GRUPPO SAN FIOR


1985-1995

& 70° - Vita Alpina Decennio 85-95

La gente di SAN FIOR si distingue per iniziativa e laboriosità. Molteplici sono gli esempi di imprenditori e commercianti, partiti dalla gavetta, veri pionieri che con la loro creatività hanno dato un sostanziale contributo allo sviluppo economico e sociale del paese. Sono numerose inoltre le Associazioni di carattere morale, umanitario, culturale e sportivo che operano fattivamente nella Comunità. Tra queste il Gruppo Alpini di San Fior che, per non contraddire lo spirito tipico del cittadino sanfiorese svolge durante l'anno sociale una intensissima e positiva attività.

Questi i tradizionale appuntamenti annuali.

Pranzo sociale
Gente schietta, gli Alpini familiarizzano e socializzano ovunque e comunque. Francamente adorano farlo davanti ad un tavolo e ad un bicchiere. Il Pranzo sociale è quindi un momento importante per il gruppo, oltre che quanto mai gradito momento conviviale. Diviene anche occasione di incontro e discussione all'interno sui programmi e gli impegni.

Gita storico-culturale
Nel mese di Aprile viene ogni anno organizzata una gita allo scopo di visitare una Città (Firenze / Mantova / Parma / Ravenna / Bergamo, ecc.) e di fare conoscenza con gli Alpini della locale Sezione. L'organizzazione è sempre curata nei minimi particolari e nei contatti intercorsi con i vari gruppi incontrati abbiamo potuto constatare, con somma soddisfazione ma non troppa meraviglia, come San Fior sia conosciuto in tutta la Padania. Risultato di tali incontri è il simpatico gemellaggio nato con i Gruppi di Bergamo, Collecchio (PR) e Ravenna, con i quali siamo spesso in contatto ricambiando, quando possibile, la cordialità e la sincerità d'animo con cui siamo stati sempre accolti. Va ricordato che Gino Perin, socio del nostro gruppo, durante la visita a Parma, ha potuto rintracciare un commilitone conosciuto nella prigionia di Grecia 50 anni fa', un carissimo amico che mai aveva smesso di cercare. Il commovente incontro, avvenuto dopo scambio di lettere e telefonate, è stato ampiamente ripreso dalla stampa parmense e trevigiana.

Primavera Sanfiorese
Ogni anno, nel periodo che intercorre tra l'ultima settimana di Aprile e la prima di maggio, il Gruppo Alpini di San Fior, l'Amministrazione Comunale e la Biblioteca Civica sono i principali promotori dei festeggiamenti della "Primavera Sanfiorese". Vi concorrono anche altre associazioni presenti nel territorio comunale.
Coordinate dalla Biblioteca civica e con il supporto logistico del Gruppo Alpini, le associazioni si ritrovano già nei primi giorni dell'anno lavorando alacremente quasi tutte le sere alla definizione del programma. Lo spirito di gruppo e la consapevolezza che questi momenti possono e devono essere il trampolino di lancio per una migliore e razionale definizione del programma, portano sempre alla realizzazione di un ricco ed interessante manifesto finale.

Gita sociale
La tradizionale gita sociale, che solitamente viene effettuata la terza domenica di Luglio, porta gli Alpini di San Fior dalla canicola della pianura alle ombrose e fresche conche delle Dolomiti o del Tarvisiano. L'allegra e sempre numerosa compagnia, dopo la visita ai luoghi ed alle passeggiate, può sperimentare sulla sua pelle quanto sia facile sedersi a tavola e quanto sia poi difficile distaccarsene.

Festa dell'anziano
Nell'anno dell'anziano gli Alpini di San Fior hanno voluto partecipare mettendo a disposizione la loro organizzazione logistica per la riuscitissima festa di incontro tra giovani e meno giovani. Un anonimo Alpino ha sponsorizzato un Revival del noto ed inossidabile cantante Achille Togliani, per la gioia dei nostalgici della canzone di 30-40 anni fa'.
Solidarietà
Ogni anno a novembre gli Alpini di San Fior, in ricordo dell'Alpino Aldo Leiballi prematuramente deceduto a vent'anni, organizzano una castagnata di beneficenza, il cui ricavato viene devoluto alle Associazioni "Lotta ai Tumori di R. e P. Fiorot" e all'Associazione Lotta alla Leucemia "A.I.L.". Grande è la partecipazione, oltre che dei Sanfioresi anche dei gitanti domenicali attirati dai singolari manifesti stradali che presentano la manifestazione. Gli Alpini di San Fior organizzano inoltre giornate di solidarietà con i bambini ospiti nel soggiorno estivo di Lamosano dell'AIL, curato dalla Signora Teresa Pelos Mariotto presidente della Sezione AIL di Treviso, dal marito e da giovani collaboratori volontari. Convinti di "dare", per quel miracolo che si perpetua ogni qualvolta si viene a contatto con la sofferenza, torniamo con la sensazione di avere tanto "ricevuto". Sono giornate diverse, strane, ma indimenticabili. Quest'anno una nostra squadra si è impegnata in opere di manutenzione nel centro AIL di Lamosano, riguardanti il rifacimento dell'impianto termo-idraulico e la diversa distribuzione degli spazi all'interno dei servizi igienico-sanitari, nell'intento di renderli più confortevoli ed adatti alle esigenze dei piccoli ospiti che qui vengono accolti.

Giornata di solidarietà con i bambini del Ruanda
Il Gruppo Alpini di San Fior ha organizzato una Giornata di solidarietà con la Signora Amelia Barbieri (Nonna Amelia) la Missionaria laica vicentina segnalatasi per il suo impegno a favore degli orfani della tragedia del Ruanda. Il suo gesto eroico, trattato ampiamente dai mass-media, ha colpito gli Alpini di San Fior, da sempre impegnati nel sociale e nel volontariato. La presenza della Signora Barbieri, da noi invitata domenica 3 Luglio 1994 a San Fior, è stata, oltre che testimonianza del suo coraggioso impegno, occasione per una raccolta di fondi a favore dei suoi orfani ruandesi ancora in tenera età. L'incontro con Nonna Amelia, profondamente legata agli Alpini per la perdita di un fratello sul fronte Russo, ha coinvolto l'intera comunità sanfiorese ed è stato segnato da momenti di intensa commozione.

Rossosch e San Fior
Rossosch è stato anche un pellegrinaggio di uomini che sono tornati sul luoghi della sofferenza mai rimossi dalla memoria. Sono tornati i sopravvissuti di quella tragica avventura, coloro che 50 anni fa furono protagonisti di un'epopea di coraggio e sacrificio. Con la speranza di trovare una tomba su cui deporre un fiore ed una lacrima, lì sono giunti i figli di quegli eroi che immolarono la propria vita, ligi fino in fondo al senso del dovere. "Dopo 50 anni un fiore per papà": così ha scritto Mario Pennaccini sulla bandiera, che ora è esposta nella nostra sede e che riporta i nomi dei partecipanti al nono turno di lavoro. In queste struggenti parole è forse raccolto tutto il significato dell'Operazione Sorriso. Anche gli alpini del Gruppo San Fior hanno contribuito alla costruzione dell'asilo. Con il capogruppo Ezio Marchioni si sono recati in Russia Mario Da Lozzo, Giovanni Zecchella e Giuseppe Armellin, assicurando complessivamente sei turni di lavoro. L'incontro tra la popolazione di Rossosch e gli alpini è stato occasione per legami di grande amicizia. I nostri soci parlano di una straordinaria accoglienza, con numerosi inviti e incontri conviviali nelle case. I nostri Alpini sono stati accolti non solo con la simpatia che riscuotono ovunque, ma anche con la stima nata dall'apprezzamento dei Russi per la abilità ed instancabilità dimostrate nel cantiere, tanto che spesso le donne accennavano a qualche confronto imbarazzante con i loro mariti, in un clima di grande cordialità. Vicino al cantiere venne allestito un mercatino di oggetti vari e souvenir e creato un bar, il "Bar Nord", dove si incontravano alpini e giovani russi. Uno di questi, Sergej aveva incominciato ad imparare l'italiano sotto la guida di qualche alpino, conduttore di carriole di giorno e improvvisato maestro di lingua la sera. Coniugando verbi assieme agli amici italiani e strapazzando un vocabolario tascabile, Sergej acquisì una certa padronanza della nostra lingua e divenne l'interprete ufficiale al mercatino ed al Bar Nord. Ora Sergej è in Italia, a suggellare quel gemellaggio che si è creato tra gli Alpini e Rossosch. E' arrivato mentre si svolgeva il pranzo sociale del nostro gruppo, portando il saluto ed il ringraziamento dei suoi concittadini. Nei giorni successivi ha visitato le nostre città rimanendo molto colpito dalla loro bellezza ("Conegliano è meglio di Mosca"). E' stato ospite anche di altri amici, friulani e lombardi conosciuti al Bar Nord. Si sta ambientando, di giorno lavora nei campi e spesso la sera partecipa agli incontri che gli Alpini organizzano in suo onore. Fa un po' fatica a tenere il passo a tavola, ma ricorre sempre meno al vocabolario tascabile. E' facile prevedere però che il suo, quando ritornerà in Russia, più che un italiano sarà un lombardo-veneto. Ci ha parlato del suo popolo e del grande entusiasmo della sua città per l'Operazione Sorriso. Per lui un tempo l'Italia significava spaghetti, Paolo Rossi, Fiat, Ferrari e mafia (alla televisione russa sono stati dati per mesi tutti gli episodi della Piovra). Ora L'Italia è solo gli Alpini. A Rossosch, in un contesto totalmente diverso, si è rinnovato l'incontro tra gli Alpini e il popolo russo, non più con le armi, ma con i segni della pace: e oggi come allora siamo sempre "italiani brava gente"

1992 - 30° Anniversario di fondazione
Il 1° maggio è stata inaugurata, alla presenza del Sindaco ing. Fiorenzo Carniel, la mostra di divise e reperti storici delle truppe alpine curata socio Luciano Barzotto, e l'esposizione di apparecchiature radio e comunicazioni a cura del 5° reggimento Trasmissioni "Rolle" e dall'A.R.T. Alfa Tango.
Durante la mattinata è stata aperta anche la Mostra di Pittura realizzata dagli allievi delle Scuole Elementari e Medie del comune ed imperniata su temi alpini.
Vero spettacolo di montagna quello offerto davanti ad un folto pubblico nella sala polifunzionale, dall'alpinista trevigiano Giancarlo Gazzola, che ha presentato ed illustrato le diapositive sulla sua 1a ascensione assoluta in solitaria sull'Annapurna (Nepal - 8091 metri s.l.m.) compiuta nel 1990. Sabato 2 maggio si è esibito il Coro A.N.A. di Vittorio Veneto, diretto magistralmente dal maestro Stefano Da Ros, che ha allietato la serata con un vasto repertorio di canzoni di montagna
Domenica 3 maggio 1992, i festeggiamenti per il 30° Anniversario della fondazione, presente il Prof Giacomo Vallomy, presidente onorario della sezione è iniziata con la cerimonia dell'alzabandiera nel giardini di fronte al Monumento al Caduti. L'inaugurazione della casa Alpina, intitolata a Lorenzo Vinera, il primo capogruppo degli Alpini di San Fior, è stata un momento significativo. A scoprire la targa è stata la vedova dell'indimenticato Lorenzo, signora Luigia Pollesel, insieme alla madrina del gruppo signora Rosolen, al capogruppo ed al sindaco Carniel.

La Casa Alpina vuole rappresentare "la continuità" tra passato, presente e futuro. E dalla Casa Alpina le penne nere sono sfilate per le vie di San Fior accompagnate dalla Fanfara Alpina di Conegliano.
Dopo la celebrazione della S.Messa officiata da don Francesco Veronese, il presidente della Sezione Luigino Basso e il capogruppo di San Fior Ezio Marchioni hanno proceduto all'inaugurazione del Monumento ai Caduti, opera dello sculture sanfiorese Egidio Campardo, complesso marmoreo con fusione in bronzo.
Il capogruppo Marchioni ha auspicato che il rinnovato Monumento al Caduti sia, ora e sempre, simbolo di unità, di animi buoni tra tutti i cittadini del nostro Comune, sempre verso "nuovi orizzonti".
Il rinnovamento del Monumento ai Caduti, fortemente voluto dal Gruppo Sanfiorese, è stato realizzato dalla Civica Amministrazione con il contributo della Cassa Rurale ed Artigiana di Orsago, rappresentata alla cerimonia dal presidente Pietro Scarabellotto.
Il presidente Sezionale Luigino Basso: "Il rifacimento del Monumento ai Caduti vuole essere l'omaggio a tutti i Sanfioresi che hanno dato la loro vita per la Libertà".

Terminata la cerimonia ufficiale sono stati 500 gli alpini e i loro amici che hanno consumato il pranzo conviviale sotto l'ampia tenda posta in Piazza Marconi. Da ricordare anche il pullman giunto da "oltre confine" degli amici Alpini di Bergamo gemellati con le penne nere sanfioresi, che hanno voluto far visita agli amici in questa occasione. Essi hanno visitato nel pomeriggio il nostro comprensorio accompagnati dal segretario Floriano Zambon. La Festa Alpina è continuata al pomeriggio con l'esibizione della fanfara Alpina di Conegliano, che ha intrattenuto gli ospiti con l'esecuzione di motivi patriottici e popolari.

Opuscolo ALPINISANFIOR
Con l'opuscolo ALPINISANFIOR, recapitato in tutte le famiglie del Comune a fine dicembre e giunto ormai alla seconda edizione, abbiamo voluto porgere a tutta la popolazione il nostro augurio di fine anno e illustrare le nostre iniziative. Prima, fra queste, il lavoro di restauro della Chiesetta di San Bernardino, giustificando il nostro impegno come espressione di una fedeltà all'eredità dei valori che le passate generazioni ci hanno trasmesso. Infatti i nostri avi, costruendo questa Chiesetta proprio dopo essere stati colpiti dalla calamità, avevano voluto mostrare tangibilmente come dalla sofferenza si esce con l'impegno e la solidarietà. Tramite l'Amministrazione Comunale, l'opuscolo è stato fatto pervenire anche a tutti gli emigranti sanfioresi. Numerose sono state le lettere di ringraziamento che abbiamo ricevuto dall'estero. Due di queste ci hanno particolarmente commosso. "Brasile, Riccardi do Campo 9.1.1994. - Rispettabile amm. comunale, Sig. Sindaco Fiorenzo Carniel. Devo ringraziare tutti per essersi ricordati che esistono emigranti, ma che sempre portano in alto l'orgoglio di essere italiani. Per la prima volta dopo 43 anni di Brasile ricevo gli auguri di buone feste dal mio comune e con piacere a mezzo anche l'associazione degli Alpini, corpo a cui ho appartenuto nell'ultima guerra...."; "Australia, Cottoloe W.A. 21 - Ho avuto una grande sorpresa e molta soddisfazione di avere ricevuto gli auguri per le feste ed il bollettino. Dopo 44 anni che mi trovo emigrato all'estero nel più lontano continente Australiano. Con l'intera famiglia ho dovuto farmi cittadino australiano per l'attività di lavoro non ho mai disprezzato la mia Patria, la nostra bella Italia sebbene ho molto sofferto e molto sacrificio nella mia vita. Ho formato una grande famiglia tutta compatta, con dodici nipoti, cinque pronipoti, con quattro generazioni, sono tornato sei volte per ferie, per trovare i miei cari familiari amici e tutti sanfioresi, e specialmente il mio bel paese che tanto amo, vorrebbe venirvi a trovare, ma purtroppo a questa età, compiuto ottantesimo anno, tutti abbiamo le nostre conseguenze di salute, però non si sa mai. Avrei desiderio di venire alla prossima adunata di Treviso... Sono membro della sezione Alpini di Perhl ... Ricevo l'Alpino ogni mese da Milano, così sono al corrente di quanto succede e quanto è successo negli anni passati sempre bei ricordi per noi alpini del 7° Cadore..."

Il nostro attuale impegno
Quando si paria di Alpini è facile cadere nella retorica. Curiosamente però gli Alpini non sanno cosa sia la retorica: gente semplice, le pagine della loro storia le scrivono con le mani: Vajont, Valtellina, Friuli, Basilicata, Armenia, Rossosch, Piemonte. Tra le varie iniziative, negli ultimi anni è venuto consolidandosi l'impegno in azioni di recupero di beni ambientali in stato di degrado. Un messaggio di rispetto per l'ambiente e per le tradizioni ma anche di senso civico: quando mancano i fondi, di fronte all'insensibilità o disinteresse dello stato, gli Alpini si rimboccano le maniche e si dimostrano esperti nel coniugare il verbo "arrangiarsi". In quest'ottica il gruppo di San Fior si fa promotore di una iniziativa che mira al restauro e sistemazione della Chiesetta di San Bernardino. Tale struttura, attualmente in pessimo stato di conservazione, necessita di interventi di consolidamento e rifacimento.

La storia. Le notizie sull'origine di questa pregevole Chiesetta medievale in questo caso sono certe: il piccolo tempio doveva essere occasione di culto per propiziare protezione per il raccolto. All'interno della chiesa si legge infatti testualmente: "1461 - 20 Maggio. Venne tanta tempesta et tanto grossa et non lasciò foglia sopra gli alberi in questi nostri giorni in modo che li uomini di questa villa di S. Fior di sopra fecero uso di far festa in detto giorno in honore di Santo Bernardino ogni anno i loro et li suoi posteri et di fabbricare una Chiesa in bocca al Campardo ad honore di questo Santo la qual fu finita addì 5 agosto et il giorno seguente fu cantata la messa con gran divotione. Et io lo prete Luchino da Treviso Pievano della villa suddetta in memoria di tal voto feci la presente nota che sempre più detta chiesa viene con elemosina honorata da devoti et li altar di S.Antonio et S.Osvaldo sono stati fatti per elemosine et devotione da racolti di questa Villa".

I lavori. L'intervento avrà lo scopo di adeguare l'edificio alla sua funzione di culto, prevedendo un risanamento generale di porzioni degradate e danneggiate nel tempo. I lavori previsti comprendono il rifacimento degli intonaci esterni, dei serramenti, la ripassatura del tetto con sostituzione del tavolato di legno e di parte della travatura, nonché l'installazione di grondaie e pluviali in rame. Internamente, oltre agli interventi di restauro e manutenzione, verrà posta in opera una zoccolatura perimetrale in marmo e rifatto l'impianto elettrico.

Tutti gli interventi saranno realizzati con l'autorizzazione e sotto il controllo, oltre che della Commissione diocesana di Arte Sacra, della Sovrintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici e della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici e del Ministero dei Beni Ambientali. E' un obbiettivo ambizioso, ma che vogliamo raggiungere assieme a tutti coloro che condividono l'iniziativa. Sarà un momento di unione al nostro interno e di collaborazione con l'esterno, vissuto con l'armonia e la generosità che contraddistingue da sempre la nostra associazione. Nell'intraprendere questo lavoro intendiamo qualificarci come uomini di buona volontà e di pace che tengono viva la storia e le tradizioni. La nostra sarà infine anche una umile testimonianza di fede religiosa.