GRUPPO BARBISANO


Dicembre 2012

Il Gruppo Alpini di Barbisano fa 50

Il Gruppo Alpini di Barbisano nasce ufficialmente domenica 02 dicembre 1962 con l'inaugurazione del proprio Gagliardetto e come riportato sul manifesto dell'epoca è stato il diciottesimo Gruppo a formare la nostra Sezione di Conegliano. In un articolo del periodo è scritto inoltre che per festeggiare il nuovo Gruppo erano presenti a Barbisano circa cinquecento alpini entusiasti; lo stesso entusiasmo lo abbiamo ritrovato sabato 29 e domenica 30 settembre 2012 per la cerimonia sezionale del 50° di fondazione.

La serata culturale di sabato 29 settembre denominata "serata Corali ricordi alpini", tenutasi nella Chiesa parrocchiale, è stata presentata dall'Avv. Nicola Stefani che ha saputo amalgamare i canti alpini e di filò dandone una collocazione storica nell'epopea degli alpini e nella tradizione popolare.

Si sono esibiti nell'ordine la Corale Barbisano diretta dal maestro Rinaldo Padoin e che io definisco raffinata nelle esecuzioni, nella scelta dei brani e nelle voci. E' quindi intervenuto il Coro Alpino Monte Castel di Crespano del Grappa diretto dal maestro Lino Torresan, ricordando un proprio componente prematuramente scomparso ed alpino, attraverso la lettura di alcune poesie scritte dalla moglie Patrizia. Infine ha cantato il Coro Conegliano diretto dal maestro Diego Tomasi, gruppo che non ha bisogno di presentazione perché molto conosciuto ed apprezzato sul territorio.

Un ringraziamento, il Gruppo Alpini di Barbisano lo deve al socio Enzo Sech, grande promotore della serata.  Sia il coro Monte Castel che il Coro Conegliano hanno eseguito alcuni tra i più celebri canti alpini ed trasportato dalla melodia immedesimavo questi canti tra gli alpini in quota durante la guerra, dove rappresentavano forse l'unico momento di svago e calore. La maggior parte di queste cante sono nate in situazioni di sofferenza e la loro immortalità sta proprio nelle emozioni che comunicano: nel grido, nel pianto, nel sacrificio che hanno prevalso sino alla Pace.

La giornata solenne di domenica 30 settembre è iniziata presso la nostra Sede, alle 10, con l'alzabandiera eseguita dal giovane alpino del Gruppo Fabio Tonetto e dal veterano Pietro Zara. In ordinato corteo, con in testa la Fanfara Alpina di Conegliano, le autorità, i Gagliardetti, gli alpini e i muli delle Salmerie di Vittorio Veneto, abbiamo sfilato lungo via Kennedy e via Monte Grappa sino al sagrato della Chiesa per la Santa Messa. Lungo il tragitto, sapientemente addobbato di tricolori, molte persone hanno partecipato e salutato il nostro passaggio, festeggiando con noi alpini questo importante traguardo. La corale Barbisano ha accompagnato con il canto la funzione religiosa e, nell'omelia, don Raffaele ha valorizzato il ruolo centrale dell'individuo che con il proprio operato arricchisce il Gruppo in cui opera.

All'uscita dalla Chiesa la giornata uggiosa, che aveva riversato una leggera pioggia sulla sfilata, si è trasformata in variabile, concedendo ampi spazi di azzurro, ideale per l'inaugurazione del cippo del 50° di fondazione del Gruppo a ricordo dei Caduti alpini e non solo. Il Capogruppo Walter Bogo insieme al Sindaco di Pieve di Soligo dott. Fabio Sforza hanno sollevato l'enorme tricolore che ammantava il cippo, scoprendo sulla sommità un cappello alpino scolpito nella roccia, opera dell'artista Stefano Vecchiato, mentre la penna in ferro battuto è stata donata dagli alpini di Arcade. E' seguita la deposizione di una corona e la benedizione del cippo da parte di don Raffaele, quindi il cerimoniere della Sezione Massimo Battistuzzi, a cui va il plauso dell'ottima disposizione del corteo durante la sfilata e nelle varie tappe della cerimonia, ha introdotto i discorsi ufficiali del Capogruppo che ha ricordato i suoi predecessori alla guida degli alpini del paese ed elencato le opere più significative realizzate in questi cinquant'anni: Fontana di Piazza Stefanelli 1992, la Sede 1996. Nel suo discorso, il Sindaco di Pieve di Soligo ha valorizzato l'opera degli alpini sul territorio, valore insostituibile e tangibile; ha quindi menzionato la centenaria Signora Maria Pancot moglie del secondo Capogruppo di Barbisano Antonio Pancot che il 03 ottobre ha compiuto 102 anni ed è stata nostra ospite per il pranzo. Il Presidente Sezionale Giuseppe Benedetti si è compiaciuto per la bella cerimonia del cinquantesimo ed ha ringraziato gli alpini per le numerose dimostrazioni di solidarietà e volontariato. Ci ha onorato con la sua presenza il Vice Presidente Nazionale Nino Geronazzo, del suo discorso ha colpito il riferimento all'editoriale del nuovo Direttore dell'Alpino, dove "il bene del fare, che comincia nei Gruppi e nelle Sezioni... ho come mira il bene comune e tutte le virtù civiche".

Sulle note del Piave, magistralmente eseguito dalla nostra Fanfara Sezionale, il corteo si è ricomposto sfilando sino all'Area Verde dove abbiamo degustato il tradizionale rancio alpino. Molto numerosa la partecipazione al pranzo, per il quale ci si è avvalsi della collaborazione del Gruppo Festeggiamenti a cui va il nostro ringraziamento. La fanfara dei congedati della Julia, riuniti da Andrea Busetti ha allietato il pranzo, eseguendo un ampio repertorio di canzoni alpine che si sono protratte fino all'ammaina bandiera delle ore 18, concludendo di fatto la cerimonia del 50° di fondazione.

Sin qui la cronaca di questi due giorni di festeggiamenti; vorrei ora esprimere alcune considerazioni personali di cinquant'anni del Gruppo.

Immagino l'entusiasmo degli alpini del mio paese, convocati per la prima volta nel 1962 e a cui è stato prospettato di formare il Gruppo di Barbisano; perché si saranno chiesti e a quale scopo? All'inizio degli anni '60 ancora vicino era il doloroso ricordo dell'ultima guerra e sebbene le foto fossero in bianco e nero, ben presto il benessere avrebbe portato l'acqua e la televisione nelle case; ecco dunque la necessità di salvaguardare, attraverso i Gruppi Alpini, quel patrimonio di alpinità, sana aggregazione e soprattutto mantenere vivo il sacrificio di tante giovani vite alpine, tributo per la nostra libera Patria. Anche la scelta odierna, di realizzare un cippo e posizionato dinnanzi alla scuola Primaria ha una valenza educativa rilevante; una roccia con scolpito un cappello alpino suscita sicuramente domande nei giovani alunni. In cinquant'anni di Gruppo è prevalso il carattere alpino, quello che ho sempre trovato negli occhi e nei gesti di tanti soci che non ci sono più, ognuno ha saputo darmi qualcosa, chi la simpatia, chi un consiglio, chi un racconto di naja. Un alpino è felice con poco; che bello vedere l'entusiasmo per i muli delle Salmerie in parata, che aggregante sociale incredibile oltre al valore storico, il connubio alpini/muli è indissolubile. Un alpino è tenace; che bello incontrare alla cerimonia del 50° alcuni soci alpini che si vedono poco ma non mancano mai nelle occasioni importanti; e tenace e significativa è stata la presenza del socio Rino Granzotto che nonostante in carrozzella ha voluto essere presente.

Un grazie e qui interpreto il corale pensiero di tutti i soci, al nostro Capogruppo Walter per la tanta energia spesa ma che non è stata vana . Concludo con una frase tratta dal libro “Il Sergente nella neve” di Mario Rigono Stern: "Vi era un bel sole: tutto era chiaro e trasparente, solo nel cuore degli uomini era buio. Buio come una notte di tempesta su un oceano di pece".

Con la bella festa del 50° di fondazione, ho visto il sole nel cuore di molti alpini e persone; per fortuna esiste ancora la Fratellanza nella nostra società.

Giuseppe Pol


L'intervento del Vice Presidente nazionale ANA Nino Geronazzo


I gagliardetti dei gruppi


L'intervento del Presidente sezionale Giuseppe Benedetti, alla su destra il sindaco di Pieve di Soligo  Fabio Sforza


Le salmerie della Sezione ANA di Vittorio Veneto a Barbisano


Anche i muli al 50° di Barbisano


I festeggiamenti sono iniziati sabato 29 settembre alle 10,00 al Bosco delle Penne Mozze di Cison di Valmarino, dove una trentina di alpini con il sottoscritto hanno deposto un mazzo di fiori e letto la preghiera dell’alpino a ricordo e nel rispetto dei caduti del luogo sacro.
Era presente il Vessillo della Sezione di Vittorio Veneto e il gagliardetto di Barbisano; al termine della breve cerimonia, quattro muli delle Salmerie di Vittorio Veneto con i loro conducenti ed alcuni aggregati, tra cui il piccolo Federico, si sono incamminati alla volta di Barbisano, dove era previsto l’arrivo nel tardo pomeriggio.
Suggestivo vedere Reno, Mila, Orio e Marna (questi i nomi dei quattro muli) scendere verso Cison e direzione Follina, attirare lo sguardo incuriosito e gioioso dei passanti ed automobilisti, nella loro prima sfilata ufficiale nella Sezione di Conegliano. Prima tappa presso il tendone all'entrata sud di Follina, dove la nostra compagine ha potuto rifocillarsi ed asciugarsi della leggera e fastidiosa pioggia che ci ha accompagnato per la prima parte del tragitto.
La sosta successiva, per il caffè, l’abbiamo fatta a Pedeguarda alla Sede degli Alpini di Follina, dove mi ha colpito vedere non solo i conducenti protetti dalle mantelle per la pioggia ma soprattutto le adeguate stuoie per i muli, sintomo della cura amorevole che il Gruppo Salmerie riserva agli animali.
In fase di avvicinamento a Barbisano si sono aggiunte diverse persone, che sono diventate numerose all’arrivo all'abitazione dell’ex Presidente Sezionale comm. Paolo Gai a Pieve di Soligo, che fortemente ha voluto una sosta da lui. Numerosi gli ospiti ad accoglierci: il Sindaco di Pieve di Soligo dott. Fabio Sforza e l’assessore alla Cultura avv. Nicola Stefani, alpini ed
amici.
Mentre noi apprezzavamo soppressa, porchetta, formaggio e buon vino, i muli si sono mangiati l'erba e “spoia”' un per de “persegher” nel giardino di Paolo Gai.
L’entrata in Barbisano è stata trionfale; numerose persone fotografavano i muli e gli accompagnatori in una cornice di bandiere tricolori e l'enorme bandiera e coccarda posta sul campanile del paese.
Felici di aver portato a compimento “l’impresa” abbiamo brindato presso il bar Speta un minuto con le persone che hanno sponsorizzato l’evento e coloro che hanno avuto l’idea di portare i muli a Barbisano: Luigino Donadel, Jeki e il sottoscritto.
Verso le 19,00 i muli hanno trovato ricovero per la notte presso il podere di Roberto Menegon ed io un po’ stanco, ma felice sia per 1’insolita esperienza, sia dell’amicizia nata con i conducenti dei muli, fischiettavo la Mansueta, la canzone delle Salmerie di Vittorio Veneto a coronamento di una giornata indimenticabile.

Bruno Calderari


Domenica 30 settembre, era presente al pranzo del 50° del Gruppo Barbisano, la signora Maria Pancot, che il 03 ottobre ha compiuto 102 anni.
Nella foto, Maria è attorniata da sinistra dal Capogruppo Walter Bogo, da Eugenio Frare e dalla figlia Emma Pancot.
Il marito di Maria, Antonio Pancot è stato per diversi anni Capogruppo (2°) degli alpini di Barbisano.