guerre e di coloro che hanno amato la pace, e conseguentemente attuata in
un’atmosfera serena e composta, come compete al luogo e alla circostanza.
Il “Memoriale Bosco” poteva divenire teatro di polemiche per le intempestive, quanto mai gratuite considerazioni dei “Verdi”, pubblicate su alcuni quotidiani locali. Ma gli alpini correttamente non hanno raccolto le provocazioni, consci del loro ineccepibile contegno, che non ammette dubbi sull’indirizzo e sullo svolgimento del principio morale e del massimo rispetto dell’ambiente. Anche se il problema igienico non è stato pienamente risolto ancora, esso è da molti anni allo studio dei tecnici del Comitato del Bosco e degli organi amministrativi competenti per una ottimale immediata risoluzione.
Sull’onda della sindrome de4l’ecologia, dove si pongono dubbi . sull’operato, l’oratore ufficiale avv. Gino Morani vice presidente nazionale e presidente della sezione di Reggio Emilia ha detto: “Dobbiamo ringraziare di cuore tutti coloro che hanno operato, con grande disponibilità e sacrificio, per la realizzazione di questo grandioso ed esemplare Memoriale, di fronte al quale viene spontaneo rimanere ammirati e in religioso silenzio. Quindi questo luogo è un richiamo alla meditazione, al raccoglimento nella legge dell’amore e del dovere. Certamente non si deve qui pellegrinare per una scampagnata, ma per trarre insegnamento. Anche se non è un cimitero che raccoglie le spoglie dei Caduti Alpini, esso è un luogo che merita tutta la nostra devozione.
Concludendo così si è espresso:
“Tutti quelli che si preoccupano dei problemi ecologici e del rispetto dell’ambiente non stiano in apprensione, noi alpini abbiamo quale colore.
quale emblema il “VERDE’
La cerimonia ha avuto inizio con la deposizione di una corona di alloro ai piedi del Bosco e lo scoprimento di una targa - posta all’inizio di un sentiero - dedicata alla Medaglia d’Oro gen. prof. Enrico Reginato. seguita la S. Messa celebrata da padre Diego, il quale durante l'omelia ha ricordato gli Alpini che in questo ultimo periodo ci hanno lasciati e che sono stati di esempio come uomini-alpini durante la loro esistenza. Ed ha rammentato che in mezzo alle migliaia di stele si erge la stupenda statua della Madonna della Pace, dono di Mario Altarui, che veglia anche su tutti noi. Numerose erano le autorità presenti, tra cui l’on. Gianfranco Rocelli, il gen. Giovanni Bolchi del 5° CMZ Treviso, il gen. Giovanni Papini comandante della Brigata Alpina “Cadore”, il col. Franco Bellinazzi del 5° C.A., il col. Nicolò Napoli vice comandante della Brigata Alpina “Julia”, il magg. Piero Rolandi del Gruppo “Conegliano” di A.M., il magg. Alessandro Borchiani rappr. del 2°, 16° e 51° Stormo, l’avv. Gino Morani vice presidente nazionale ANA, il geom. Lino Chies consigliere nazionale, Francesco Zanardo presidente della sezione di Treviso, p.a. Giuseppe Rossi di quella di Valdobbiadene; e naturalmente il sindaco di Cison di Valmarino conte Brandolino Brandolini d’Adda, e il presidente della sezione di Vittorio Veneto dr. Lorenzo Daniele. Inoltre il gen. Giovannini dell’UNUCI di Vittorio Veneto, il col. Quinzi dell’associazione “Nastro Azzurro” e il ten. col. Dal Pos. La nostra sezione era rappresentata dal vice presidente Nino Geronazzo, consiglieri e numerose penne nere con la quasi totalità dei gagliardetti.
Il Gruppo di Protezione Civile della nostra sezione, presieduta dal consigliere Lino Chies e seguita dal Segretario Sandro Da Rui, aveva installato tre tende di pronto soccorso medico diretto dal dr. Toni Battistella collegate tra di loro via radio.
R. B.


L'avv. Gino Morani mentre pronuncia il discorso ufficiale, attorniato da sinistra: Chies, p. Diego, Daniele e Dal Moro.