GRUPPO SOLIGO


Dicembre 1993

Nel Luglio di quest’anno 1993, in occasione del tradizionale ritrovo a S. Gallo il Direttivo del Gruppo ha deciso di esporre, in un tabellone, alcune foto e didascalie riportanti le opere svolte dal Gruppo stesso negli ultimi cinque anni di attività. Non tanto per voler primeggiare, ed anzi, il Direttivo stesso ammette che alcune opere non sono ancora state portate a termine e i lavori non sempre proseguano con la dovuta solerzia: esiste però un dato di fatto che, oltre alle possibili critiche, oltre al pessimismo degli Alpini che vorrebbero di più, rispecchia in fondo, che si voglia o meno, quella componente di umanità ed altruismo che caratterizza una nobile associazione come la nostra.
Sono foto poste alla rinfusa, brevi didascalie: la Chiesa di S. Gallo, dove si conta che gli Alpini abbiano speso un totale di mille ore lavorative, la Chiesiola di Soligo, ricca all’interno di affreschi di notevole valore artistico, la strada delle Cavade con il paziente lavoro manuale di recupero dell’antico ciottolato. la notevole partecipazione alla costruzione della Casa dei Disabili in Mareno di Piave, l’operazione “Bontà” con l’istituzione della festa di S. Nicolò e l’offerta di una casetta in legno ai bambini della scuola materna, il consolidamento del sacello della “Madonna della Grotta”, ed infine l’operazione “Sorriso” in Russia con la partecipazione di Sante Cietto, consigliere del Gruppo, in qualità nientemeno che di capocantiere nella costruzione dell’asilo di Rossosch.

Oltre a questo va detto che anche la Squadra per la Protezione Civile, recentemente formata ed attiva, dona ulteriore credito al Gruppo stesso.
E’ quindi giusto affermare che questo Gruppo abbia scelto la via giusta da seguire, e, malgrado difetti ed errori di sorta che possono caratterizzare e sono anche frequenti in genere nelle associazioni. nella buona sostanza prevale ancora un buono e forte spirito alpino.


La nuova madrina Giovanna Bet.

La nuova madrina, signora Giovanna Bet, anch’essa fu moglie di Alpino, partecipe alla campagna di Grecia ed Albania, in seguito alla quale fu costretto in ospedale per 190 giorni, quindi in Russia dal 41 al 43 e poi Francia dal 43 al 45, prigionia in Germania per 32 mesi, la stessa ha accettato di buon grado, anche in omaggio e ricordo del suo Alpino passato.