GRUPPO SERNAGLIA


Dicembre 1992

CELEBRATO IL 30° DI FONDAZIONE A SERNAGLIA

L'impegno programmatorio ed organizzativo del Gruppo di Sernaglia per il 1992 ha avuto fin dall’ inizio come meta la celebrazione del 30° di fondazione.
Ogni anniversario è occasione propizia per ripercorrere la storia umana del Gruppo, per verificare l’attività svolta e per assumere nuovo slancio in vista di iniziative inedite ed efficaci di presenza all’ interno della comunità.
Erano 131 i soci del primo anno; ora, nonostante la costituzione in gruppo autonomo degli amici di Fontigo, i soci sono diventati 296: le ragioni non mancano, perciò, per festeggiare un’ associazione vitale, che trova posto con risalto nel novero delle associazioni sernagliesi.
Fissata per il giorno 14 giugno 1992, la manifestazione ha avuto un carattere tutt’ altro che ripetitivo: il paese pavesato a festa come non mai e l’arrivo della prestigiosa “Fanfara della Brigata Julia” ne hanno rese evidente il tono di solennità.
L'intensità delle grandi occasioni ha contraddistinto l’alzabandiera, la sfilata per la deposizione di una corona d’allora al monumento ai caduti in piazza S. Rocco, la Messa in memoria di chi “è andato avanti”.
Non poteva mancare il segno con cui marcare la celebrazione ed affidarne il ricordo agli anni futuri; un’istanza del Gruppo rivolta all’Amministrazione Comunale e da questa raccolta ha consentito di inaugurare in quel giorno una nuova via intitolata alla “divisione Julia”; questa porta dal centro di Sernaglia agli impianti sportivi ed ora anche ad un parco a verde attrezzato che, oltre ad ospitare il padiglione della Pro Loco, accoglie la nuova sede delle associazioni.
Attraversato dal torrente Gavada, il parco necessitava di una passerella che ne congiungesse le sponde; gli Alpini, il cui occhio è attento, hanno colto immediatamente l’esigenza e, d’intesa con l’Amministrazione Comunale che si è assunta l’onere finanziario, hanno realizzato un ponte di pregevole fattura, sopperendo in tal modo ad una necessità materiale ed impreziosendo l’area di un bel manufatto, ma soprattutto lanciando con realismo ed efficacia uno dei messaggi che essi sanno far giungere, un messaggio di unità e di collaborazione che la loro opera esprime bene e che le associazioni sernagliesi hanno prontamente accolto.
L’onore di tagliare il nastro inaugurale e di attraversare per prima il ponte è stato riserbato alla madrina del Gruppo, sig.ra Nardi Mansueta ved. Zambon; dapprima restia per la sua riservatezza, ma poi convinta, la madrina, accompagnata dai sindaco Lamberto Pillonetto e dal capogruppo Bortot, ha compiuto con gioia il gesto inaugurale, privilegio per il quale ha espresso mille volte l’entusiasmo e la gratitudine.
Doveva essere quell’ultima sua giornata in mezzo agli alpini: ha atteso che si compissero i 30 anni del Gruppo e poi, il giorno I settembre, “è andata avanti” pure lei; gli alpini di Sernaglia la ricordano commossi e la ringraziano. Sono seguiti i saluti ufficiali ed i discorsi commemorativi del capogruppo Livio Bortot, del sindaco Lamberto Pillonetto, del vicepresidente della sezione di Conegliano G. Battista Bozzoli e, da ultimo, quello appassionato del presidente onorario della sezione Vallomy prof. Giacomo.
Davanti ad un pubblico entusiasta ed attento, nella cornice folta dei gagliardetti dei gruppi sezionali, degli amici della sezione di Valdobbiadene, delle associazioni comunali, ciascuno degli oratori ha interpretato un aspetto della festa e dei segni celebrativi, nella memoria del passato e nella speranza per il futuro. Preceduta il giorno innanzi dall’inaugurazione di una interessante mostra di disegni ispirati agli alpini, realizzati con fantasia vivace e tecnica fine dagli alunni delle Scuole Materna, Elementare e Media, nonché da un concerto, nel corso del quale si sono esibiti la “Filarmonica di Conegliano” e la “Corale di Sernaglia”, la festa si è conclusa con lo svolgimento delle fasi finali di una gara sezionale di bocce: destata la qualità tecnica dei concorrenti e di risalto il momento della premiazione, presente Basso Luigi, presidente sezione di Conegliano, le cui parole di incitamento, rivolte a tutti gli alpini presenti ancora in forte numero, hanno concluso l’intera festa ed aperto il nuovo tratto di cammino che gli alpini di Sernaglia si accingono a percorrere con la grinta e la convinzione che hanno caratterizzato i 30 anni passati.

L.P.


Il sindaco Pillonetto inaugura la via dedicata alla Divisione Julia.



La madrina del gruppo signora Mansueta Nardi,
assistita dal sindaco Pillonetto e dal capogruppo Bortot,
taglia il nastro inaugurale del ponte, opera degli alpini.


Il carro: SULLA SCIA DI CRISTOFORO COLOMBO
Le celebrazioni colombiane del 1992 hanno ispirato quest’anno il nuovo capitolo di collaborazione e di cooperazione tra Alpini e Scuola Materna di Sernaglia in vista dei festeggiamenti di San Valentino. Dalla Scuola l’occhio è sempre puntato sulla realtà circostante e sul tempo che viviamo; da qui si traggono gli spunti per elaborare vari progetti di attività didattica quotidiana, di volta in volta incentrati sui “mestieri dei nostri papà e nonni”, sull’Europa che vuol tendere all’umanità”. Sui “mondi che l’Europa è andata a scoprire tanti anni fa”.
E' facile, proprio per questi motivi, che, attorno al lavoro solerte di insegnanti e programmatori, cresca il consenso ed il coinvolgimento di papà e mamme, che assecondano l’impegno quotidiano dei figli.
Quando, poi, arriva il momento di trarre f idea per un carro dal lavoro didattico, i bambini rivelano di essere una miniera inesauribile di spunti e fantasie; le insegnanti li raccolgono e li elaborano, gli alpini predispongono la realizzazione tecnica, mamme e papà danno tutto quello che possono dare: i papà vanno con gli alpini sotto il capannone a lavorare e le mamme confezionano ad uno ad uno tutti i costumi e tutte le finiture.
E’ stato facile quest’anno mettersi “sulla scia di Colombo”. Il corteo della regina Isabella, la missione affidata ai “temerario” navigatore italiano, le caravelle galleggianti stili acqua, i rischi della navigazione, la caduta di ogni speranza, il grido tanto atteso che annuncia la terra ormai prossima: tutto è stato interpretato con fedeltà alla storia e con maestria inimmaginabile.
Quando è stato raccontato ai bambini l’incontro di Colombo con gli indigeni, essi hanno storto il naso: perchè imbrogliarli con vetrini colorati? Hanno preteso che la storia venisse cambiata, ed a ragione! Le grandi scoperte, grondanti gloria e sangue, possono essere rivissute nella speranza di un incontro di pace e di civiltà fra il nostro mondo e gli altri mondi!

Tradizione “sempre nuova”!
Fra le iniziative che il gruppo assume e realizza nel corso dell’anno, piace privilegiarne e segnalarne alcune: l’annuale incontro, per una serata di musica, del “Coro di Sernaglia” con uno dei Cori delle Brigate alpine; nel 1991 ha fatto ritorno a Sernaglia il Coro della Brigata Cadore; quest'anno, il 21 novembre, è ritornata la “Julia”; il concerto offre ogni anno l’occasione per una raccolta di aiuti in favore di una istituzione con finalità umanitarie;
— folta la partecipazione sernagliese all’adunata nazionale di Milano; le partenze sono iniziate il giovedì precedente; il pullman ufficiale da qualche anno non vuole perdersi la festa del sabato ed è partito esso pure di buon’ora;
- il primo sabato di giugno è riservato all’incontro nei Bosco delle Penne Mozze; è l’appuntamento di fine anno scolastico con i bambini della Scuola Materna; l’accoglienza degli amici di Cison è sempre impareggiabile;
— la gita sociale: la meta per il 12 luglio di quest’anno è stata la Vai Parola; all’andata la comitiva, di oltre 150 unità, ha fatto tappa nella Caserma di Tai di Cadore, accolta calorosamente da ufficiali, sottufficiali e alpini, in particolar modo dal comandante colonnello Di Pietro, cui va un grazie sentito; prima di visitare la caserma, gli alpini hanno assistito all’alzabandiera e partecipato con i “boce” alla S. Messa celebrata nel cortile.

LP