CODOGNE'
G
Codognè.
Il nome
Codognè deriva probabilmente dall'albero del cotogno, un tempo coltivato in
buona parte del suo territorio. In epoca romana era ricoperto in gran parte da
boschi, come testimoniano i nomi di alcune località attuali, come "Il
Bosco" vicino a Cimetta e Roverbasso. Sempre nello stesso periodo la zona
era attraversata dalla strada Oderzo - Ceneda (Levada o Callalta) e fu tracciato
il percorso stradale da Settimo di Portobuffolè a Levada, lungo il quale sorge
Roverbasso, il primo insediamento di una certa consistenza la cui struttura
compatta è tuttora visibile. Successivamente questo nucleo, grazie ad opere di
bonifica si estese verso ovest, formando l'abitato di Codognè.
L'attuale chiesa arcipretale è dedicata a Sant'Andrea Apostolo. Per quanto
riguarda il periodo medievale, si hanno notizie anche di Campo Cervaro,
documentate dall'estimo del 1283, unica regola nominata tra tutte le località
dell'attuale territorio comunale. Qui, dove scorre il Ghebo, sorge una chiesa
dedicata a San Clemente, recentemente restaurata grazie alla generosità della
popolazione della borgata.
Nel tardo Medioevo la Repubblica di Venezia, che possedeva a Portobuffolè sei
depositi di sale, faceva attraversare Roverbasso e Codognè dai carichi diretti
verso Ceneda e la Germania. E da allora la strada Portobuffolè - Roverbasso -
Codognè - Pianzano si chiama "Calgranda dei sali". Nel periodo
dell'annessione del Veneto all'Italia, 1866, era ancora Roverbasso il centro
più compatto, mentre gli altri nuclei erano costituiti da piccoli borghi
disseminati, che solo successivamente hanno subito un processo di espansione.
Nel secondo dopoguerra la costruzione della strada provinciale Conegliano-Oderzo,
la Cadore Mare, ha creato un nuovo asse di attrazione, emarginando i borghi ma
generando il piccolo centro di Cimavilla, che si è sviluppato lungo la nuova
arteria.
La chiesa di Cimetta, dovrebbe risalire alla metà del Quattrocento; qui si
conserva una pala di Palma il giovane raffigurante S. Ulderico e Santi.
A
Roverbasso sorge Villa Porcia-Andreetta, probabilmente della seconda metà del
Settecento.
Dell'inizio di quel secolo è Villa Toderini, in località Borgo
Municipio. Particolarmente interessante è l'effetto scenografico del complesso che unisce
al corpo centrale della villa e delle adiacenze un grande parco antistante con
una peschiera.
Villa Toderini (ora Bonicelli Moras) Gerolamo Frigimelica si ritiene sia l'architetto padovano che costruì questo importante edificio agli inizi del Settecento su commisione di Toderini de Gaspardis, famiglia patrizia di mercanti di stoffe pregiate. All'inizio dell'Ottocento soggiornò il poeta Ugo Foscolo che dedicò due odi a Maria Toderini. La costruzione è costituita da un corpo centrale con due barchesse ai lati e una piccola chiesa ricostruita nel 1780. Gravemente danneggiata dalle vicende storiche conserva al suo interno una resurrezione di Lazzaro del Lazzarini. |
Chiesa Arcipretale di Codognè Una prima costruzione dedicata a S.Andrea risale al 1500 e fu la base per l'ampliamento che nel 1700 portò all'edificazione dell'attuale chiesa con modifiche di stile rinascimentale. Al suo interno possiamo ammirare una pala del XVIII secolo con l'effige dalla Madonna, S.Rocco e S.Andrea. L'acquasantiera poggia su una colonna del XVI secolo Negli ultimi anni è stato riportato alla luce un affresco risalente al periodo tra il 1505-1540 quando Francesco da Milano (detto Francesco Pagani ) operava tra il Veneto e Friuli |
Particolare dell'affresco di Francesco da Milano nella chiesa Arcipretale di Codogné |
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Villa Rosa a Roverbasso. La costruzione su tre piani risale al 1700; di fronte un ampio cortile è delimitato dalle due barchesse con archi poste ai lati della villa. Si possono notare al primo piano una bifora con due balconi in pietra, al secondo un piccolo piano con poggiolo anch'esso in pietra e al di sopra di tutto un timpano capeggiato da vasi in stile barocco. |
Capitello di San Prosdocimo e suo interno |
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