GRUPPO CORBANESE


Settembre 2007

DA 40 ANNI ALPINI A CORBANESE

“… è meglio accendere una fiammella che maledire le tenebre dell’oscurità”

Nella calda ed assolata giornata di domenica 1 luglio 2007 si sono radunate diverse centinaia di penne nere presso Piazza Papa Luciani nel centro di Corbanese.
Con la consueta ed ineguagliabile maestria il vice presidente vicario della nostra sezione Nino Geronazzo ha diretto la cerimonia.
Erano presenti assieme al gonfalone del comune di Tarzo, il tricolore dell’associazione combattenti e reduci e lo stendardo dei “Trevisani nel mondo” del centro pedemontano. La rappresentanza dell’Associazione nazionale Alpini si fregiava della presenza dei vessilli sezionali di Conegliano e Vittorio Veneto, delle trenta fiamme sezionali e di quelle dei graditissimi gruppi ospiti: Sappada, Savorgnano della Torre, Ospitale di Cadore, Pozzuolo e Tarzo.
Diverse centinaia di alpini hanno costituito il corteo che si è diretto al monumento ai caduti ove sul pennone è salito il Tricolore ed è stata deposta la corona d’alloro in onore di chi per l’Italia sacrificò la vita.
La Santa Messa officiata nella chiesa parrocchiale da don Angelo Lucchetta ha segnato un momento di riflessione profonda. Nell’omelia il parroco ha sottolineato commentando le letture di San Paolo “…la voglia di libertà degli alpini che si sono aperti al mondo con la presenza costruttiva e solidale nei paesi, favorendo la pace vera. Questi ideali hanno portato gli alpini di Corbanese a compiere il restauro della chiesetta di San Giuseppe al Ponte di Maset, con oltre 1000 ore di lavoro per ricordare degnamente il 40° di fondazione”. Il celebrante ha concluso l’omelia con questa frase significativa “… è meglio accendere una fiammella che maledire le tenebre dell’oscurità”.
Dopo la Santa Messa, il corteo guidato dalle note della banda musicale di Moriamo della Battaglia, è sfilato lungo la via principale di Corbanese sino alla bella sede del Gruppo vicino al Ponte di Maset.
Nel piazzale della casa alpina si sono tenuti i discorsi ufficiali, piuttosto brevi perché gli oratori intelligentemente, vista la canicola della giornata, non hanno voluto infierire nei confronti dei presenti.
Il giovane capo gruppo Davide De Nardo porgendo il saluto, ha ringraziato particolarmente la Pro Loco e la Parrocchia di Corbanese, la banda musicale di Moriago e tutti gli alpini presenti.
Il plauso al Gruppo Ana di Corbanese è giunto dal sindaco di Tarzo Gianangelo Bof che ha sottolineato l’impegno profuso nell’opera eseguita.
Il presidente del Credito Cooperativo delle Prealpi Luigi De Martin, che è un alpino, ha ribadito la vicinanza del suo Ente verso tutte quelle associazioni, in primis gli alpini, che si adoperano per il bene della comunità.
Il presidente sezionale Antonio Daminato ha concluso la serie degli interventi soffermandosi sul 40° anniversario di questo Gruppo Ana “… che vive di poche parole e di fatti concreti…” ricordando poi “… che in ogni comune ove ci sia un gruppo alpino la locale amministrazione ha una base solida su cui poggiare per poter crescere e migliorare”.
Il nostro presidente ha terminato sostenendo che bisogna essere alpini tutti i giorni citando a mo’ di esempio uno dei fondatori del gruppo Corbanese, Giovanni Carlet che proprio in questi giorni ha compiuto 50 anni di alpinità. Un sontuoso rancio alpino ha deliziato i partecipanti sotto i capannoni della Pro Loco.
Nel clima festoso di questo importante anniversario non potevano mancare gli attestati ad alcuni associati che si sono distinti con dedizione ed impegno nel corso di questi quarant’anni. Sono stati premiati tra gli altri: Giorgio Pol (alla memoria), Eusebio Tomasi, Arturo Perenzin, Mario Maset, Danilo Morandin, Ugo Da Ros, Antonio Tonon, Giovanni Carlet, Andrea Mattiuz, Angelo Casagrande, la madrina sig.ra Candida Possamai e l’attuale capogruppo Davide De Nardo. Proprio su quest’ultimo non ancora trentenne, guida del gruppo Corbanese già dal 2002, sono riposte le attese per una lunga vita di questo sodalizio. Egli, come altri giovani capigruppo, mette tutto il proprio spirito alpino ed il proprio fresco ardore, aiutiamo Lui e gli altri, con sincerità, a adempiere al loro ruolo.

Renzo Sossai



Chiesetta di San Giuseppe all’opera gli Alpini di Corbanese

Sabato 30 giugno alle ore 18, presso il Ponte di Maset, è stato festeggiato il restauro della chiesetta di San Giuseppe, alla presenza delle varie autorità locali e alcuni esponenti della sezione Ana di Conegliano. E’ seguita una messa officiata dal parroco di Corbanese don Angelo Lucchetta.
La chiesetta di San Giuseppe si trova all’ interno di un borgo di case sul confine tra Tarzo e Corbanese. La sua costruzione risale presumibilmente verso l’inizio del 1600, al suo interno si trova una pala in tela dello stesso periodo attribuita dallo studioso Giorgio Mies all’Arnosti, ma tale affermazione è puramente indicativa poiché l’opera è mancante della firma dell’autore. La chiesetta, probabilmente, era una tappa intermedia per i pellegrini che si recavano al vicino santuario della Madonna di Loreto.
Dopo molti anni di incuria era ridotta in una condizione non degna e quindi gli Alpini in collaborazione con la Pro Loco e la parrocchia, hanno deciso di risistemarla e ridarle il decoro che merita. Nel cantiere, che è cominciato l’ultimo sabato di novembre ed è finito in occasione della festa di San Giuseppe, hanno partecipato 25 volontari, per un totale di circa 1000 ore lavorate, ma la stima sicuramente è bassa.
Per quanto riguarda i lavori eseguiti come primo intervento si è proceduto alla rimozione dei vecchi calcinacci, sostituiti con un fondo di malte speciali consolidanti per ristrutturazioni.
In una fase successiva si è proceduto al consolidamento delle fondamenta, al rifacimento completo del tetto, alla rimozione del vecchio pavimento e quindi alla sua sistemazione, al riposizionamento dell’altare ed infine all’applicazione di malte di finitura e dell’ intonaco.
Per quanto riguarda il restauro della pala in tela ci si è rivolti al personale specializzato in interventi di questo tipo. Questa procedura è stata adottata anche per l’altare ligneo.

Più tardi, nella bella chiesa parrocchiale dotata di un’ottima acustica, si è tenuto il concerto di cori con la partecipazione del coro Ana di Vittorio Veneto e la Corale dei Laghi.
Non potevamo stupirci per l’ottima prestazione del Coro Ana di Vittorio Veneto che già da tempo fa parte dell’elegia dei cori alpini nazionali, siamo rimasti entusiasti per le esecuzioni della Corale dei Laghi che ha impressionato per la qualità qualità delle voci e per l’amalgama raggiunto. Applaudita più di tutte l’esecuzione di “Stelutis Alpinis”, una delle nostre cante più difficili da eseguire.

Dopo il concerto tutti ai capannoni della Pro Loco a gustare le prelibatezze dello staff dei cucinieri.

(R.S.)


Al centro, la madrina del Gruppo