TEN. COL. TIZIANO SERAFIN


Febbraio 1965

Unanime compianto per la morte del nostro Consigliere Ten. Col. Tiziano Serafin


Il Ten.Col. Tiziano Serafin

Il Ten. Col. Tiziano Serafin — socio fondatore e consigliere della nostra Sezione — è improvvisamente deceduto il 7 gennaio mentre si apprestava ad intervenire ad una riunione di amici alpini.
La successiva domenica 10 gennaio la nostra Sezione ha dato il saluto di addio all’amata Penna Bianca; c’era il Consiglio direttivo al completo con il vessillo sezionale e i gagliardetti di tutti i Gruppi, molti alpini stupiti oltre che commossi, il T. Col. Alberto Piasenti della Sezione Staccata di Artiglieria e tanti altri amici ed estimatori.
Levata in casa dagli alpini, la Salma di Serafin è stata seguita fino alle porte di Conegliano dove il Presidente Comm. Curto si è reso interprete del compianto della Sezione.
Il Presidente ha ricordato la tenacia e il valore dimostrati durante la Grande Guerra dal caro Amico il quale venne poi a Conegliano ritornandovi infine a concludere la Sua vita laboriosa trascorsa in Italia e all’estero.
«Gli Alpini che qui riuniti Ti danno il loro saluto — ha continuato il Comm. Curto — Ti hanno sempre voluto bene per la Tua bontà, per la gentilezza d’animo, per il Tuo entusiasmo alpino, per la Tua rettitudine ed onestà; con noi sei stato veramente fratello e sempre Ti ricorderemo. Tu lasci Conegliano e lasci tutti noi, mentre altri fedeli Alpini Ti attendono nella Zoldo natìa per consegnare il Tuo corpo alle amate montagne e il Tuo spirito alle schiere di Cantore».
Il Presidente Curto ha quindi rinnovato le condoglianze della Sezione all’adorata Consorte e ai parenti del T. Col. Serafin, dopo di che la Salma è proseguita per Forno di Zoldo dove si sono svolte le solenni esequie con la partecipazione di autorità, alpini locali e migliaia di montanari giunti anche dai paesi vicini; il vice presidente Cav. Daccò e il consigliere sezionale sig. Giacomo Soravia hanno presenziato alla conclusiva mesta cerimonia svoltasi tra una selva di gagliardetti alpini oltre alle bandiere del Comune e dell’Associazione Combattenti, i Vessilli sezionali di Belluno e Conegliano e il Gagliardetto del Gruppo «Val Zoldana» del quale il T. Col. Serafin fu tra i fondatori. Il Sindaco di Forno di Zoldo diede l’estremo saluto tra il cordoglio di tutte le Penne Nere della valle.
Tiziano Serafin era nato in località Bragarezza di Forno di Zoldo il 18 settembre 1892 e, dopo il servizio di leva compiuto al 3° Genio telegrafisti, venne inviato in Tripolitania nel 1914 alla Stazione Radio di Sjrte; rimpatriato e destinato all’ufficio postale del paese natìo al seguito di una divisione che operava sul Col di Lana, egli volle far parte degli Alpini come lo erano già tre suoi fratelli e come altro fratello che stava per venire arruolato.
Serafin venne prima mandato nel Comelico come capo stazione telefonica eliografica e poi a Cortina d’Ampezzo per frequentare il corso allievi ufficiali presso il 23° Regg. Fanteria con ... lezioni pratiche in trincea a Bottestagno durante un’azione al Son Pauses; a fine dicembre del 1915 ebbe la promozione ad Aspirante Ufficiale e destinato al battaglione «Val Piave» del 7° vestendo finalmente la divisa alpina a Pocol di Cortina. Assegnato alla 267°, Serafin venne inviato a Col dei Stombi per assumere il comando del distaccamento di Go-letta Zurlong.
Delle sue imprese il buon Serafin non parlava; gli piaceva solo ricordare come era divenuto Alpino sembrandogli quella la meta più importante e secondari tutti gli eroismi e le fatiche che comportava il cappello con la penna; e ciò anche se nella storia del 7° Alpini il suo nome ricorre con notevole frequenza.
Congedato e ritornato alla sua stimatissima Famiglia (il papà cav. Augusto fu sindaco e il fratello cav. Silvio segretario comunale di Forno) Tiziano Serafin fondò con altre Penne Nere la Sezione Zoldana dell’Associazione Alpini, risorta successivamente nell’attuale Gruppo Val Zoldana della Sezione di Belluno, costruì — assieme a Bortolino Lazzarin — la casa frazionale di Bragarezza, fu presidente del comitato per i restauri della chiesa parrocchiale di S. Floriano, eresse infine il grande Crocefisso col legno dell’antico pino delle croci che suo padre immortalò con una squisita poesia.
Giunse poco dopo nella nostra Conegliano e, nel 1923, fu tra i fondatori della nostra Sezione assieme a tre dei suoi quattro fratelli alpini; andò infine in Polonia, e fu poi per tanti anni dirigente di una miniera a Castellina in Chianti.
Qualche anno fa egli ritornò a Conegliano per il breve riposo terreno che la vita ancora gli concedeva, dedicandosi attivamente alla sua vecchia sezione che lo volle Consigliere ascoltato ed amato per la sua squisita bontà, per l’esemplare saggezza e cortesia, per il suo affabile e generoso spirito alpino.