MONUMENTI AI CADUTI


Dicembre 1971

I tempi attuali son brutti; e siamo d’accordo. Non concordiamo però con chi vuoi considerare ormai estinto il sentimento nazionale e tanto meno condividiamo l’opinione di essere noi alpini - e solo noi alpini - i tutori delle passate glorie e i garanti dell’avvenire della Patria. Tutti riconoscono che siamo in gamba ma modesti nella nostra pur consapevole dignità, e invece talvolta ci comportiamo da presuntuosi unici artefici di ogni successo e da pettegoli depositari esclusivi dell’amor patrio con ogni annesso e connesso.
A me, per esempio, da fastidio il ricorrente declamare della frase «giù il cappello avanti agli Alpini» che troppo frequentemente pronuncia chi forse nemmeno sa che essa è stata coniata proprio da chi il cappello (ed altro) l’ha dovuto calare davanti agli alpini. Lasciamocelo ripetere dagli ex avversari onesti e comunque dagli altri, ma non vantiamoci troppo in forma sfacciatamente pubblica ponendo gli astanti nella condizione di doverci applaudire quasi fosse un segnale come quello che la regia televisiva prescrive per coloro che assistono alla registrazione di serate canzonettistiche.
Consolante esempio di perdurante sensibilità patriottica è rappresentato dall’inaugurazione - in provincia di Treviso, in poco più un mese - di almeno otto testimonianze di riconoscenza verso i
Caduti. Ne sono state promotrici le associazioni ma le iniziative hanno trovato sincero riscontro nelle popolazioni e convinto interessamento presso gli Enti pubblici.
Il 12 settembre - sul colle San Gallo, dominante la Piana di Sernaglia - è stato inaugurato il monumento all’aviatore. L’opera - dello scultore trevigiano Giuseppe Gatto - è costituita da un
basamento in cemento armato alto tre metri e da una stilizzata ala d’aereo sormontata da una statua - in bronzo, alta oltre due metri - della Madonna di Loreto patrona degli aviatori. Il significativo monumento, la cui inaugurazione ha richiamato una folla di autorità e di rappresentanze, è stato voluto dal nucleo Quartier del Piave dell’Associazione Arma Aeronautica.
Il 10 ottobre a Treviso - piazzale antistante la caserma «Salsa» che fu sede del 9° Reggimento Bersaglieri - è stato inaugurate un monumento in concomitanza con il raduno interregionale dei
piumati. L’opera è stata benedetta da mons. Antonio Sartoretto che, dopo essere stato alpino del battaglione «Feltre», fece parte per altro lungo periodo del Corpo dei bersaglieri; il drappo che avvolgeva la stele-monumento è stato tolto dai fratelli della medaglia d’oro Nino Regazzo, alla presenza di autorità tra cui il sindaco di Treviso grand’uff. Marton, il prefetto dott. Curione, il gen. Adolfo Orofino comandante il Presidio militare, il gen. Bartolucci ed altri alti ufficiali, oltre al presidente nazionale dell’associazione grand’uff. Giuseppe Cavalieri e il presidente interregionale gen. Ramondini. Innumerevoli le bandiere e rappresentanze tra cui quelle degli alpini, che hanno poi assistito alla sfilata (naturalmente di corsa) alla quale hanno partecipato – lungo il Calmaggiore - il reparto in armi e numerosi bersaglieri in congedo.
Domenica 24 ottobre sono stati inaugurati i monumenti dedicati ai Caduti dalle popolazioni di S. Giacomo di Carbonera, e di Cavrie di S. Biagio di Callalta. Per entrambe le iniziative si è dimostrata feconda l’intesa delle associazioni combattentistiche e d’arma con le autorità dei rispettivi comuni, e le cerimonie hanno richiamato una folla di rappresentanze e di cittadini.
Lo stesso giorno c’è stata l’inaugurazione del monumento all’artigliere realizzato a Paese, e il 31 ottobre quella del monumento ai Caduti - opera dello scultore Benetton - eretto di fronte alle scuole comunali di Treville di Castelfranco Veneto, e dei pennoni al monumento ai Caduti a Cordignano su iniziativa della locale sezione dell’Associazione dei combattenti e del Gruppo alpino presieduto da Ennio Da Re.
La giornata del IV Novembre si è conclusa a Conegliano con una suggestiva cerimonia con la quale è stata inaugurata - alla chiesa di S. Orsola, al piazzale del Castello - la ripristinata campana in memoria dei Caduti. Preceduto dalle bandiere delle associazioni si è formato un corteo che dalla Gradinata degli Alpini è salito fino a S. Orsola e del quale facevano parte il sindaco dott. Antonello - con la giunta, i consiglieri e il segretario capo dott. Cremonesi - il vice prefetto dott. Curione, i generali Barbara e Sinopoli, presidenti e larghe rappresentanze delle associazioni combattentistiche e d’arma e moltissimi cittadini. L’avv. Bianchi ha rivolto il saluto e il ringraziamento agli intervenuti, e l’on. Fabbri ha pronunciato il discorso ufficiale. Mentre veniva eseguito l’ Inno del Piave, il sindaco e il gen. V. E. Borsi di Parma - comandante il V Corpo d’armata - hanno recato una corona d’alloro alla base del campanile sul quale è stata murata una lapide; dopo l’esecuzione del silenzio fuori ordinanza, la campana ha iniziato a diffondere i suoi rintocchi richiamando il sacrificio dei nostri Soldati.

M.A.