GRUPPO GAIARINE


Luglio 2005

NEL NOME DI TRE ALPINI

Per il Gruppo di Gaiarine il 4 novembre, l’anniversario della Vittoria e simbolo della raggiunta Unità d’Italia, da quest’anno assume una valenza particolare, intima.
Proprio in questo giorno in cui si commemora ufficialmente il giorno della Memoria di tutti i Caduti, il destino con i suoi imperscrutabili disegni ha voluto che tre suoi soci, tra i più rappresentativi ed autorevoli, fossero chiamati a fianco del mitico generale Cantore nel paradiso degli Alpini.

Tre anni fa veniva a mancare l’alpino Pietro Fantuz, ultimo reduce della Campagna dì Russia. un’epopea drammatica e, nel contempo, gloriosa come poche altre. una fulgida pagina di storia contrassegnata da infiniti e sconosciuti atti di eroismo, di abnegazione, di tenacia.

L’anno dopo a lasciarci è stato Guerrino Sanson, ultimo reduce della lontana guerra in Africa Orientale, un fronte poco conosciuto ma altrettanto ricco di gesta incredibili e incorniciato di straordinaria audacia tra gli asperrimi acrocori etiopici dalla bellezza selvaggia.

Quest’anno è mancato l’alpino Luigi Bolzan, da sempre forza motrice del Gruppo e perciò da tutti chiamato semplicemente “Consigliere Luigi”, una dipartita che ha suscitato unanime cordoglio e ha lasciato nel Direttivo un vuoto incolmabile. una figura che il Gruppo di Gaiarine vuole ricordare degnamente.
Nato nel 1934, Luigi Bolzan nel luglio del ‘56 viene inviato al V° CAR di Imperia. Il 29 ottobre successivo, completato il corso di addestramento, lascia la ridente Riviera, saluta l’azzurra immensità del mare ligure per essere trasferito all’11° Rgt. da posizione a Tolmezzo, nel cuore della Carnia dove lo sguardo cozza contro il verde familiare delle montagne e si respira la dolce aria di casa. Qui conclude i 18 mesi di leva, ottenendo la specializzazione di “mitragliere”, e si congeda nel dicembre del 1957. E proprio da quell’esperienza che non fu né facile tantomeno comoda, nasce e cresce in Luigi l’alpinità più vera, fatta di idealità superiori e pulsioni solidali, che ne scandirà poi tutta la vita.
Anche per questo egli aderì subito all'ANA di Gaiarine, partecipando alle molteplici attività programmate e ricoprendo per decenni la carica di Consigliere.
Di carattere schivo e taciturno, interveniva di rado ma sempre in modo appropriato e convincente: le sue considerazioni, fossero semplici idee o proposte, erano sempre ascoltate in un silenzioso rispetto. Particolarmente incisive ed autorevoli risultavano essere le sue prese di posizione quando la dialettica all’interno del Gruppo si faceva accesa e carica di turbativa.
Allora egli, con poche e mirate parole, ricordava a tutti che la storia e la serietà dell’Associazione Alpina imponevano di ricercare ed addivenire ad un accordo al fine di tenerne sempre alto il ruolo e la reputazione all’interno del tessuto sociale e della collettività di appartenenza.
Commosso e reverente è il ricordo che ne fa il capogruppo Gildo Trivellato: “Grande è stata la sua disponibilità verso il nostro Gruppo e gli alpini in genere. Era sempre tra i primi ad aderire e sostenere tutte le iniziative intraprese. Tutti noi sapevamo che non sarebbe mai mancato alle Adunate nazionali, alla commemorazione su al Memoriale delle Penne Mozze come a tutti gli altri appuntamenti sezionali e di gruppo”.
“A Parma - e qui la voce di Gildo s’incrina ai tanti ricordi - ci è mancato e la tristezza ci ha pervaso nel vedere vuoto l’angolo del capannone dove Luigi, come da consuetudine, metteva la sua branda. Ci mancherà, lui il più solerte mattiniero, per la sveglia e lo sprone che ci dava di buon’ora. Ci mancherà il profumo del pane fragrante e profumato che egli aveva già preparato per noi ancor prima che ci fossimo alzati dalle brande”.
“Caro “Consigliere Luigi”- conclude il capogruppo visibilmente commosso e facendosi portavoce di tutti gli alpini di Gaiarine - ci hai lasciato all’improvviso proprio nella giornata in cui ricordiamo i nostri Caduti. E proprio in questa speciale ricorrenza, ogni anno a venire, assieme a Loro ricorderemo pure la tua grande figura di alpino. Tu ci hai lasciato, ma sappi che i valori in cui tu hai creduto e hai sempre difeso non andranno dispersi, ci sarà sempre un giovane pronto a farli propri e a sollevare con orgoglio il testimone che ci hai trasmesso con l’esempio, l’abnegazione, l’idealità. Te ne sei andato in silenzio, con la discrezione che ti era propria, a raggiungere i tanti alpini, i tanti amici che ti hanno preceduto, ma lo sai bene “Consigliere Luigi” che per noi non sei morto, sei solo “andato avanti” a spianarci la strada. Ciao vedo, ciao da tutti gli alpini!”

Giorgio Visentin