GRUPPO PIEVE DI SOLIGO


Magio 2001

IL GRUPPO DI PIEVE DI SOLIGO IN FESTA

CON LA CERIMONIA DELLA BENEDIZIONE E DEL TAGLIO DEL NASTRO, INAUGURATA LA SEDE DELLE PENNE NERE "MAGGIORE GRENDENE"


Taglio nastro inaugurale: la signora Chiara Grendene,
assistita dal sindaco Moro


Gran giorno, domenica 11 febbraio per il Gruppo Alpini di Pieve di Soligo, è stata inaugurata la "Casa degli Alpini maggior Grendene", che è diventata ufficialmente la nuova sede delle penne nere pievigine, guidate da Giuseppe Collodet.
Il fatto straordinario è che la villetta e stata donata al Gruppo dai coniugi Chiara e Dino Grendene, che l'avevano ristrutturata e abitata in passato per alcuni anni.
-" Per quello che sappiamo si tratta di un fatto più unico che raro per tutta l'Associazione Nazionale Alpini" commenta il capogruppo Bepi Collodet, mentre mostra orgoglioso la nuova sede, spaziosa ed accogliente, circondata da giardino, rifinita in tutto punto, dopo alcuni lavori di adeguamento interno per adattare gli spazi alla nuova destinazione.
L'immobile già da settembre del '99 è diventata "Casa degli Alpini maggior Grendene", come tale donata al Gruppo Alpini di Pieve di Soligo: "finché ci sarà un alpino in paese e con l'impegno a utilizzarla per le finalità della stessa Sezione", come ricorda lo stesso capogruppo. E nelle sue parole c'è profonda gratitudine per i signori Grendene, persone stupende e generose, da sempre legate al Gruppo delle Penne nere, del quale Dino fu cofondatore e primo capogruppo nel maggio del 1963. Ma non è finita qui: nello stesso giorno in cui veniva perfezionato l'atto di donazione i coniugi Grendene hanno fatto omaggio agli Alpini anche di un pulmino Ford a nove posti, destinato a scopi associativi e a fini di solidarietà sociale.
Chiara e Dino Grendene erano palesemente emozionati e felici.
La cerimonia ha avuto inizio con l'alza bandiera sul pennone posto all'ingresso della sede, accompagnata dalla note del "Piave" della fanfara alpina di Conegliano, quindi con la benedizione impartita dall'arciprete e vicario generale della diocesi monsignor Guerrino Pagotto; è seguito il taglio del nastro da parte della signora Chiara Grendene, attorniata dal marito Dino, dal sindaco Giustino Moro, dal presidente della Sezione Paolo Gai, dalla madrina del Gruppo signora Bertilla Iseppon. Dal capogruppo Giuseppe Collodet, dall'assessore Nicola Stefani, dal comandante dei Vigili Sergio Dalle Crode, dal comandante la Stazione dei Carabinieri.
Tra i partecipanti anche una folta rappresentanza dei Gruppi Alpini della Sezione, insieme a quelli di Palmanova del Friuli, con il capogruppo Renato Pozzi, Valli del Pasubio e Lorenzago di Cadore.
Accompagnate dalla fanfara alpina le penne nere hanno sfilato per le vie della città, con sosta al monumento ai Caduti per deporre un mazzo di fiori, quindi si sono recate in Chiesa ad assistere alla S. Messa celebrata dall'arciprete mons. Pagotto. Successivamente sempre in ordinato corteo, si sono recate in centro del paese, soffermandosi, per deporre un mazzo di fiori ai piedi della bella Immagine della Madonna degli Alpini, collocata in un sacello alla base del campanile.
Dopo il "rompete le righe", i partecipanti si sono recati presso un noto ristorante. Il pranzo sociale ha suggellato la straordinaria, intensa giornata di festa delle penne nere pievigine; esaltata dagli interventi del presidente sezionale Paolo Gai, del sindaco Giustino Moro, del capogruppo Giuseppe Collodet ed altri. Il "trentatrè" uscito dalle note di un'armonica ha reso allegro il finale.
Si può concludere riaffermando che non è facile trovare persone - anche tra gli alpini che li conosciamo oltremodo generosi - disposte a tanta generosità, come hanno dimostrato i coniugi Grendene. Pertanto è vero ciò che ha dichiarato il capogruppo Collodet, che abbiamo riportato all'inizio: "l'atto è più unico che raro".
Il maggiore Dino Grendene ci ha confidato che il suo gesto e della sua consorte Chiara di donare la casa agli Alpini, quale loro sede e l'automezzo, fanno parte di una serie di donazioni, terreni e fabbricati, ad Istituzioni benemerite, socio-umanitarie.
Dino ha inoltre affermato che tante persone delle loro condizioni potrebbero tranquilla mente fare altrettanto.
Un premio straordinario, meritato, per gli Alpini pievigini, i quali hanno sempre dimostrato attaccamento all'Associazione, offrendo generosamente la loro opera in campo sociale, nella Protezione Civile, nella cultura, memori dell'esempio lasciato dai "Veci" in tempo di guerra e di pace. E in tale circostanza hanno voluto rendere testimonianza ad alcuni Reduci di Russia: alla Medaglia d'Argento Ampelio Rossi attualmente in vita, ad Andrea Marciano e Giovanni Rusalen insigniti della Croce di guerra, recentemente scomparsi, tutti e tre della classe 1914.
Ci è consentito inoltre a ricordare i benemeriti capigruppo che si sono succeduti, dall'anno della rifondazione (1963): Dino Grendene, Alfredo Battistella (scomparso), Paolo Gai, sempre sostenuti da bravi collaboratori.
Auguri di lunga vita dunque al Gruppo di Pieve di Soligo, le loro opere siano feconde, che la loro nuova sede sia luogo di incontri costruttivi, sereni e gioiosi, cantiere di attività che diano prestigio agli Uomini-Alpini di buona volontà.

Renato e Marco