Terminata l’esercitazione Cold Response

2022

Rafforzamento delle capacità delle Forze Armate dei Paesi alleati e partner per operare in condizioni climatiche estreme. Dopo oltre un mese di attività addestrativa in prossimità del circolo polare artico, gli Alpini della Taurinense sono rientrati in Piemonte.
Sono terminate le operazioni di rientro in Patria dalla Norvegia degli oltre 200 uomini e donne della Brigata Alpina Taurinense che hanno preso parte all’esercitazione internazionale “Cold Response 2022” nei pressi del Circolo polare artico.
La Taurinense ha schierato un complesso minore rinforzato pluriarma su base 3° Reggimento Alpini di Pinerolo, rinforzato da elementi del Reggimento Nizza Cavalleria di Bellinzago Novarese, del 32° Reggimento Genio Guastatori e del 1° Reggimento Artiglieria da Montagna di Fossano, del Reggimento Logistico di Rivoli e del Reparto Comando di Torino.
La Cold Response 2022 ha avuto per obiettivo il rafforzamento delle capacità delle Forze Armate dei Paesi alleati e partner di operare insieme in condizioni climatiche estreme, incrementando il livello di prontezza delle unità partecipanti.
Per il contingente della Taurinense, le attività preparatorie hanno compreso il completamento della pianificazione dell’esercitazione, il trasferimento logistico dei veicoli tattici (oltre 50 tra veicoli cingolati ad elevata mobilità quali i BV206 S7, motoslitte e veicoli per la movimentazione dei rifornimenti) e la preparazione alla ricezione del grosso delle forze, affluite in territorio norvegese intorno all’inizio di marzo.
Successivamente, gli Alpini si sono dedicati ad una fase iniziale di familiarizzazione con l’ambiente operativo e di addestramento congiunto con le forze norvegesi e tedesche, costituenti insieme a loro il 2° Battaglione multinazionale (a guida norvegese). L’addestramento è stato orientato alla conduzione di attività tattiche difensive in ambiente artico diurno e notturno, nell’area di Skjold Leir e nello specifico il pattugliamento e la ricognizione su sci e su veicoli cingolati di estese aree di territorio, la realizzazione di postazioni organizzate per lo schieramento di mortai e sistemi controcarro e, per ciò che riguarda la componente guastatori la realizzazione di ostacoli passivi e attivi (campi minati anticarro con mine da esercitazione) per ridurre la capacità di manovra nemica.
L’esercitazione è entrata nel vivo nell’ultima decade di marzo, quando, per 10 giorni continuativi, il 2° Battaglione multinazionale, comprendente il complesso minore italiano e il paritetico complesso tedesco si è esercitato a vivere, muovere e combattere in un severo ambiente artico, nelle aree comprese tra le città di
Brostadbotn e Setermoen, con temperature che sono scese in diverse occasioni fin sotto i -20° e che ha visto forti e frequenti nevicate.

Simone Algeo