RIUNIONE A MILANO...


Febbraio 1966

Riunione a Milano dei Presidenti di Sezione e della stampa alpina

Il 30 gennaio si è svolta a Milano l’annuale costruttiva riunione dei presidenti delle sezioni alpine e dei direttori dei giornali sezionali.
Il Presidente nazionale Dott. Ugo Merlini ha tra l’altro portato ad esempio le sezioni delle tre Venezie le quali, attraverso i periodici incontri dei propri dirigenti e i ricorrenti raduni alpini triveneti, hanno dato un’ottima dimostrazione di saper collaborare efficacemente in ogni circostanza d’interesse associativo.
In particolare il Presidente nazionale ha raccomandato che, soprattutto in occasione della prossima adunata nazionale, si possa accertare un ulteriore miglioramento del comportamento dei soci, una maggiore eliminazione dei cappelli alpini che molti bocia hanno resi ridicoli con riduzioni e con fronzoli, l’esclusione assoluta di cartelli dei Gruppi ed infine la «pulizia del corteo» nel senso che alla sfilata partecipino esclusivamente gli alpini senza «femene» e senza figliolanza al seguito.
Il Presidente nazionale raccomanda l’assolvimento del dovere di ogni partecipante di acquistare la tessera-adunata la quale, oltre a rappresentare un valido contributo per il sostenimento delle notevoli spese organizzative, riserva numerose facilitazioni elencate anche nel n. 1 de L’ALPINO di quest’anno.
Un argomento da disciplinare è quello che riguarda la richiesta di fanfare militari alpine e di rappresentanze militari per le adunate indette dalle sezioni e dai gruppi; le richieste vengano inoltrate tramite la Sede nazionale e a mezzo delle rispettive sezioni.
Oltre ad avere elogiato la stampa alpina per la sentita dedizione agli scopi statutari e la coraggiosa prova (anche finanziaria) che continuano a dare, il Presidente nazionale ha trattato alcuni argomenti di carattere amministrativo; in particolare ha ricordato che, considerato anche il costo del giornale nazionale, ogni socio viene annualmente «a costare» quasi 270 lire per cui si renderà necessario l’adeguamento delle quote individuali destinate alla sede nazionale.
Tra i numerosi interventi è stato interessante quello del Prof. Galli di Roma (la sua fluente barba è divenuta quasi bianca ma egli è sempre il generoso e prezioso Alpino di sempre) il quale ha raccomandato alle sezioni e ai gruppi di adottare la massima cautela nel collaborare a «comitati» di vario genere pur aventi finalità apprezzabili ma sull’entità e modalità operativa dei quali non sia possibile avere precise assicurazioni.
La simpatica e soprattutto valida riunione, conclusasi all’insegna della massima coesione ed indipendenza associativa, ha trovato il suo finale in un rancio allestito presso il ristorante Commercio di piazza Duomo ove i partecipanti hanno cordialmente integrato i propri scambi d’idee e le reciproche promesse di collaborazione.