GRUPPO SANTA MARIA


Dicembre 1980

Per il 25° del Gruppo di S. Marcia e S. Michele di Feletto

L’8 novembre sulle ridenti colline del Felettano, in una giornata disturbata da una sottile pioggia simile alla rugiada. si sono incontrati molti alpini provenienti da vari gruppi della sezione, per festeggiare il 25° anniversario della fondazione del gruppo e con l’occasione scoprire una lapide sulla quale sono stati scolpiti i nomi dei caduti e dispersi in Russia.
Oltre al sindaco di S. Pietro di Feletto avv. Luigi Bazzo e la madrina del gruppo Luisa Vazzola era presente quasi al completo il consiglio della sezione con il presidente prof. Giacomo Vallomy (assenti perchè impegnati altrove i vice presidenti enot. L. Basso e il geom. Chies).
Con il gonfalone e la bandiera dei mutilati ed invalidi di guerra di S. Pietro di Feletto abbiamo notato il labaro della sezione di Conegliano dell’Associazione Bersaglieri, il vessillo della nostra sezione, i gagliardetti dei gruppi di Conegliano-Città, Collalbrigo, Gaiarine, Mareno di Piave, Solighetto, Pieve di Soligo. Sernaglia della Battaglia, Fontigo, Corbanese, Refrontolo, S. Fior, Parè, S. Vendemiano, Vazzola, Soligo, S. Pietro di Feletto e naturalmente quello di S. Maria e S. Michele di Feletto. Dopo una breve sfilata, accompagnati dalla banda musicale di S. Pietro di Feletto è seguita, nella chiesa di S. Maria, la S. Messa celebrata dal parroco don Nilo Tonon, che durante l'omelia ha tra l’altro citato due esempi di fede cristiana:
Una mamma, impossibilitata di visitare l’abbandonato cimitero di guerra dove era sepolto il figlio, incaricò una sua amica di raccogliere alcune spighe di grano crescente sulla tomba per poter seminare le sementi nel suo orto per poi macinarne il nuovo frutto e con tale farina ricavarne delle «Ostie» per potersi comunicare. E di quel giovane che durante la campagna di Russia inviò alla mamma il nastrino della «prima Comunione», che conservava con cura, assicurandola della fede che immutata da quel giorno. Il celebrante ha poi invitato i presenti a pregare ed onorare i caduti, specie coloro che particolarmente in quel giorno venivano ricordati: Bastianel Pietro, Bastianel Riccardo, Calderola Antonio, Dall’Anese Luigi, De Roch Giovanni, Lot Ivo, Lot Isaia, Pagos Angelo, Pagos Innocente, Rosolen Giuseppe, Rosolen Luigi, Tonon Giovanni e Vazzola Giuseppe padre della madrina.
Particolarmente ammirato è stato il coro misto, diretto da una giovane, specie quando ha accompagnato con il canto «Signore delle Cime» la lettura della Preghiera dell’Alpino.
Dopo lo scoprimento e la benedizione della lapide ha preso la parola il sindaco avv. Bazzo che ha detto di sentirsi onorato dell’invito e che tanta era la sua gioia, e dichiarandosi grato agli alpini per il loro comportamento civile e l’alto amore di Patria.
Pure applaudito è stato l’intervento del presidente prof. Vallomy che pur brevemente, ma con il solito slancio e calore, ha detto: ringrazio il parroco per le sue pacate parole e toccanti esempi di fede cristiana, che ci hanno toccato il cuore e fatto piangere. Ringrazio il coro che si è fatto ammirare per le sue esecuzioni gregoriane che ci ha fatto rivivere tempi ormai lontani. Ringrazio tutti gli alpini presenti specie il capogruppo Virgilio Da Dalto e i suoi collaboratori che hanno messo anima e cuore per la buona riuscita della cerimonia. Il nostro impegno — ha concluso — va al di là di ogni sospetto e di ogni interesse, e cerchiamo solo il bene di Abele e non la malvagità di Caino.
Allietati dalla Banda, anche dopo il pranzo, a tarda sera si è conclusa questa manifestazione tanto semplice quanto altamente suggestiva.