NOTIZIE VARIE


Agosto 1966

La vicina Sezione di Pordenone ha il proprio giornale

Gli amici della Sezione di Pordenone hanno dato alle stampe il primo numero del loro giornale sezionale dal titolo «La più bela fameja»; ottima la scelta del nome e anche la data di battesimo che è il 24 maggio.
Ricordiamo che il Presidente Scaramuzza - in occasione della riunione dei dirigenti alpini a Pordenone, circa tre anni or sono - aveva strabuzzato gli occhi tanto gli sembrava difficile giungere a un giornale sezionale; ora ce l’hanno fatta e di cuore auguriamo buon lavoro al Direttore Dott. Angelo Scotti e ai suoi Collaboratori.


Triste primato

Il soldato africano Lionel do Wit, ferito nel Nordafrica nel 1941, è con molta probabilità il più scalognato dei sopravvissuti alla guerra, avendo subito in sette anni - per rimediargli il corpo devastato - 40 interventi chirurgici.


TROFEO G. D. PERRUCCHETTI DI FOTOGRAFIA ALPINA
Cassano d’ Adda 2 - 16 Ottobre 1966

La sezione A.N.A. di Milano ed il Gruppo di Cassano d’Adda indicono il Concorso di fotografia alpina, mettendo in palio il Trofeo G. D. Perrucchetti.
Il concorso è riservato a tutti gli Alpini, in armi ed in congedo, ed ai Comandi Militari Alpini e vuole presentare per la prima volta una completa rassegna fotografica della vita e delle attività degli Alpini, dalla fondazione del Corpo ad oggi.
Il concorso è articolato in due sezioni:
A) SEZIONE MILITARE: riservata agli Alpini in servizio attivo ed ai Reparti Militari che potranno partecipare con fotografie degli archivi storici - Tema: Vita delle truppe alpine.
B) SEZIONE SOCI A.N.A.: riservata agli Alpini in congedo, iscritti alla Associazione Naz. Alpini - Tema: Alpini per tutta la vita.
- Le opere di questa Sezione potranno illustrare qualsiasi aspetto della vita in montagna, purché nella composizione grafica sia presente l’uomo, in quanto Alpino, ed in ogni caso sia presente uno dei simboli del corpo (Cappello, Penna nera, mostrine, ecc.).


Sul Montello

Un grande Tempio che ricorderà i Caduti di ogni guerra e di ogni nazione, e che verrà dedicato alla «Regina della pace», sorgerà a Giavera del Montelio; il progetto è dell’architetto trevigiano Angelo Tramontini.
Giavera, la cui costituzione in comune è assai recente per cui non possiede nemmeno il monumento ai Caduti, è la località che vide la punta più avanzata del nemico infrangersi di fronte agli eroici corpo a corpo degli arditi del 27° Reparto d’assalto.
I combattimenti di Giavera, svoltisi nel corso della battaglia dei Solstizio, videro contemporaneamente impegnati - oltre che le truppe italiane e quelle dirette contendenti austriache - anche reparti inglesi (e ne esiste tuttora il cimitero, curato assai meglio dei cimiteri di guerra italiani), francesi, americani, polacchi, rumeni, ungheresi, cecoslovacchi e jugoslavi.
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L’11 settembre prossimo, a Santa Croce del Montello, sarà scoperto un busto di E. A. Mario autore della «Leggenda del Piave»; a ricordo del poeta napoletano il cui nome è indissolubilmente legato a una delle più gloriose pagine della nostra storia militare, verrà pure inaugurato - nel corso della, stessa solenne cerimonia - anche un nuovo edificio scolastico.
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Nelle immediate vicinanze del Montello, al Santuario della Madonna delle Grazie a Colbertaldo di Vidor, si svolgerà - domenica 18 settembre - una cerimonia alla quale sono invitati anche gli Alpini e nel corso della quale verrà ricordato il cav. Cecchella recentemente scomparso e che fu entusiasta promotore dell’iniziativa di costruire il Tempio del Donatore di Sangue a Pianezze di Valdobbiadene. Alla manifestazione, promossa da Don Vittorio Celante che fu cappellano dell’«Exilles» e che inizierà alle ore 15,30, parteciperà una fanfara alpina.


Incidenti ad alpini

Mentre compiva una ricognizione con un altro ufficiale in vista del campo estivo del Gruppo «Bergamo» del 5° Reggimento di artiglieria da montagna, il capitano Eligio Crespani di 35 anni da Vicenza è perito il 23 giugno a seguito della caduta da una scarpata sull’Adamello; esperto ed appassionato rocciatore, il Cap. Crestani comandava da due anni il reparto comando.
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Il ten. Bruno Bergero da Savona, in forza al btg. «Feltre», è morto il 25 giungo a causa dell’anticipato scoppio di una carica di tritolo durante una lezione tenuta al reparto durante il campo estivo a Cima Collisei.
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A Tamaroz, in Val Raccolana, quattro genieri della «Julia» sono stati travolti il 30 giugno da una frana, mentre erano intenti a consumare il rancio su un pianoro a ridosso di un costone roccioso.
L’alpino Agostino Marinelli da Barisano (L’Aquila) è purtroppo deceduto malgrado un disperato intervento chirurgico presso l’ospedale militare di Udine; più o meno gravemente sono rimasti feriti gli altri tre militari.


Decennale della Sezione Argentina

«Nel decennale della Sezione i commilitoni d’oltreoceano vi ricordano con fraterno affetto».
Con queste brevi parole che contengono tutta la nostra indissolubile fraternità alpina, il Presidente della Sezione Argentina Cap. Giuseppe Zumin ci ha inviato, oltre che la cartolina stampata in occasione del decimo anniversario di fondazione, anche un esemplare della magnifica medaglia coniata a ricordo dell’avvenimento; oltre che le due date «1956 - 26 giugno - 1966», la medaglia reca incise le seguenti parole: «PER L’ ITALIA SU PER I MONTI E OLTRE OCEANO».
Vivamente ringraziamo il Presidente Zumin, ed auguriamo all’attivissima ed esemplare Sezione Argentina - e a ognuno dei Soci e alle loro Famiglie - la buona fortuna che soprattutto loro si sanno quotidianamente meritare.


Altri due morti in Alto Adige: le Guardie di Finanza Salvatore Cabitta e Giuseppe D’Ignoti, caduti in un vile attentato a San Martino in Casies.
Ogni espressione - di pietà per i caduti e di disprezzo per gli attentatori - non risulterebbe intensa quanto vorremmo.
I morti in Alto Adige - dal 1961 - sono trentaquattro e i feriti 559, senza contare quelli dei precedenti anni.
Un treno merci ha subìto gravi danni per una bomba che l’ha sorpreso a Ponte Alto di Mules. Un altro attentato è stato fortunatamente sventato da cinque artiglieri alpini della «Taurinense» i quali han messo in fuga i terroristi quando avevano già predisposto i fori da mina sotto le rotaie della ferrovia a nord della galleria di Lasta, ad appena otto chilometri dal Brennero.
Quante vite e maggiori danni accadrebbero se i nostri soldati non vigilassero costantemente a rischio della propria vita! O che sia meglio mandare gli obiettori di coscienza a rivolgere buone e convincenti parole ai terroristi?


Obiettore in Grecia
Il «testimone di Geova» Kazani, un greco di 22 anni, già condannato per aver rifiutato di adempiere al servizio militare, è stato condannato a morte l’8 agosto per aver nuovamente rifiutato di vestire la divisa dopo aver scontato la prima lieve condanna.
E’ stato interposto appello e la sentenza sarà riesaminata il 9 settembre; Kazani spera di evitare la pena capitale, e noi - malgrado la poca simpatia che sentiamo per gli obiettori - gli auguriamo di riuscirci (e di convincersi a fare il suo dovere di cittadino).

La storia del 5° Alpini
Il bel libro col quale il Colonnello Aldo Rasero («Ras» per gli Alpini) ha raccolto la storia del 5° Reggimento Alpini, è giunto alla seconda edizione.
Presentata in bella veste tipografica, con sovracopertina plasticata, ricca di tavole e di illustrazioni, la pubblicazione di Rasero contiene ampie notizie anche sulla storia del Corpo degli Alpini e della nostra stessa Associazione.
E’ documentazione storica, viva, descritta in forma chiara e brillante, che avvince e commuove, permeata com’è di una profonda carica umana.
In libreria costa L. 3.500 ma per gli alpini c’è il prezzo veramente speciale di L. 2.500; basta chiedere il libro direttamente alle «Arti Grafiche R. Manfrini - Rovereto (Trento)» e le 2.500 lire si pagano quando il libro vi arriva a casa.