GRUPPO SOLIGO


Settembre 2014

SOLIGO HA 60 ANNI
'NA GRAN BEA FESTA

Grande festa a Soligo per i 60 anni del Gruppo ANA. Presente il direttore de L’Alpino Mons. Bruno Fasani e molte autorità. Una celebrazione in onore della M.O.V.M. Sante Dorigo a cui è stato dedicato un monumento

Sabato 19 e domenica 20 luglio il Gruppo Soligo ha celebrato il 60° anno di fondazione, Raduno Sezionale 2014.
’Na gran bea festa, è ciò che ancor oggi dicono quelle mille e più alpini accorsi a Soligo per non mancare all’importante appuntamento per celebrare i 60 anni delle penne nere solighesi. La festa è iniziata sabato sera presso il Centro Parrocchiale, con i ragazzi del Grest, coadiuvati dai loro animatori, che hanno dato il benvenuto a Monsignor Bruno Fasani (direttore della rivista L’Alpino) giunto a Soligo grazie anche all’amicizia che lo lega da diversi anni al parroco Don Brunone.
Diverse sono state le domande rivolte a Monsignor Fasani, che ha saputo rispondere in maniera completa e esaustiva raccogliendo entusiasmo e apprezzamento da parte dei ragazzi e l’attenzione dovuta anche da parte di tutte le persone presenti presso il Centro Parrocchiale.
La serata è proseguita con l’esibizione del coro Giulio Bedeschi, del Coro Conegliano e del Coretto “Io Canto” di Soligo, presentati da Nicola Stefani.
A fare gli onori di casa, di fronte ad un centro parrocchiale gremito, il capogruppo Carlo Dal Piva accompagnato da un “parterre” d’eccezione, presente il Sindaco di Farra di Soligo Giuseppe Nardi, il Presidente della Sezione ANA di Conegliano Giuseppe Benedetti, gli emeriti Paolo Gai, Antonio Daminato e Battista Bozzoli oltre al Consigliere Nazionale Giorgio Sonzogni, al Colonnello Lauri, al colonnello Inturri e al comandante del Gruppo Conegliano, Colonnello Cagnazzi.
Al termine della serata, dopo l’Inno Nazionale eseguito dai tre cori con lo sventolio delle bandierine tricolori da parte dei ragazzi, un momento conviviale a coronamento della serata trascorsa.

La domenica mattina, un bel sole splendente e le belle colline del San Gallo, facevano da cornice a quello che è stato l’inizio della manifestazione con l’ammassamento che ha visto la presenza di tantissimi alpini.
Presenti allo sfilamento, la banda musicale “Montegrappa” di Rosà in testa al corteo, due jeep con a bordo i “veci alpini”, i Gonfaloni del Comune di Farra di Soligo e del Comune di San Pietro di Feletto, diversi Labari di varie associazioni d’Arma, la Bandiera di Guerra dell’Associazione Combattenti e Reduci di Soligo, il Vessillo Sezionale accompagnato da quelli delle Sezioni di Treviso, Vittorio Veneto, Valdobbiadene, Parma, Carnica.
A seguire tanti Gagliardetti di numerosi Gruppi alpini, autorità e diversi Sindaci dei Comuni limitrofi, una folta rappresentanza del Consiglio Sezionale ANA, i rappresentanti del Coro Bedeschi, una delegazione del Gruppo Alpini di Farra di Soligo con un’enorme bandiera tricolore, tanti alpini e, a chiudere lo sfilamento, i muli del reparto salmerie di Vittorio Veneto.
Il primo momento della cerimonia ha visto la deposizione di Le insegne di Comuni e Associazioni onorano gli alpini di Soligo una corona dall’alloro presso il Monumento dei Caduti a ricordo delle vittime della prima e della seconda guerra mondiale. Il momento più importante è stato senza dubbio l’Alzabandiera e lo scoprimento con relativa inaugurazione del busto in bronzo alla memoria di Sante Dorigo (opera dello scultore Carlo Balljana) alla presenza della figlia del Maggiore Dorigo, la signora Maria Giovanna Dorigo.
Diverse lacrime si sono viste scorrere su tanti visi, quando la signora Maria Giovanna ha raccontato la storia del padre, una vita spesa per salvare la Patria che gli ha reso la medaglia d’oro al valor militare e che oggi il Gruppo di Soligo porta onorando il suo nome e la sua memoria. Altro momento che ha lasciato tanti presenti con il fiato sospeso è stato il passaggio di tre aerei che hanno colorato il cielo con il tricolore proprio sopra il monumento, durante l’Alzabandiera rendendo lo scenario veramente emozionante. Poi lo scoprimento del busto e il corteo ha ripreso la marcia lungo la provinciale che attraversa il paese fino a raggiungere la sede degli alpini dove Monsignor Fasani, con il parroco Don Brunone, ha celebrato la Santa Messa animata dai canti dei ragazzi del Grest.
Al termine le orazioni ufficiali da parte del Capogruppo Carlo Dal Piva, che ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno organizzato l’evento e tutti i presenti. Sono poi intervenuti il Sindaco Giuseppe Nardi, il Prefetto di Treviso Maria Augusta Marrosu, da sempre vicina anche lei alle manifestazioni alpine, il Comandante del Gruppo Conegliano Colonnello Cagnazzi, che ha più volte sottolineato la vicinanza della Sezione di Conegliano alle truppe alpine in armi, il Presidente di Sezione Giuseppe Benedetti che ha elencato le numerose manifestazioni in programma per il prossimo 90° anniversario di fondazione della Sezione di Conegliano e il Raduno Triveneto nel 2015.
A chiudere, l’intervento del Consigliere Nazionale Giorgio Sonzogni che oltre a portare il saluto del Presidente Sebastiano Favaro ha rivolto un suo pensiero, in particolare, ai giovani affinché possano seguire i valori alpini. Lasciata la sede degli alpini, il corteo si è trasferito presso gli impianti della Pro Loco dove un pranzo alpino, a base di spiedo, ha deliziato le oltre 700 persone presenti.
Al termine, la consegna di diversi omaggi alle autorità presenti e un pensiero a coloro che negli anni hanno presieduto il Gruppo alpini di Soligo (il prof. Desiderio Viezzer, Gianfranco Calderari, Giocondo Dozza, Sante Cietto, Giuseppe Nardi e l’attuale Carlo Dal Piva). L’Ammainabandiera ha concluso la giornata lasciando a tutti un bellissimo ricordo di quello che è stato il 60° Anniversario del Gruppo alpini di Soligo e Raduno Sezionale, convinti tutti di essere stati presenti a ‘na gran bea festa.

Valter Ballancin


SANTE DORIGO, UN EROE ALPINO

Sante Dorigo, maggiore degli alpini, nato a Soligo il 18 febbraio 1882, partecipò volontariamente alla guerra di Libia, come semplice alpino del 7°, agli ordini di Cantore.

Lo scoppio della prima guerra mondiale lo raggiunse sul Monte Pavione e il giovane sergente Dorigo ebbe modo di confermare le sue doti eccezionali raggiungendo il grado di sottotenente per merito di guerra nel 1917.

Già decorato di Medaglia di Bronzo, gli venne poco dopo conferita la Medaglia d’Argento al V. M. Il 23 maggio 1918, a Zugna Torta, Sante Dorigo comandante il 29° reparto d’assalto, attaccato da preponderanti forze nemiche, con il suo reparto combatté per tre giorni e tre notti incitando i suoi uomini al grido “di qui non si passa!”.

Il S.ten. Sante Dorigo, gravemente ferito, rimase al suo posto, alla testa dei pochi superstiti a difendere la postazione. Colpito una seconda volta e avuto spezzata una gamba, volle rimanere ancora con i suoi soldati. Dato per morto, a Sante Dorigo venne assegnata la Medaglia d’Oro al V.M. alla Memoria.

Venne trovato coperto dai morti, ma che dava ancora dei debolissimi segni di vita; e il nemico, che ben riconobbe il valoroso avversario, seppe dimostrargli tutta la sua ammirazione nel curare il meglio possibile le innumerevoli ferite.

Il 15 ottobre 1918 ebbe la promozione a Tenente per merito di guerra, raggiungendo successivamente, oltre che la investitura a Cavaliere del R.I., il grado di maggiore degli alpini. Quel povero corpo straziato dalle mutilazioni cedette il 16 giugno 1942.