GRUPPO CITTA'


Dicembre 2006

Torna l’appuntamento di Carnevale con gli anziani di Casa Fenzi

E’ molto grande il valore del dono, in modo particolare se fatto a persone di età avanzata, molte delle quali in condizioni precarie, labili e quindi non autosufficienti.
come è buona consuetudine, nel periodo carnevalizio, le penne nere del Gruppo Città, guidate dal capogruppo Piero Masutti, si sono recate a far visita agli anziani ospiti della casa di riposo “Fenzi”, portando non solo i crostoli e le frittelle, ma soprattutto tanta allegria, creando quel clima amichevole gradito a tutti gli ospiti, dirigenti ed assistenti.
Gli alpini con la loro presenza rinnovano la solidarietà agli amici della casa di riposo, manifestano quel sentimento di affetto, di comprensione, che sono la vera ricchezza dell’amicizia, come ha affermato l’assistente spirituale mons. Nilo Faldon, nella sua omelia, durante la celebrazione della S. Messa, animata da canti religiosi, accompagnati da una pianola.
Don Nilo ha citato alcuni autori latini (vedi Cicerone) i quali danno un senso all’etimologia della parola “AMICIZIA”.
Scriveva Benedetto Croce: “l’amicizia consiste tutta in quel reciproco legame delle anime, E per questo essa è un istituto morale, il cui significato e valore sta nella realtà del disinteresse nell’uno o nell’altro, nel sentirsi sollevati dall’utilitarismo”.
Dopo la S. Messa, gli alpini hanno offerto un “repertorio” di canti popolari, di montagna e delle loro tradizioni, coinvolgendo piacevolmente gli anziani ospiti.
Un “vecio” alpin ha suonato il “Trentatrè” con l’armonica a bocca.

Renato Brunello

LA SERENITA’ DELLO SPIRITO

Regala un sorriso quando
hai voglia di piangere.
Produci serenità dalla
tempesta che hai dentro.
Ti accorgerai che la gioia,
a poco a poco entrerà in te,
invaderà il tuo essere
e diventerà veramente tua.


Lettera aperta a Don Francesco Salton, Amico degli Alpini e promotore di un evento storico per il Gruppo Città


Il Papa indossa il Cappello Alpino


S.S. Benedetto XVI bacia
la piccola Camilla

Caro Don Francesco, il nostro sogno si è realizzato grazie, soprattutto,  a Te.
Quando Ti ho espresso il mio desiderio di partecipare all’udienza di Sua Santità Benedetto XVI° con il mio Gruppo, Ti sei messo subito all’opera ed in poco tempo hai organizzato il tutto.
Martedì 6 giugno 2006 siamo andati a pregare sulla tomba del nostro amatissimo Giovanni Paolo II° (Tu ben sai quanto abbia amato quel Papa),  per portarci poi a dire una preghiera al sepolcro del nostro Albino Lucani.
E’ seguita la S. Messa in Basilica e non so spiegarmi perché, ma mi è parsa una celebrazione più intensa, più partecipata.
Il giorno successivo, mercoledì7, assieme al nostro Sindaco alpino Floriano Zambon, eccoci in Piazza S. Pietro in prima fila: mi sembrava di sognare! Alle 10,15 sono passato dal sogno alla realtà: eravamo al cospetto di Sua Santità in una Piazza gremita di 50 mila fedeli, tutti attenti ed in religioso silenzio  ad ascoltare la Sua parola. Il cuore mi batteva forte per l’emozione!
Di tanto in tanto guardavo il cappello alpino che di lì a poco avrei consegnato al Papa e mi tremavano le mani. Simili, intensi e meravigliosi momenti li avevo vissuti in occasione del mio matrimonio e della nascita dei miei figli! Che meraviglia! Mi sembrava di toccare il Cielo!
Quasi senza accorgermi mi trovo il Santo Padre lì, a due passi e l’emozione mi paralizza. Ecco spuntare Camilla e, alla sua vista, ho ripreso coraggio riuscendo a dire  “Santità deve farci un regalo: indossare il nostro cappello come fece il Suo predecessore Karol” e Gli ho preso le mani  porgendoGlielo. Il Papa mi ha guardato e, sorridendo, s’è messo il cappello. Ha poi baciato la nostra bimba, Camilla. Rivolto a noi alpini ha detto “ Continuate a farvi onore, bravi”.
A quel punto Ti sei fatto avanti Tu, Francesco, ed hai chiesto notizie sulla beatificazione di Albino Luciani ed il Papa Ti ha assicurato tutto il Suo interessamento affinché ciò avvenga.
Trascorsi quei meravigliosi momenti, e dopo esserci riavuti  dall’intensa emozione,  abbiamo ripreso  il nostro programma andando a visitare le “Fosse Ardeatine”. In questo luogo, Sacro alla Patria, hai completato la Tua splendida opera facendo intervenire un generale ed alcuni carabinieri, dando così un tocco di “ufficialità” alla nostra visita che si è conclusa con la deposizione delle corone di fiori e con la recita di una preghiera. Il nostro pellegrinaggio in quel Luogo è terminato  al canto del “Signore delle cime”, toccante e spontaneo omaggio a tanti eroici compatrioti.
Queste poche ma sentite righe in ringraziamento per quanto, carissimo Don Francesco, hai fatto per  noi alpini del “Gruppo Città – M.A. O. Battistuzzi”.
Un fraterno abbraccio da noi e da tutti gli alpini d’Italia (pensa che roba…!).
Ciao, alla prossima.

Piero Masutti