IN FRANCHIGIA...


Ottobre 1961

PROCESSI
Si conoscono i risultati dei processi a carico dei terroristi altoatesini e in particolare (tanto per curiosità) quello a carico del ventitreenne Umberto Fauster da Brunico che in un bar ha detto:
«Venite qua, voi alpini, con la vostra sporca divisa?».
B.A.T. Treviso

Caro lettore, ci risparmi richieste del genere perché se parliamo di questi argomenti ci viene da scrivere parolacce e allora finisce che il processo lo subiamo noi per vilipendio ai saccheggiatori dell’Alto Adige.
Se lei è un italiano a posto con la testa deve ammettere che quanto è successo e succede è un gran casino; è inutile che noi se ne parli sprecando bile e carta tanto più che tutto conferma quanto il «taliano» sia «bono» : buono tre volte, e ci siamo capiti.

EROISMO POSTBELLICO
E’ vero che in Africa Settentrionale c’è un colonnello degli alpini che passa per i campi di battaglia a raccogliere i Caduti italiani durante la guerra?
bocia G.Z. - S. Pietro di F.

Si capisce subito dalla domanda che sei un «bocia» di recente naja; durante il servizio militare non avrai avuto modo di sentir parlare molto di imprese simili impegnato com’eri, come tutti gli altri, ad apprendere nozioni e a scarpinare per i monti. D’altronde 1’A.N.A. ha lo scopo complementare di ricordare ciò che han fatto e fanno i «veci» ed eccoti quindi brevi notizie su ciò che hai richiesto.
Nel Sahara egiziano vive effettivamente, da poco dopo la fine del conflitto, il Ten. Col Conte Paolo Caccia Dominioni il quale, con il suo attendente di guerra e alcune guide locali, esplora il deserto spesso seminato di mine per raccogliere i resti dei Caduti italiani, tedeschi e anche degli avversari; ha formato un cimitero ormai famoso, con tante croci bianche sui seimila morti circa che le pericolose ricerche han dato modo di ritrovare e spesso identificare.
Una torretta-faro emerge da questa distesa di croci a quota 33 di El Alamein . un tricolore italiano vi sventola in permanenza quasi a rappresentare lo spirito vivo di tutti quei Caduti.
I morti appartengono a tutte le armi; vi prevalgono i paracadutisti della magnifica Divisione «Folgore» che era costituita, ricordalo bene, in misura del quaranta per cento, da alpini divenuti paracadutisti; il quinto comandante della «Folgore» fu anzi il Gen. Riccardo Bignami già comandante della Scuola Allievi Ufficiali Alpini di Bassano del Grappa.
Di alpini, nelle coste libiche ed egiziane, ne sono rimasti anche di vivi e ciò ha dato la possibilità, il 4 novembre 1955, di costituire il Gruppo alpino dell’Africa Settentrionale; il gagliardetto è stato donato dalla città di Lecco (di dove, se non andiamo errati, è nativo il Capogruppo Caccia Dominioni) e benedetto dal Cappellano di Quota 33, il Salesiano don Luigi Odello con la Signora Lina Anghileri quale madrina.
Quante considerazioni efficaci possiamo fare insieme, caro «bocia» G. Z. che non risulti nemmeno iscritto alla Sezione quasi ciò comportasse un sacrificio insostenibile?

IL VAL CISMON IN GRECIA
Dalla lettura della storia del «Val Cismon» apparsa nel n. 3 del vostro periodico, noto incertezza per quanto riguarda i caduti del battaglione nella guerra di Grecia mentre sono sicuri i dati delle perdite nella guerra 1915-18 e persino in quella di Russia; gradirei conoscere il numero dei caduti e dei dispersi del «Cismon» essendo io appartenuto a questo battaglione; grazie.
V. B. . Vittorio Veneto

La nostra redazione non è purtroppo in grado di accontentarti, amico alpino del «Val Cismon»; non conosciamo infatti i dati richiesti.
Possiamo solo precisare che i morti italiani accertati nella campagna di Grecia furono 13.755, oltre a 50.874 feriti, 12.368 congelati e più di 25.000 dispersi di cui diecimila vennero poi considerati morti.
Ci rivolgiamo quindi alla cortesia di chi può fornirei la statistica dei caduti del «Val Cismon» durante la campagna di Grecia e ringraziamo assicurandone la pubblicazione.