SUSEGANA

Susegana, fin dall'epoca preromana, la particolare posizione, allo sbocco del Piave in pianura e sulla direttrice est-ovest pedemontana, permise i primi insediamenti favoriti da un lato dal clima particolarmente mite e dell'altro dal fatto che tra Nervesa e Colfosco si trova uno dei punti di più facile attraversamento del Piave. Come già durante il periodo romano, così anche sotto il dominio Longobardo andarono acquistando un rilevante interesse strategico le città murate poste agli sbocchi delle valli. All'interno di questa struttura militare andarono affermandosi le grandi famiglie feudali. Contrapposte alle città murate si presentano le città di pianura, dove si affermano le grandi famiglie guerriere come i Collalto, i Da Camino, i Da Romano, ecc., che in breve tempo diventano le detentrici del potere politico nelle città. In particolare i Collalto saranno Conti di Treviso, investitura che riceveranno durante il regno di Carlo Magno, e che conserveranno per lungo tempo, ricevendo poi in donazione dalla città i territori alla destra e alla sinistra del Piave, che andranno a costituire il loro Feudo. Da sottolineare come ad ogni guado del Piave i Collalto si siano preoccupati di affiancare una struttura difensiva e di controllo che resterà fino al periodo veneziano.
Così il castello di Rai di San Polo dominava il passaggio in corrispondenza della consolare Postumia, il castello di Lovadina controllava il guado del Palazzon, all'altezza dell'attraversamento di Colfosco venne costruita l'imponente cittadella di San Salvatore - uno dei massimi esempi in Italia di questo tipo di architettura - mentre la rocca di Collalto, dominava il passo Falzè e il castello di Col S. Martino quello di Vidor.
Il centro di tale struttura era costituito dal più antico castello di Collalto - la cui costruzione iniziò nel 1110 ad opera di Ensedisio I - e della più recente cittadella di S. Salvatore.
Il 5 maggio 1312 Enrico VII di Lussemburgo erige in "feudo oblato" i castelli di Collalto e S. Salvatore e li dona ai Collalto unitamente al diploma di "mero e misto impero". A questo punto il feudo diventa uno Stato indipendente, con un suo capo - il conte - un suo esercito, una sua magistratura, e con leggi proprie (gli "Statuta Collalti").
Al sistema militare nei castelli ne va abbinato uno religioso (Abbazia e certosa di Nervesa, generalmente rette da un cadetto Collalto). L'Abbazia e il castello di Collalto divennero anche importanti centri culturali. Vi soggiornarono il Cardinale Pietro Bembo, monsignor Della Casa e Gaspare Stampa, nomi illustri della cultura umanistica.
Sotto la dominazione veneziana, i Collalto da sovrani potenti si trasformarono in "gentiluomini di campagna", i castelli persero il ruolo di fortezze militari e si trasformarono in residenze signorili. Fu in quel periodo che iniziò lo scavo del canale di irrigazione della Piavesella e si andò tracciando le attuali vie di comunicazione tra Collalto e San Salvatore .
Sotto Napoleone venne tracciata la Strada Maestra Italiana (ora S.S. Pontebbana) che esaltò il ruolo di Ponte della Priula, emarginando definitivamente Collalto. Lo stesso percorso seguì la ferrovia Venezia-Vienna inaugurata dall'Austria nel 1855.
Con la grande guerra Susegana si trovò al centro di uno dei punti di importanza strategica. Ciò determinò una catastrofe le cui conseguenze sono tuttora ben visibili: distrutti i castelli (quello di Collalto venne poi definitivamente abbandonato), distrutto completamente il patrimonio edilizio, gravemente compromesse le colture, perduti notevoli patrimoni d'arte.

 

Il Castello di San Salvatore


Castello di San Salvatore di Susegana



Palazzo Odoardo




Portale di ingresso del Castello di San Salvatore

Madonna col Bambino e quattro Santi (1515)
G.A. PORDENONE

Chiesa Parrocchiale, pala dell'altar maggiore.

Capitello Madonna del Rosario
Susegana

Centro di Susegana (prima della sistemazione della Piazza)
Gruppo Alpini Susegana