INAUGURAZIONE PASSERELLA E MUSEO


Aprile 2006

Ottant’anni da Alpini, celebrati col cuore e con le braccia

La nostra Sezione ha festeggiato il suo ottantesimo anniversario di fondazione con l’inaugurazione, a Conegliano, della passerella pedonale tra il Ponte di S. Martino e il Ponte della Madonna e del Museo dedicato alla vita alpina. 2 aprile 2006




















Il Gonfalone della Città di Conegliano e dei comuni limitrofi


I Vessilli Sezionali








Le autorità


Il presidente Antonio Daminato, al suo fianco Paolo Gai, suo
Predecessore e il comandante del "gr. Conegliano" 3° Rgt A.Mon.


I Reduci




La benedizione della struttura


Taglio del nastro di inaugurazione del museo


L'interno del Museo con la bandiera rientrata dalla missione di pace a
Kabul (Afghanistan)









Il melograno simbolo di unione tra i diversi

La passerella è finalmente inaugurata

la posa della prima pietra

"Un museo non per congelare la memoria ma per renderla visibile" – ha spiegato il 2 aprile scorso alla cerimonia di inaugurazione l'architetto Alberto Torsello, che ha progettato il Museo degli Alpini, ispirandosi alla storia passata e recente delle penne nere, fatta di sacrificio e vicinanza agli altri. Sabato 28 e domenica 29 ottobre a Conegliano, sono numerose le iniziative per lanciare il Museo di Piazza San Martino come luogo di cultura, di cultura alpina. Si comincia sabato 28 ottobre alle 17,30 a Palazzo Sarcinelli con la presentazione del libro “1925-2005 Ottant’anni di Storia”, un prodotto editoriale di pregio che raccoglie tutte le notizie sulla Sezione e le attività svolte dai 30 Gruppi. Alle 20,30 presso il Teatro Accademia c’è lo spettacolo teatrale “Cos’è gli Alpini” ad ingresso libero. Nella mattinata di domenica 29 ottobre ha luogo la cerimonia di inaugurazione della prima mostra nel Museo degli Alpini. Alle 10,30 l’alzabandiera con le autorità e le rappresentanze di tutti i Gruppi della Sezione. Alle 11,30 prendono il via le visite guidate alla mostra. Ma torniamo all’inaugurazione della primavera scorsa.
Semplice nella sua impeccabile formalità la cerimonia di inaugurazione, tenutasi il 2 aprile 2006, ad un anno esatto dalla posa della prima pietra, è stata caratterizzata dalla presenza di tante le penne nere, accorse fin dal primo mattino per l'alzabandiera e per la messa nella chiesa di San Martino. Erano presenti tutti i 30 gruppi della Sezione ANA di Conegliano con i loro gagliardetti, i dirigenti sezionali, una rappresentanza nazionale, la Fanfara alpina ed i sindaci dei Comuni dove operano le penne nere di Conegliano. Davanti al palco i reduci di guerra. Un gruppo ormai ristretto di anziani ex combattenti quasi "coccolati" dal presidente Antonio Daminato che ha aperto il suo intervento proprio ricordando i reduci e il sacrificio di chi invece dalla guerra non è mai tornato. Il presidente Daminato ha avuto poi parole di sincero ringraziamento per tutti i volontari che si sono alternati per un anno nel cantiere. Inutile nominarli qui su Fiamme Verdi: a loro va la riconoscenza e la gratitudine di tutti gli Alpini della Sezione di Conegliano. Grazie! Il consigliere nazionale Francesco Munarini, intervenuto in rappresentanza del presidente Corrado Perona, ha elogiato la lungimiranza di un progetto che ha messo assieme il pubblico, il privato e il volontariato alpino. Hanno partecipato alla realizzazione dell’opera numerosi alpini della sezione, inquadrati per motivi organizzativi nell’impresa Brandolini- Dottor, un esempio di lavoro congiunto tra azienda privata e volontariato alpino che ha donato alla città due opere destinate a perpetuare il ricordo del volontariato alpino e non solo della storia delle penne nere. Si sono alternati muratori, carpentieri, meccanici, idraulici, volontari che da sempre si mettono a disposizione di chi li chiama. Storie di impegno che nascono 30 anni fa in Friuli e si stemperano in un elenco lunghissimo. Non va dimenticato che la passerella degli alpini, costeggiando il fiume Monticano, unisce due ponti della città di Conegliano. Un simbolo tangibile di unione e collegamento che rimarrà per sempre a ricordare ciò che hanno fatto gli alpini. In Sezione, nei Gruppi, forse anche nelle strade, nelle piazze e nelle osterie si è discusso sull’opportunità che gli Alpini si assumano oneri e impegni gravosi come sono stati quelli che hanno portato alla realizzazione della passerella e del Museo. Credo che quando tutti i Gruppi si dovessero rintanare nelle sedi e non cogliere le sfide di testimonianza e di immagine che iniziative come la passerella e il Museo possono offrire, sarà davvero la fine per la nostra associazione. E questo ben prima che l’ultimo Alpino ad aver fatto la naja ci lasci per sempre. Antonio Menegon

Antonio Menegon