CARITA’ DI PATRIA


Dicembre 1971

I giornali cominciano ogni mattina la loro musica con l’articolo di fondo o di mezzo fondo o senza fondo dove viene trattato l’argomento fondamentale del momento; cioè mancanza di serietà, mancanza di abilità, mancanza di pietà.
In mezzo a tante mancanze capita sott’occhio la «carità di patria» che sarebbe quella misericordia, quella compassione, che ci fa la patria e che dovrebbe obbligarci a non parlare dell’argomento fondamentale del momento, e ciò per non passare da buffoni, da inetti, da briganti, soprattutto davanti agli stranieri.
Però i giornali questa carità di patria non la fanno perchè la tirano fuori mentre spifferano la notizia che doveva restare un segreto.
Quando sento parlare di carità di patria io immagino la Biondona seduta sugli scalini di una chiesa che stende la mano implorando: fate la carità a questa povera patria! Che poi è un’immagine burlona perchè la Biondona vive, sì, di elemosine ma sta benone.
Viceversa ci sono degli argomenti che vengono quasi taciuti o sorvolati dai giornali di modo che la patria invece di ricevere la carità ce ne rimette.
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E allora? Allora ecco qua un argomento magari piccolo, magari sproporzionato, ma buono.
Finita, come sappiamo, la Guerra ‘40-45 la Marianna accortasi che da Briga e Tenda si poteva vedere col binocolo (per modo di dire) Nizza invece di Cuneo pretese da noi quei due posti d’osservazione.
Su tale argomento i giornali dell’epoca sorvolarono il più possibile convinti di fare la carità alla Biondona la quale non potendo dire «jamais» si mise sull’attenti e consegnò senza tante ciàcole Briga e Tenda alla Marianna.
Adesso ci sarà chi vorrà sapere cosa mi salta in mente di tirar fuori dopo tanti anni la ruberia di Briga e Tenda perchè potrebbe anche darsi che i borghesi e i tendaschi stiano oggi meglio di noi, vestano alla provenzale e cantino la «Marsigliese» d’la séira a la matin. Oh! Ciribiribin.
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Queste cose mi sono saltate in mente il giorno dell’adunata degli Alpini a Cuneo dove in mezzo a tanta gente della Provinicia Granda mi è sembrato di non aver visto nessuno di Briga e Tenda.
Un triste pensiero mi turbava. Pensavo ai vecchi cani di Briga e Tenda che nei Battaglioni Alpini «Clapier», «Mercantour», «Saccarello», avevano fatto la Guerra ‘15-18 e che oggi, se sono ancora al mondo, non zufolavano certo la muliebre melodiosa «Marsigliese» ma cantavano nelle loro case il marziale maschio canto del «Valore Alpino ».
Giusto. Ma prima la carità di patria che c’insapona di misericordia e compassione ogni mattino. Poi l’allegria.
Feramieu. Busiard!
Feramieu ch’a mònta su.
Cala giù.

EUGENIO SEBASTIAN!