LABORATORIO
DEL CENTRO DI LAVORO GUIDATO
DE "LA NOSTRA FAMIGLIA"

31 maggio 1985, inaugurazione

G In tempo di pace gli alpini sanno forgiare le loro armi trasformandole in strumenti di lavoro per venire incontro a chi ha bisogno.

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Il cap. Giacomo Soravia, dopo la benedizione impartita dal
vescovo Eugenio Ravignani, taglia in nastro inaugurale


La folla assiste all’inaugurazione dei locali del laboratorio


Il presidente Giacomo Vallomy porge il saluto della Sezione
e consegna ufficialmente il fabbricato all’Istituto

Per onorare degnamente le sue nozze di diamante, la sezione ANA di Conegliano, sensibile ai problemi di carattere umanitario e sociale, ha voluto scrivere una pagina a caratteri cubitali: la realizzazione di un fabbricato di 125 mq da adibire a laboratorio guidato per giovani handiccapati, con annesso forno per la ceramica, costruito su di un terreno generosamente offerto dai coniugi Angelo e Teresa Vendrame in località Bocca di Strada di Mareno do di Piave.
Per la realizzazione dell'opera si sono mobilitati molti alpini della Sezione, i quali rubando ore di riposo settimanale e sacrificando ogni festività si sono adoperati, in migliaia di ore lavorative, guidati dai geom. Lino Chies e Gilberto Loschi e dagli esperti Remigio Chies, Attilio Manzato e Lino Dalla Colletta.
Del diverso materiale necessario alla costruzione, dell'uso di automezzi e delle forniture di impianti si sono fatti carico altri soci ed amici benefattori.
A tutti un encomio solenne e grande riconoscenza per il gesto compiuto, silenzioso ed umano.
A questi Alpini, alla presentazione del progetto, una signora ha scritto: "Grazie per la vostra intenzione che è per noi promessa di speranza, come fiore che presto darà frutto... Forza Alpini, il bene della società si costruisce anche e soprattutto in tempo di pace".

Le manifestazioni per le celebrazioni del sessantesimo anniversario della Sezione, furono aperte con l'inaugurazione dell'ampliamento del CENTRO DI LAVORO GUIDATO PER I DISABILI DE "LA NOSTRA FAMIGLIA"
Il centro potrà ora assolvere ancora più degnamente la funzione per la quale è stato voluto, per la generosità degli alpini che hanno dedicato, per mesi e mesi, il loro tempo libero alla costruzione del nuovo fabbricato.
Alla cerimonia erano presenti numerose autorità, il vescovo di Vittorio Veneto mons. Eugenio Ravignani, il prefetto di Treviso dr. Scivoletto, i sindaci di Conegliano (dr. Giubilato), di Mareno (Bottecchia), di Pieve di Soligo (dr. Padoin), di Sernaglia della Battaglia (p.i. Spironelli) e di San Fior (Rui); il comandante della Finanza Ten. Battaglini, il presidente dell'USL 12 De Bastiani, oltre gli on. Anselmi e Armellin.
Con il presidente sezionale prof. Giacomo Vallomy c'erano il geom. Lino Chies, i vice presidenti Bozzoli e Brunello e il veterano socio fondatore cap. Giacomo Soravia, gli emblematici avv. Francesco Travaini e il comm. Giovanni Daccò.
La cerimonia ebbe inizio con l'alzabandiera, accompagnata dalle note del "silenzio" eseguite dal Corpo Bandistico di Mareno di Piave e il taglio del nastro inaugurale da parte del "vecio" cap. Giacomo Soravia. Seguì la benedizione del vescovo mons. Ravignani, che nel suo breve discorso si è soffermato su tre amori che la cerimonia esprimeva: la Patria, i fanciulli che più degli altri hanno bisogno, e di coloro che si dedicano a questi fanciulli.
Quindi intervennero il prof. Vallomy, il quale consegnò ufficialmente il "laboratorio" a nome della Sezione; l'onorevole Anselmi e la responsabile generale de "La Nostra Famiglia" Zaira Spreafico, la qua le disse che la solidarietà degli alpini è un monumento che vollero costruire a se stessi in tale circostanza. Un atto di grande amore!
Interessante è stato l'intervento del geom. Lino Chies che ha seguito e diretto con il geom. Gilberto Loschi i lavori, e fatto il manuale con gli esperti Remigio Chies, Attilio Manzato e Lino Dalla Colletta.


UN PO’ DI STORIA

Il Centro di Lavoro Guidato di Mareno di Piave viene costituito per decisione dell’Associazione “La Nostra Famiglia” il 10 gennaio 1982, ed entra in funzione nelle settimane successive, ospitando i primi dieci utenti in regime di convenzione con la locale ULSS. Dopo il centro di Casa Fenzi è la seconda struttura diurna per disabili adulti nel territorio.
Nasce in un ex laboratorio artigianale ristrutturato, grazie alla generosità dei signori Angelo e Teresa Vendrame, in località Bocca di Strada, via Ungheresca 64, comune di Mareno di Piave. Il progetto si realizza in una struttura – nata con caratteristiche di sperimentazione – in analogia ad esperienze di comprovata validità all’epoca già funzionanti a Como ed a San Vito al Tagliamento.
E’ rivolto a soggetti che, comunemente, non appartengono alla fascia di coloro che sono preposti alla attività lavorativa, ma che sono in grado, in base all’andamento rilevato in fase di riabilitazione, di realizzare un sufficiente apprendimento lavorativo nell’ambito dell’esercizio delle autonomie possibili.
Nel novembre del 1982 è già attivo anche il primo gruppo di volontari che opera in stretta connessione con gli operatori del centro e con gli utenti, facendo rete con il territorio.
Nel 1984 il Centro Sperimentale di Lavoro Guidato di Mareno di Piave viene segnalato come esperienza significativa nell’ambito di un progetto pilota della Regione Veneto in ordine ai problemi dell’inserimento lavorativo dei disabili. Viene pubblicato uno studio, redatto dalla dr.ssa Alda Pellegri, nel quale si precisano e si ridefiniscono scopi e caratteristiche del Centro.
Nel 1985 grazie all’intervento ed alla partecipazione attiva dell’Associazione Nazionale Alpini, sezione di Conegliano, il Centro viene ampliato e dotato di due ampi fabbricati comunicanti che permettono di aumentare gli spazi a disposizione degli utenti sia per le attività produttive che per le attività di socializzazione e di relazione con il territorio. Il carattere sperimentale si conclude e l’esperienza è considerata consolidata.
Si arriva così fino ai giorni nostri, operando in regime di convenzione con la locale ULSS che contempla, fino al 1998, la presenza di n. 30 utenti, ampliata a 41 nel 2000 nell’ambito di un programma specifico.
Il Centro è aperto a giovani con disabilità di varia natura e grado che non possiedono i requisiti comunemente richiesti per l’inserimento in corsi professionali comuni o che da questi sono stati esclusi perché non idonei, dopo un periodo di frequenza, o da altri giovani che, pur avendo frequentato corsi professionali speciali o comuni, non hanno potuto raggiungere una qualifica o un grado sufficiente di professionalità per un inserimento diretto nel mondo del lavoro.
Il Centro rappresenta anche un “intervento ponte” tra la formazione professionale e l’inserimento lavorativo diretto nel mondo del lavoro. Si tratta pertanto di un particolare tipo di “formazione in situazione” ai fini dell’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro in ambiente comune.
Il Centro ha un’utenza che continua ad essere seguita costantemente dall’equipe pluridisciplinare e multispecialistica del Presidio di riabilitazione “La Nostra Famiglia” di Conegliano sia sotto l’aspetto medico-riabilitativo che psicologico e sociale, al fine di mantenere e potenziare i livelli di autonomia raggiunti.
L’equipe di Conegliano in stretta connessione con il team degli operatori del Centro di Mareno di Piave, definisce ed aggiorna le linee del progetto individuale, ne persegue l’attuazione e lo sottopone a valutazione e verifica. Tutto questo avviene in uno scambio costante con l’utente e la sua famiglia, dei cui bisogni, orientamenti, richieste, attese, si tiene conto così come se ne valorizzano proposte e disponibilità.
L’attività del Centro – che si svolge dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00 per 45 ore settimanali – avviene in concertazione con la Direzione dei Servizi Sociali, settore handicap età adulta, dell’ULSS 7.

Sergio Dugone


GLI ALPINI RICORDANO I VENT’ANNI DEL CENTRO DI MARENO E L’INTERVENTO ANA PER LE PERSONE DISABILI


La Direttrice Gigliola Gasati porge gli auguri.

Il sindaco Floriano Zambon (di profilo) ricambia gli auguri

Alcuni ospiti dell’Istituto

L’emblematico Endrin dirige un spontaneo coro

Il presidente Antonio Daminato ricambia gli auguri

Il 18 dicembre 2002, appuntamento al Centro di Lavoro Guidato de “La Nostra Famiglia a Mareno di Piave, per il tradizionale scambio degli auguri natalizi.
La numerosa delegazione degli Alpini era guidata da Antonio Daminato, presidente della sezione di Conegliano e vedeva la presenza di numerosi rappresentanti dei gruppi, di “veci” e “bocia”. Era presente anche il presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 7 l’alpino Floriano Zambon.
Ad accogliere gli Alpini – molti dei quali attivi nel volontariato presso lo stesso centro – Gigliola Casati, responsabile de “La Nostra Famiglia”, Eros Donadi, coordinatore del centro, ed i 40 utenti della vivace realtà di Mareno di Piave.
Gigliola Casati ha ricordato come il 2002 veda Mareno fare memoria dei vent’anni dalle origini e l’incontro – quasi immediato – con gli Alpini che si fecero poi carico dell’ampliamento del centro inaugurato in occasione del 60° della sezione Ana di Conegliano.
“Il nostro grazie agli Alpini è iniziato allora ed è continuato in tutti questi anni – ha detto Gigliola Casati – e spero continui ancora per i valori che condividiamo e per l’attenzione alle persone più indifese”.
La struttura – inaugurata nella sua dimensione attuale nel 1985 – ospita oggi 40 utenti e, in attesa dell’avvio del progetto di ampliamento per il quale si stanno cercando risorse ed opportunità, vede anche la parziale utilizzazione di una palazzina adiacente.
Antonio Daminato ha voluto ricambiare gli auguri sottolineando come sono gli Alpini a ringraziare gli utenti, gli operatori, i volontari del Centro di Lavoro Guidato per ciò che fanno e ciò che sanno essere dentro la nostra società.
“Noi ci sentiamo di casa in questa realtà  e non mancheremo, nell’anno europeo per le persone disabili che si celebra nel 2003 ed in vista dell’80° della sezione in programma nel 2005 – ha detto Daminato – di considerare con attenzione come intervenire perché l’impronta alpina caratterizzi anche il futuro di questo Centro per persone diversamente abili che qui conducono esperienze di vita e di serenità”.
Floriano Zambon, presidente della conferenza dei sindaci ha voluto segnalare come aveva vissuto la nascita di Mareno, secondo centro per disabili adulti dopo quello di Conegliano, ed il suo ampliamento ad opera degli Alpini, quale risorsa per la comunità e per le persone che frequentano queste strutture.
“Lo scorso anno abbiamo dato una sede nuova al primo di questi centri in via Piovesana a Conegliano, nel 2003 che si caratterizza per essere un anno di attenzioni alle persone disabili – ha sottolineato Zambon – potremmo valutare come dare una migliore struttura a questa realtà di Mareno di Piave per la quale i sindaci hanno sempre avuto una attenzione particolare”.
Stefano, a nome degli utenti del centro ha poi voluto ringraziare gli Alpini per “fare famiglia” con gli utenti di Mareno di Piave. Ha poi consegnato a tutti gli Alpini un calendario che ricorda le tappe di vita del Centro “Angelo e Teresa Vendrame” lungo vent’anni di presenza nel territorio.
Un brindisi ed una cantata alpina in compagnia ha concluso l’incontro.
In precedenza al presidente della sezione Ana ed al sindaco Floriano Zambon era stato brevemente illustrato il progetto di ampliamento che si vorrebbe poter cantierare entro il 2003 quale anno europeo dedicato alle persone disabili e magari inaugurare in occasione dell’80° della sezione Ana di Conegliano.
Tale iniziativa verrà portata dal presidente alla attenzione della sezione Alpini per le opportune valutazioni.

Sergio Dugone


IL PROGETTO DI AMPLIAMENTO

Con il lascito testamentario dei signori Angelo e Teresa Vendrame – 1998, perfezionato a fine 1999, – oltre al laboratorio artigianale del 1982, ampliato nel 1985, e spazi annessi, che già costituivano il Centro di Lavoro Guidato di Mareno di Piave, sono arrivati in dotazione patrimoniale: il complesso residenziale costituito da una palazzina con tre appartamenti e gli spazi scoperti annessi, ed un ulteriore ampio terreno.
E’ in tale contesto che si ipotizza il progetto complessivo: ampliamento del Centro di Lavoro Guidato, trasformazione della palazzina con i tre appartamenti lasciati liberi dagli inquilini in comunità alloggio per disabili adulti per il “dopo di noi, durante noi” a cura dell’associazione dei genitori, sistemazione del terreno circostante.
Il progetto complessivo del centro “Angelo e Teresa Vendrame” si colloca in via Ungheresca 64, località Bocca di Strada, comune di Mareno di Piave.
Si tratta oggi di un’area di 9.971 metri quadrati.
Attualmente mq. 644 sono coperti dagli edifici esistenti, mentre 9.327 mq. costituiscono l’area scoperta, adibita per circa 800 mq. alla viabilità interna ed ai parcheggi.
L’edificio che ospita il Centro di Lavoro Guidato (già attivo, come si è visto prima, per l’accoglienza diurna) è su una superficie attuale coperta di 474 mq. per un volume di 1.845 metri cubi.
L’edificio con tre appartamenti, insiste su una superficie di 170 mq. Gli appartamenti sviluppano una superficie complessiva di 415 mq ed un volume di 1.328 metri cubi.
Attualmente due dei tre appartamenti sono utilizzati provvisoriamente dalle attività del Centro di Lavoro Guidato in attesa dell’ampliamento di quest’ultimo.
Il progetto di intervento – sul quale si sta lavorando – nel suo insieme, prevede una realtà sociale innovativa, polifunzionale ed integrata, con le seguenti realizzazioni:
a) primo intervento cantierabile possibilmente nel 2003: l’ampliamento del Centro di Lavoro Guidato finalizzato ad un adeguato accoglimento degli attuali utenti, superando le provvisorietà attuali e valutando anche altre esigenza della Conferenza dei Sindaci e della stessa Ulss;
b) sistemazione dell’area scoperta frazionando la parte di competenza del Centro di Lavoro e quella che resterà alle pertinenze della palazzina: verde attrezzato, viabilità, parcheggi;
c) successivamente, a cura dell’associazione dei genitori “Angelo e Teresa Vendrame”: la manutenzione straordinaria, ristrutturazione e adeguamento alle normative vigenti dell’edificio con i tre appartamenti, che, opportunamente arredati ed attrezzati, vengono destinati alla residenzialità per l’accoglienza, in gruppi appartamento organizzati, di un adeguato numero di utenti e la possibilità di ampliare tali gruppi anche a presenze di tipo diurno oltre che a limitati spazi di ospitalità di emergenza.
Con tale assetto l’area del Centro “Vendrame “ di Bocca di Strada farà di Mareno di Piave uno dei punti di riferimento per una progettazione integrata e polifunzionale per i disabili adulti.

Sergio Dugone


Un cantiere per la ristrutturazione e l’ampliamento del Centro di Lavoro Guidato: un cammino di solidarietà con gli Alpini della Sezione di Conegliano. Un intervento che onorerà l’80° della Sezione


Il progetto del Centro di Lavoro.

Il Centro di Lavoro Guidato “Angelo e Teresa Vendrame”, che l’associazione “La Nostra Famiglia” gestisce in località Bocca di Strada di Mareno di Piave, diventa un cantiere.
Entro la fine dell’anno (2004) dovrà essere avviato il lavoro di ristrutturazione dell’esistente e di ampliamento del centro, per rendere la struttura adeguata ai nuovi standard previsti dalla Regione Veneto per realtà di questo tipo.
Nato nel 1982 come centro sperimentale, fu – per alcuni anni – un progetto pilota del Veneto nel percorso di possibile transizione delle persone disabili adulte, dalla riabilitazione all’inserimento lavorativo.
L’attività di Mareno di Piave fu al centro, fin dal suo nascere, dell’attenzione della Sezione Alpini di Conegliano che lì attivò un cantiere per realizzare un primo ampliamento del precedente laboratorio di maglieria della famiglia Vendrame.
Da quel cantiere nacque un percorso di fraternità tra gli Alpini e il centro di Mareno: sono numerosi gli Alpini dei Gruppi della sezione di Conegliano che sono passati e sono tuttora attivi nell’intensa attività di volontariato che caratterizza il centro di Mareno di Piave.
I volontari di Mareno affiancano gli utenti nelle attività di produzione durante il giorno, ne condividono le ora passate al centro, costruiscono relazioni stabili e contribuiscono a generare quel clima di famiglia laboriosa che fa di Mareno, una realtà unica nel suo genere e tra le più significative del Veneto.
Ma i volontari si ritrovano, ben più numerosi, a turni, due sere alla settimana, per stare insieme, portare avanti la produzione che le aziende commissionano al centro di Mareno di Piave consentendo così ai “ragazzi” del centro di rispettare i tempi delle commesse, di sostenere l’offerta di lavoro, di essere puntuali nelle consegne.
Anno dopo anno – indimenticabili gli incontri con il prof. Vallomy – gli Alpini sono stati a Mareno di Piave in delegazione ufficiale per gli auguri di Natale o per accompagnarvi ospiti illustri com’è avvenuto recentemente con il mitico Lino Lacedelli, lo scalatore del K2.
I ragazzi di Mareno, gli operatori, le famiglie, vivono questa fraternità, questa vicinanza, come un dono ed una opportunità che fa crescere le reti di relazione, riempie di umanità le storie di ogni giorno, fa sentire le persone con disabilità al centro di tante attenzioni.
Ora, passati oltre vent’anni dall’avvio del Centro di Lavoro Guidato, era tempo di mettere mano alla struttura.
Il progetto iniziale – elaborato dai collaboratori dell’alpino Ing. Antonio Cancian – prevedeva la realizzazione di due nuclei fra loro integrati per alcuni servizi comuni, ma le risorse disponibili e reperibili erano molto inferiori al costo dell’intervento ipotizzato.
Così si è – a malincuore – dovuto ripiegare, con la logica del buon padre di famiglia che non fa passi più lunghi della gamba, su un primo consistente intervento, un primo stralcio che adegua l’esistente ed amplia significativamente il centro con altri ambienti e servizi, oltre che con la sistemazione dell’esterno.
Nei giorni scorsi si sono succedute a “La Nostra Famiglia” ed in sede ANA alcune riunioni – con il presidente Antonio Daminato ed altri collaboratori e responsabili della Sezione alpina – per valutare come gli Alpini potranno continuare a sentire il centro di Mareno come parte viva della propria storia sezionale ed un prodotto del loro instancabile impegno sociale.
Si sono valutati con attenzione i limiti posti dalla normativa sulla sicurezza dei cantieri e gli interventi ed i lavori che possono essere realizzati dal volontariato oltre tali limiti. Ed alla fine si è trovato come e dove potranno essere presenti gli Alpini con la loro mente, le loro braccia, ed il loro cuore.
Questo primo intervento - si spera che la Provvidenza consenta di realizzare il progetto iniziale complessivo trovando le relative risorse - verrà realizzato in modo da consentirne la chiusura dei lavori e la consegna per settembre 2005, all’interno delle manifestazioni per l’80° della sezione ANA di Conegliano.