GRUPPO CODOGNE' |
1985/1995 |
Saluto del Capogruppo
Noi 29° gruppo
siamo tra gli ultimi nati della famiglia alpina della sezione di Conegliano.
Abbiamo quindi una storia molto breve da raccontare, ma nel contempo molto
intensa perché consapevoli dell'impegno nascosto nel nostro intimo che tende a
recuperare il tempo perduto.
La volontà comune ed il lavoro di gruppo hanno dimostrato come sempre che sono
i fatti e non le parole a costruire la storia ed il mio augurio è che il nostro
gruppo abbia la possibilità e la fortuna di poter marciare con costanza e
coraggio su questa strada che ha iniziato a percorrere da poco e che già ha
fruttato molte soddisfazioni per tutti.
Il gruppo
Correva l'anno
1989 e galeotta fu una cena tra alpini in quel di Fontanelle e così
chiacchierando tra amici è nata l'idea di fondare il Gruppo Alpini Codognè.
Una rapida esplorazione in comune e frazioni ha portato subito ad un bottino di
80 soci che il 28 Ottobre 1990 hanno salutato, insieme ai molti alpini
convenuti, la nascita del 29° gruppo della sezione di Conegliano.
La
madrina, signora Luigia Furlan, degna rappresentante di famiglia alpina, vedova
di un reduce di Russia l'art. alpino Luigi Tonon, che meriterebbe un libro a
parte per raccontare le sue vicissitudini della ritirata di Russia e della
campagna di Grecia vissute nel 3° RGT del gruppo Conegliano della Julia. Ma non basta è pure sorella
di un altro combattente Giovanni Furlan disperso e ritrovato da poco grazie all'UNIRR
(Unione Nazionale Reduci di Russia) che ha scoperto dove si è spenta la sua
giovane vita, nel campo di concentramento N° 58 di TIOMNIKOV regione del
SARANSK. Ed infine è
cognata del disperso art. alpino Paolo Tonon che il commilitone Cav. Tiziano
racconterà poi di aver scaricato ormai cadavere il 20 Febbraio 1943 da un
trasporto ferroviario diretto in Siberia. Nessuna
scelta poteva essere quindi più adeguata.
La
cerimonia è stata bellissima con numerosa presenza di cittadinanza, alpini di
altri gruppi, autorità civili e militari e curiosamente il sindaco Mario
Gardenal per l'occasione ha indossato per la 1° volta la fascia tricolore
mentre il professor Giacomo Vallomy ha espresso il suo ultimo discorso ad un
nuovo gruppo perché a breve avrebbe lasciato l'incarico di presidenza della
Sezione. La fanfara
alpina di Conegliano ha reso più solenne la cerimonia e dopo la santa Messa,
con la benedizione del gagliardetto, il rancio alpino ha concluso degnamente
quella memorabile giornata.
I nostri
programmi annuali sempre molto intensi comprendono varie attività: gite,
escursioni, pellegrinaggi, incontri, collaborazioni di lavoro con interventi per
scuole, giovani e comunità di tutte le frazioni del comune. In una di queste
occasioni i due alpini Vettorel e Bonanni reduci di Russia, si sono ritrovati
tra una gioia indescrivibile
A Cison di Valmarino, nel bosco delle Penne Mozze, 12 stele ricordano i nostri
eroi: Domenico Antoniol - Vittorio Barbaresco - Ettore Battistuzzi, Francesco
Brescancin - Pellegrino Cortese - Primo Donadel - Umberto Lovatello - Giacomo
Perin - Paolo Tonon - Vito Tonon - Romano Vettorel - Luigi Zanette.
Tra i
nostri soci abbiamo il carissimo Don Domenico Perin già militare alpino, che
con dedizione e tenacia ci segue e ci gratifica in ogni occasione che richieda
la sua presenza.
Il nostro
giovane gagliardetto ha avuto l'onore di partecipare all'inaugurazione
dell'asilo di ROSSOSCH in terra Russa. Questo
gruppo conta anche alcuni iscritti ai NU.VOL.A. (Nuclei Volontari Alpini) che
partecipano con passione e costanza alle varie attività di protezione civile,
coordinate dalla sezione di Conegliano.
Programmi
Attualmente il
gruppo ha in concessione dal comune la "Mutera", la collinetta che ci
permette di dimostrare il nostro amore per la natura curandone la sua
manutenzione affinché la cittadinanza possa usufruire per passeggiate e
incontri.
L'impegno forte del momento è la costruzione della sede.
Il comune nel 1994 ci ha affidato un'area presso il nuovo campo sportivo ed i
lavori sono iniziati di slancio. E' stata realizzata la struttura esterna, ma
manca ancora parecchio per poter terminare l'opera. Questo non ci spaventa
però, anzi è uno stimolo che ci sprona a proseguire come ci suggerisce il
motto alpino "mai paura e sempre avanti".